di Maurizio Mosca *
Carissimi amici di Cronache Maceratesi,
raccolgo il vostro invito affinché “la città si svegli e mobiliti in massa per difendere a oltranza il suo bene turistico e culturale più prezioso” e intervengo nel dibattito in qualità di appassionato maceratese e sponsor del Festival, stavolta non in dialetto e “documentato”.
Al di là di ogni considerazione il termometro sullo stato di salute del Festival è sicuramente quello di biglietteria. Ancora una volta con la direzione artistica di Francesco Micheli lo Sferisterio va al sold out nell’ultimo weekend e globalmente incassa circa 1 milione 200mila euro, quasi la metà del budget totale. Fuori dalle polemiche nostrane la stagione piace e se questo non basta a sgombrare il campo dai tentativi di far passare l’idea che la mancanza di fondi abbia inciso sulla qualità artistica della programmazione basta guardare la rassegna stampa nazionale inviata a noi sponsor per accorgersene. Lì forse, dove chi scrive di spettacolo ha competenze per farlo, ho letto ad esempio del “miglior Rigoletto all’aperto degli ultimi anni e forse anche di certe stagioni di teatri al chiuso”. La Stampa, che a lungo si è occupata della questione Fus, ha scritto “da quando lo gestisce Micheli lo Sferisterio è diventato un modello gestionale”, e ancora Sole 24ore “lo Sferisterio si è pian piano trasformato in un laboratorio sull’opera”, cosa confermata dalla presenza di tantissimi osservatori italiani e stranieri e operatori di settore. Repubblica ha scritto “la ricetta Micheli funziona”.
E così si scopre che al Festival molti guardano perché accadono cose nuove e diventa territorio di scoperta. Cito solo il caso di Speranza Scappucci, oggi tra i direttori più in vista a livello operistico, arrivata a Macerata lo scorso anno quasi da sconosciuta ai maceratesi, a molti in Italia e sinceramente anche a me. L’anno prossimo Speranza dirigerà una nuova produzione a Pesaro. Uguali sorti per molti artisti del cast, da Meli a Salsi, a Pirozzi, e per i registi e gli artisti coinvolti nelle produzioni. La stagione appena conclusa, infine, ci ha regalato di nuovo la Bohème di Leo Muscato, premio Abbiati conquistato a Macerata.
Quindi chi dice che questo è il massimo che si può fare con scarse risorse (lasciando intendere che si è fatto poco dal punto di vista artistico) non sa di cosa si parla e gioca a demolire la città: sport, purtroppo, molto caro a noi maceratesi, anche più del calcio o del softball…
Da sinistra il presidente della Provincia Antonio Pettinari, il direttore artistico Maurizio Micheli, e il sindaco di Macerata Romano Carancini alla conferenza di fine stagione
La stessa notte dell’opera, la cui missione è quella di avvicinare all’opera tantissimi che mai avrebbero sognato di entrare allo Sferisterio, è uno dei risultati più lampanti della gestione Micheli: uno spettacolo copiato in tutta Italia che ha il solo ‘limite’ del successo: riempie le piazze dove la gente fa anche festa. Basta snobismi.
Forse è il caso di smettere di cercare argomenti per spostare su piani diversi la discussione e attribuire responsabilità a seconda dell’opportunità. È il momento di fare quadrato intorno a una realtà solida ed efficiente e fare ognuno la propria parte.
Rispetto al 2014, allo Sferisterio 2015 non manca solo una parte del Fus (100mila euro) ma anche contributi anche più cospicui di Provincia e Camera di commercio. Intervengano quindi i privati, cui lo Sferisterio offre lustro e visibilità, ma lancio anche una sfida: come per la costruzione dello Sferisterio si impegnarono cento consorti, cento cittadini intervengano con un contributo annuale per sostenere una delle realtà culturali più importanti del territorio: una sorta di azionariato diffuso, sul modello di tanti club sportivi, che restituisca ai maceratesi un bene inestimabile. Da loro poi potremo partire per discutere una riforma statutaria che non è più rinviabile anche per il venir meno della Provincia, uno dei due soci dell’Associazione. Ma soprattutto mettiamo a tacere inutili polemiche e dissidi di provincia, il respiro del Macerata opera festival è ben più ampio.
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Bell’articolo, complimenti! E bella la sfida alla città. Auguri!!
Vai Maurizio. Sempre con i fatti.
Questa non è male come idea
Fare i fatti, veramente, sarebbe stato altro. Quanto manca,quindi , sui 300.000 euro circa? Era sempre Maurizio Mosca ,se non erro, che da candidato alle ultime comunali s’ era proposto di fare il sindaco gratis.
Il sindaco di Macerata prende all’incirca 5.000 euro al mese, che per 12 mesi fa 60.000, che per 5 anni fanno 300.000 euro; eccoli trovati . E senza spendita di tempo a fare il sindaco, senza responsabilità , senza grattacapi, ma con tanto amore per Macerata.
Assisto comunque con piacere che i dissidi fra lui e Renato Pasqualetti ( che qualcosa con lo Sferisterio ha a che fare come Presidente della FORM ) si sono appianati rispetto a quando gli chiedeva da queste pagine : E concludo: io Macerata la dividerei anche in quelli che hanno sempre “dato” a questa città e quelli che hanno sempre “pigliato”. Lei da che parte starebbe Dott. Pasqualetti?”
Ora stanno tutti e due dalla stessa parte. Lieto fine.
In bocca al lupo per la proposta , sperando che i contributi aggiuntivi dei nuovi 100 consorti aiuteranno anche a mettere in pratica i diversi scopi dell’associazione Sferisterio , dove al primo punto c’è: a) stagioni liriche e concerti da opere liriche; b) concerti di musica sinfonica, da camera e
leggera; c) spettacoli di balletto; d) spettacoli di prosa e recitals; e) sperimentazione di spettacoli lirici e di teatro di prosa; f) concorsi di canto, di composizioni musicali, di prosa, di danza; g) mostre d’arte e concorsi di pittura, scultura e in ogni altro settore artistico e culturale, h) cicli di conferenze, lezioni e seminari sulle materie sopra indicate; i) ogni altra attività connessa o collegata alla organizzazione e promozione delle manifestazioni artistiche e culturali e al loro finanziamento
perchè, come si vede, c’è molto altro su cui investire le scarse risorse prima dell’ultimo punto ( i). I momenti di convivio sociale intorno alla lirica possono piacere o non piacere per come realizzati, ma questo è un fatto di gusti; oleare le rotative di stampa con gli incontri culturali, anche questo ha la sua importanza relativa, mentre, portare la danza sul palcoscenico, offrire prosa, poesia, fare gare di composizione , di canto, rientrano negli scopi principali dell’Associazione .Direi quindi con la massima adesione allo statuto ” priorità alle necessità” non per fare gli snob, ma per stare sul pezzo.
L’ultimo spettacolo di Danza allo Sferisterio risale al 2012 con Roberto Bolle; l’anno prima c”era stata la grande ballerina russa Svetlana Zakharova , considerata una delle attuali migliori ballerine classiche a livello mondiale. Per quanto potrà essere bella la Notte dell’Opera, diciamo, per non offendere le sensibilità di nessuno, uno spettacolo di questo livello è tutta un’altra cosa.
Interessante e concreta la proposta di Mosca. Si cambi lo Statuto sulla falsa riga o sul calco di quello già votato in Consiglio comunale, ci si avvii decisamente verso una snella Fondazione, ma subito, e si tenga conto che la tesi dei 100 consorti non è affatto peregrina, anzi potrebbe fa da “traino” e costituirebbe un test veritiero.
Una proposta di un mecenatismo per la città che va presa in considerazione e favorita, forse potrebbe valere anche per i beni museali di Macerata. Creare una città solidale ha una valenza civica ed etica.
Vi propongo una riflessione voi cercate investitori esterni ma quante persone a macerata !!! hanno potuto visitare lo sferisterio quando nn c’è la stagione lirica “NESSUNO” quindi fate pagare un semplice biglietto di 2€ e fate ammirare alla popolazione e ai turisti la splendida arena .E allora vedrete che i 300000€ si ridurranno e sarà più facile trovare i fondi
Mi stupisco degli interventi alla leggera di Meschini e Garufi, entrambi Consiglieri di maggioranza nella scorsa Amministrazione, in quanto sembrano non conoscere la realtà civica cittadina e, peggio, la composizione del CDA dello Sferisterio. La proposta di Mosca , infatti, non va oltre a quanto già esistente sotto il nome ” Eredi dei cento consorti” e quindi, eventualmente, senza nulla di inventato, sarebbe questa l’associazione presente che andrebbe supportata oggi. Penso altresì, però, che un suo rafforzamento , senza parlare di una modifica statutaria in cui questa associazione tornerebbe ad esercitare la parte principale e prevalente come nuova fondazione , significherebbe tornare al passato quando nel 1985 gli eredi dei cento consorti cedettero gratuitamente lo Sferisterio al Comune, così cambiandone completamente la natura giuridica fino a ristabilire il rapporto preesistente , con in questo caso, a mio avviso, conseguenze tutte da valutare nella effettiva convenienza.
http://www.centoconsorti.it/View.php?p=Cc_oggi/Cc_oggi.htm
Gli “Eredi dei Cento Consorti”, i cento cittadini maceratesi che nel 1819 si impegnarono economicamente per la costruzione dello Sferisterio, dopo la cessione gratuita della struttura al Comune (1985), hanno continuato a supportare le iniziative culturali della città e, in particolare, la stagione operistica.
La “Società Civile dello Sferisterio” è un’associazione costituita dagli eredi dei “Cento Consorti” che tenacemente portarono avanti l’ambizioso progetto di costruire un grandioso edificio per il gioco della Palla al Bracciale e altri spettacoli pubblici.
Nel 1985 la Società, a titolo gratuito, ha ceduto lo Sferisterio all’Amministrazione Comunale, ma ha continuato a sostenere l’attività di promozione e valorizzazione dell’arena maceratese. É inoltre presente nel Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Sferisterio.
Strano, solo sui post di Cm e su un paio di articoli dello stesso, ci sono state stroncature alla metà delle opere liriche rappresentate quest’anno ossia Boheme e Rigoletto. Posto che posso anche aver letto male, come l’ ho già detto lo ridico: non basta un elegante abito da sera per fare un amante dell’opera lirica ma bensì ci vuole orecchio, conoscenza ed anche esperienza. Più esperienza si ha, più si possono notare differenze anche importanti tra le varie rappresentazioni, che comunque nei grandi teatri e lo Sferisterio lo è,devono essere di ottima qualità. Sparafucile che vende Wurstel con crauti può anche essere divertente, ma di sicuro non c’entra una mazza con Verdi e contestatori sessantottini faranno rigirare il povero Puccini nella tomba. Ma la notte, nessuno vi viene a tirare i piedi?
Stefano Palanca, scusi ma sembra che lei stia fuori dal mondo… la splendida Arena Sferisterio è visitabile “dalla popolazione e dai turisti” nell’arco di tutto l’anno almeno da 15 anni, per quanto mi risulta…la gestione attuale è di Macerata Musei e lo Sferisterio è sempre visitabile. Quindi, prima di fare affermazioni così categoriche, si informi..
Sono d’accordo con Maurizio Mosca e, senza voli molto pindarici, mi permetto di suggerire: cerchiamo di coinvolgere la metà dei cittadini maceratesi con una sottoscrizione di 20 euro ciascuno e troveremo, senza tanta fatica, quanto necessario alla sopravvivenza del nostro Sferisterio.
E’ una idea strampalata?
Francesco Ginobili, salve.
L’idea non sarebbe strampalata, se i conti dello Sferisteriio potessero essere compresi da tutti , come ad esempio, quanti stipendi fissi per raccomandati poitici vengono pagati per tutto l’arco dell’anno dall’associazione Sferisterio, per poi utilizzare personale impiegatizio del Comune durante la Stagione lirica e assumere altro personale esterno; ; oppure quanto fiume di denaro per comprarsi la critica giornalistica citata da Mosca per spettacoli scadenti ( che solo il pubblico riesce a giudicare come tali, e ne sono testimone) con l’ospitarli con tutti gli onori agli aperitivi culturali; o ancora, quanti soldi sperperati per pagare una comunicazione inesistente ( presto farà un esempio tra comunicazione e semplice pubblicità) e tanto altro ancora. Motivo per cui, una colletta per lo Sferisterio, proprio non si può sentire!
* presto farò, scusate, e lo farò molto presto, solo per dimostrare che sono tutti dei quaquaraquà, degli opportunisti, interessati, sprecadenaropubblico . Micheli in primis e tutti gli altri suoi fan al seguito che col loro populismo, ( termine quanto mai adatto, un leader carismatico che ha fascino e potere sulle masse, senza però peso effettivo intellettuale) hanno ridotto lo Sferisterio a puro e semplice merchandising.
Tamara Moroni, io non ho inteso dire una colletta pro Sferisterio, quanto un sostegno all’idea di Maurizio Mosca, pensando ai nuovi cento consorti, che, per essere possibilmente tali, debbano impegnarsi con una somma di denaro che non fa ricco né povero nessuno, ma che costituisca una solida piattaforma di sostegno alla attività del nostro anfiteatro che ha reso Macerata una delle città italiane dove si fa arte, cultura e spettacolo di notevole rilievo.
E’ evidente che , in certe occasioni, sia necessario l’abito da cerimonia.
Ginobili, io la capisco benissimo, più di quanto pensi, dal momento che nel 2011, quando lo Sferisterio stava per chiudere i battenti ( per volere di Renato Pasqualetti, Gian Mario Maulo e altri illustri esponenti del PD locale) sono stata l’unica, anche se me ne vanto e me ne pento, a difenderlo dall’incuria maceratese con le unghie e con i denti. Allora non c’erano, infatti, Maurizio Momo Mosca, la Santucci, Gelsomini o Carancini a farlo,né nessun altro della società civile, ma io da queste pagine,sola , e col prendermi tanto di insulti e spernacchi., e in più, col dare tutte le dovute dritte a chi venendo da fuori come Michel non poteva conoscere nulla, come nulla conosceva, della realtà locale. E Maurizio Mosca lo sa, perchè privatamente parlando , lo sa. Punto. Ciò detto, l’idea di Maurizio Mosca scopre l’acqua calda, nel senso che c’è dal 1819 e negli anni a venire fino ad oggi, chi ha continuato la tradizione nel solco dell’impegno civico col costituire l’associazione ” Eredi dei 100 consorti ” – che fa anche parte del CDA dello Sferisterio – i cui soci sono per successione, ma che si mantiene con donazioni, oltre che dal Comune di Macerata, anche attraverso Enti e privati. Creare un’istiuzione già esistente nello scopo sociale, mi dica lei : che senso ha? Oltre questo, se lo spirito che muove l’imprenditore- Consigliere- sponsor Maurizio Mosca è quello giusto (e per me non lo è, per i pochi rispetto ai tanti altri motivi che le ho detto sopra, compresa la scarsa qualità dell’offerta artistica a tanti livelli che non ho citato prima ) perchè non lanciare l’appello, allora, a fare dei versamenti a questa associazione già bella , esistente, e nel solco più originario della storia dello Sferisterio?
Tamara Moroni.
Apprezzo moltissimo il suo impegno, lodevole, encomiabile e , soprattutto, l’amore per la nostra bellissima Macerata e sapesse quanto mi duole esserene lontano.
Ricordo bene l’associazione di cui Lei parla, ma, secondo me, non basta fare dei versamenti, occorre creare un ente di carattere giuridico, dove chi vorrà aderire, nel pubblico e nel privato, dovrà partecipare con una immissione di denaro, non a carattere occasionale; insomma qualcosa come una Fondazione con i poteri che le competono.
Se ben ricordo gli enti lirici, alla fine del agli 90, furono trasformati in Fondazioni di diritto privato,
ma ,per vari motivi, non sembra che funzioni, nel nostro caso.
Gentile Tamara non vorrei che la Sua fosse una ” vox clamans in deserto”
Ne sono dispiaciuto più di Lei.
Ginobili, lei ricorda bene. E’ dal ’96 che gli enti lirici si sono dovuti trasformare in fondazioni di diritto privato, ma dovremmo anche fare un bilancio da allora, se di questa trasformazione ne hanno giovato solo i conti o anche il fine ultimo: l’Arte. In fatto d’ Arte, ricerca ed espressione artistica , questo è l’unico settore in cui sono statalista, direi (ex) sovietica, purchè la spesa di denaro pubblico sia mirata allo scopo, produrre cultura,alta cultura, con un controllo severo della Corte dei Conti e sottratta alle miopi logiche partitico-politiche. Una roba da sogno in Italia, insomma. Ma per tornare a noi.Secondo me, creare un nuovo soggetto giuridico per 100 nuovi consorti è un doppione dell’esistente che trae origine dallo stesso ceppo originario d’ impegno civico che proviene dal passato, e a cui ognuno potrebbe contribuire per quel che può. Mi auguro faranno comunque per il meglio, però, leggendo i recenti interventi da più parti , mi è parso ci sia una logica sempre più privatistica nella conduzione dello Sferisterio, e ciò mi preoccupa, perché solitamente il mercato non bada tanto all’essenza ma al risultato in termini di cassa , pubblicità e immagine.Detto in altri termini: più Fabiani, Ercoli, scuciono quattrini, più dettano la linea corrispondente alla loro immagine perchè si rifletta in positivo nell ‘ oggetto del loro finanziamento. .E questo è quanto in fondo voluto dal legislatore, cioè sempre più privati nella gestione degli enti lirico-teatrali. Se devo dire, per me, questo non è un bene per l’Arte in genere. Può andar bene nello sport, in altri settori sociali, ma nell’Arte no, che dev’essere libera di volare più in alto che può senza lacci a terra. Al momento a me sembra sia già anche fin troppo mercantilizzato lo Sferisterio da dover ripensarne le strategie, ma ripeto, a me così sembra.
La saluto cordialmente e la ringrazio per lo scambio d’opinioni.
Fateci pure una colletta, visti i risultati. Non cominciate a spingere per tagliare fuori politici e direttori di mezzatacca. Che ci fate di improbabili donazioni, se in cambio date esperimenti mal riusciti. Che si usi lo Sferisterio per concerti di musica leggera, stando comunque attenti ad eventuali falle con fuoriuscita di denaro. Almeno nessuno potrà più dire che il biglietto costa un occhio e in cambio solo un panino con la porchetta da Chez Sparafucile. Salutatemi Ducaboss. Ah, un idea, fate anche delle rappresentazioni teatrali dialettali.In quelle più divertenti c’è sempre un cornuto e un prete laido e ladrone.
E’ possibile che, con la cultura, si abbia un saldo positivo.
E’ possibile….
Solo che, troppe volte, gli unici che ci mangiano con la cultura sono quelli che la fanno…