Caso ambulatorio, Corvatta:
“L’opposizione pensi a sé”

CIVITANOVA - Il sindaco torna sulle verifiche del catasto e rivendica la regolarità dell'immobile in cui esercita la posizione medica. Alessandro Brandoni, presidente della Civita.s: "Nessuna discrepanza"

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alessandro brandoni

Alessandro Brandoni

di Laura Boccanera

“La Federazione di centrodestra volutamente finge di non ricordare il contenuto del parere scritto richiesto alla Civita.S nel luglio 2013, e cioè che quanto a regolarità contributiva il Sindaco risultava in regola in quanto paga il tributo su rendita presunta A10, mentre per ciò che riguarda la regolarità catastale la Civita.S avrebbe effettuato gli opportuni controlli a tempo debito. Quindi nessuna discrepanza può essere rilevata nelle dichiarazioni ed azioni del sottoscritto”. Così Alessandro Brandoni, presidente della Civita.s le cui dimissioni sono state richieste dall’opposizione civitanovese dopo il caso “catasto” sulla presunta irregolarità dell’ambulatorio del sindaco (leggi l’articolo). “La federazione di centrodestra, invece di criticare e chiedere le dimissioni del Presidente con motivazioni pretestuose, dovrebbe apprezzare l’operato della Civita.S che sta effettuando una serie di controlli molti fitti, non solo sulle ville, ma anche su uffici e negozi, in modo del tutto imparziale, come dimostra l’invio anche al Sindaco della lettera, al fine di recuperare gettito Imu alle casse comunali” – conclude Brandoni. Ma anche il sindaco torna sulla spiegazione dell’anomalia e ricorda che la richiesta di variazione di categoria porta la data del 1971 quando Claudio Corvatta, padre del sindaco comunicò all’agenzia del territorio l’uso di quell’appartamento come ambulatorio:. “Quando ereditai quella struttura non avevo motivo di credere che ci fossero anomalie, poi quando il caso è esploso attraverso una lettera anonima – spiega il primo cittadino – ho richiesto di fare controlli e incaricato ad ottobre un consulente affinché verificasse. E’ stato lui a ritrovare questa richiesta con la risposta del catasto che corvattaappurava che non esistendo una categoria l’immobile rimaneva accatastato come A3 pur equiparato ad un A10. Ora il tecnico ha richiesto di nuovo al catasto se è necessaria la variazione”. E poi arriva la stoccata politica alla minoranza: “Chi fa certe affermazioni dovrebbe verificare di non trovarsi in una posizione analoga, noi non abbiamo preso in considerazione le lettere anonime giunte contro l’opposizione, non si può additare ad altri delle irregolarità se ci sono dei dubbi sulla propria posizione”.

 

 



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