di Federica Nardi
Sindacati e Area Vasta 3 sciolgono le tensioni sul piano assunzioni nella sanità. Anche se resta il problema dei lavoratori precari, destinati ad aumentare nel 2016. Questo il risultato dell’incontro di ieri con il nuovo direttore del personale, Fabrizio Trobbiani, che ha incontrato la Rsu (rappresentanza sindacale unitaria di Area vasta) per iniziare a chiarire i numeri e le modalità delle nuove assunzioni, che sarebbero molte di più delle 133 annunciate il mese scorso dal direttore di Area vasta Alessandro Maccioni e che prevedevano un investimento di 6 milioni e 600mila euro. I rappresentanti sindacali avevano già ricevuto nell’incontro precedente le richieste presentate da Maccioni all’Asur, ancora in attesa di essere approvate. Nella bozza sono 389 le nuove assunzioni previste nel territorio del Maceratese: 129 medici e 141 infermieri a cui si aggiungono operatori socio sanitari, amministrativi e personale tecnico, con un investimento previsto di circa 8 milioni e mezzo di euro. Una necessità dettata dai molti pensionamenti previsti per il 2016 (in totale 182) e dalle nuove norme europee che impongono turni più brevi al personale. Una boccata d’ossigeno in un territorio dove dal 2009 il personale è stato ridotto di oltre 400 dipendenti, con ripercussioni non solo nei singoli reparti ma soprattutto nello smaltimento delle lunghe liste d’attesa, uno dei problemi più stringenti della sanità marchigiana e non.
Il sindacalista Marcello Evangelista
L’incontro ha permesso di chiarire una volta per tutte anche «il regolamento per la pronta disponibilità (la reperibilità degli infermieri durante i festivi e i notturni) e il protocollo sulle relazioni sindacali, che prevede un calendario di incontri tra sindacati e Area vasta 3 per discutere dei punti ancora in sospeso, da anni, nel nostro territorio», dice Marcello Evangelista, coordinatore della Rsu dell’Area vasta 3. Tra i problemi in calendario quello del precariato diffuso. Delle nuove assunzioni previste infatti 269 sono a tempo determinato (mentre avranno un contratto a tempo indeterminato 120 dipendenti) e si vanno a sommare ai contratti a tempo determinato già numerosi in Area vasta. Un panorama disarmante per molti operatori che da anni lavorano nella sanità con contratti precari.
Problema ben presente anche in Regione, dove la Giunta oggi ha dato avvio alle procedure concorsuali per stabilizzare, entro il 2016, 174 dipendenti (per la maggior parte infermieri) che hanno già lavorato nelle strutture sanitarie regionali. Mentre da qui al 2018 sono 476 gli aventi diritto a partecipare al concorso, distribuiti tra le varie professionalità della sanità marchigiana. Le linee guida approvate dalla Giunta indicano che «il 50 per cento dei posti nei concorsi che verranno attivati da qui al 2018 saranno riservati a chi ha già maturato esperienze nel sistema – dice la Regione in una nota – Questa delibera riguarda anche i medici che prestano servizio nel pronto soccorso, che potranno partecipare alle selezioni finalizzate alle assunzioni anche senza la specializzazione in medicina d’emergenza precedentemente prevista dalla normativa. Si tratta di medici che hanno già operato a tempo determinato in strutture d’emergenza e che potranno quindi far valere l’esperienza maturata sul campo, andando a rafforzare la risposta della rete territoriale di pronto intervento».
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Ogni volta che leggo Pronto soccorso, Maccioni: ” Basta sovraffollamento, arrivano otto nuovi posto letto “, mi rendo conto che è un buontempone. Adesso di mettere medici non esperti in medicina di soccorso in pronti soccorsi di comunità non esperti di pronto soccorso mi sembra un ideona del tutto paragonabile a quelle del Maccioni. In questo articolo ci sono tanti numeri, a cominciare dai 186 che vanno in pensione ai 400 che mancano e a quelli che verranno assunti aumentando il numero dei precari. Non ho voglia di farmi venire il mal di testa rileggendo l’articolo e non lo farò.
Ha ragione Signor Micucci: discorsi ripetitivi, ridondanti e poco comprensibili. Il cittadino darà un giudizio positivo quando diminuiranno i tempi di attesa per prestazioni ssn.