di Laura Boccanera
“I fornitori si espongono per pagare le materie prime e la Paciotti vende il prodotto finito senza pagare alcunché”. Le rassicurazioni dell’azienda calzaturiera in merito alla prosecuzione della produzione e al piano di risanamento aziendale (leggi l’articolo) che dovrà essere presentato nei prossimi mesi dopo il concordato preventivo richiesto lo scorso 30 dicembre non tranquillizza i creditori. Tra questi c’è l’azienda rappresentata dal legale avvocato Paolo Carnevali che si fa portavoce delle preoccupazioni dei suoi clienti. “Sono molto preoccupato per le conseguenze che avrà il concordato in bianco chiesto dalla Paciotti – scrive il legale – l’azienda mia assistita (un’impresa umbra che realizza abbigliamento capi spalla ndr) ha un credito di 391.000 euro più accessori, non assistito da nessuna garanzia. L’ipotesi di concordato con il pagamento di una piccola percentuale esporrebbe a conseguenze disastrose i fornitori, molti dei quali non saranno in grado di far fronte all’ordinario, mancando delle entrate derivanti dai lavori e forniture effettuate per la Paciotti. L’azienda manifatturiera da me rappresentata, ad esempio, ha una forza lavoro di una quindicina di dipendenti che si trovano ad alto rischio”. La Paciotti spa risente di mancati introiti per 6milioni di euro, a cui si sommano esposizione finanziaria con istituti di credito e debiti verso i fornitori per un ammontare di oltre 30 milioni di euro. La società civitanovese, leader nella calzatura di lusso e con un brand consolidato cerca con l’internazionalizzazione di rientrare entro il 2014, ma i creditori sono sulle spine: “Il mancato pagamento, che doveva già essere avvenuto da diversi mesi – continua Carnevali – rappresenta un vero disastro per la società fornitrice. Ci si augurava che il credito venisse onorato integralmente, magari con un piano di rientro, e non che fosse scelta la via del concordato. La cosa che fa più male è che l’azienda come molte altre, si è vista invece proporre, anziché il pagamento del debito, la possibilità di produrre ancora per le successive stagioni con un piccolo acconto solo a fini produttivi. Ciò è inaudito e ci ha molto rammaricato, se si pensa che le materie prime vengono acquistate dai fornitori direttamente, che si espongono per produrre, mentre la Paciotti ha solo venduto il prodotto realizzato senza pagare alcunché. Ci si augura che gli organi di controllo interni ed esterni dell’azienda e l’Autorità Giudiziaria controllino quanto accaduto anche a tutela dei fornitori”.
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fuoco alle polveri….
Esimio Avvocato, come fa a non sapere che, in un paese governato per lustri da malviventi, le leggi sono a loro uso e consumo? L’Italia dei pagamenti è bloccata dal malcostume, così i creditori vengono sistematicamente fregati in forza di quelle leggi. E la reaziobe è giocoforza a catena. Venga in Afghanistan, troverà una situazione migliore di quella italiana, creda!
È TUTTO UNO SCHIFO E NESSUNO FA NIENTE PER EVITARLO . SIAMO ALLA DERIVA !!
L’AZIENDA UMBRA CON QUESTO MANCATO PAGAMENTO RISCHIA FORSE LA CHIUSURA,ALTRE AZIENDE SI TROVERANNO IN CONDIZIONI ANALOGHE , MA LA PACIOTTI INVECE CHE FA’ CONTATTA LA SIGNORA BELEN E IL SIGNOR TOTTI PER LA LORO CAMPAGNA PUBBLICITARIA SPENDENDO CENTINAIA DI MILA EURO O FORSE MILIONI DI EURO…..SIAMO ARRIVATI A NON VERGOGNARCI PIU’ DELLE AZIONI CHE FACCIAMO,MA…….SI DEVONO VERGOGNARE CHI DA’ LA POSSIBILITA’ DI FARE QUESTE COSE(CONCORDATI AL 15%)….STATE CONTRIBUENDO AD AFFONDARE SEMPRE DI PIU’ L’ITALIA.I GRANDI IN UN MODO O NELL’ALTRO NE ESCONO FUORI ,I PICCOLI MUOIONO. VERGOGNA…VERGOGNA…VERGOGNA
Si diceva una volta, che la civiltà di un popolo si misura anche e soprattutto nel rispetto delle regole dettate dalla legge. La situazione descritta dimostra l’assenza dello Stato di Diritto, che dà facoltà ad ognuno di fare impunemente ,i propri comodi a danno di altri. Altro che riforma elettorale, la madre di tutte le riforme è quella della Giustizia, soprattutto quella Civile particolarmente necessaria nel mondo del Lavoro. Come dimostra l’accordo Fiat.Chrysler,che molto probabilmente prevederà quale Foro Giuridico competente per le eventuali controversie, Detroit in America e non Torino,in Italia. Per questo Nessuno investe più in Italia, proprio per mancanza di fiducia degli investitori ,che non si sentono garantiti nell’attuale FarWest Italiano.
Praticamente: il signor Paciotti risanerà l’azienda non pagando i fornitori.Un piano ineccepibile! Daje ‘po’ a quissu!
Rivoluzione! !!!! riprendiamoci la nostra Italia!
L’Italia è un paese fallito…
E’ da rimpiangere veramente che i metodi che usavano al Sud. Anche la lupara aveva la sua funzione di esistere, altro che garantismo! In questa Italia vengono difesi solo i delinquenti. Chi lavora onestamente deve subire e basta.
Concordato preventivo significa affossare centinaia di oneste ditte per favorirne una ,per i fornitori sarebbe meglio chiedere il fallimento della PACIOTTI S.P.A. la quale si dovrebbe vergognare di chiedere il concordato preventivo in bianco invece di fare il gradasso con i soldi degli altri.
Oggi è di moda fare i gradassi con i soldi degli altri specialmente in questo caso che ditte fornitrici oneste vengono derubate legalmente dal concordato preventivo in bianco
tutto già visto come alla parima di macerata ed in diverse altre aziende del territorio,dove imprenditori scappano col bottino e lasciano fornitori e dipendenti con un palmo di naso.quello che non mi stupirà sarà che nessuno andrà a controllare a fondo quello che è successo.purtroppo viviamo in un paese che non tutela i più deboli e chi vive sul filo dell illegalità se ne approfitta.
alla fine a rimetterci sono i dipendenti dei fornitori che non vedranno mai i loro stipendi causa fallimento
Per aver rubato mele e noci al supermercato Eurospin di Imperia (bottino di 4 euro) un pensionato di 64 anni è stato denunciato dalla polizia con l’accusa di furto aggravato.
IL PENSIONATO LADRO DI MELE – Secondo quanto si è appreso, l’anziano avrebbe agito «spinto dalla fame». E’ stata la direzione del supermercato a chiamare il 113 e gli agenti, malgrado l’esiguità del bottino, non hanno potuto far altro che segnalare l’uomo all’autorità giudiziaria. Il pensionato aveva acquistato alcune mele e, dopo averle pesate, ne ha aggiunte qualcuna in più nella busta, mentre le noci le ha rubate e messe in tasca. (ANSA).
serve dire altro ????????????