di Laura Boccanera
La notizia è di quelle che scuotono l’economia e il mondo dell’impresa, parte da Civitanova ma è destinata a raggiungere velocemente tutto il fashion system. La Cesare Paciotti spa ha depositato lo scorso 30 dicembre presso il Tribunale di Macerata la richiesta di concordato preventivo. Ad essa seguirà la proposta di concordato preventivo definitivo con prosecuzione dell’attività dell’impresa. Un durissimo colpo per i dipendenti dell’azienda e per tutte le realtà di fornitori che operano nell’indotto con imprese medio piccole che potrebbero cedere sotto il default. I creditori infatti con il concordato non possono iniziare o proseguire azioni cautelari sul patrimonio del debitore.
Bocche cucite dall’azienda e anche presso lo studio legale Senesi di Osimo che segue la pratica. Raggiunta al telefono Paola Paciotti, sorella di Cesare e manager dell’azienda non si sbilancia e seppur educatamente liquida con un “no comment” la vicenda data la delicatezza del momento. Le cifre che trapelano però fanno rabbrividire. Ammonterebbe infatti ad oltre 30milioni di euro il debito maturato nei confronti dei fornitori e degli istituti di credito e pare che la proposta di percentuale dei creditori che saranno pagati non andrà oltre il 15%. Da dicembre ogni fattura è congelata sia verso i fornitori che verso i dipendenti. Le difficoltà economiche del celebre brand del lusso erano note già da qualche anno, anche se si sperava che l’attesa ripresa potesse risanare i conti dell’azienda che nasce nel 1948 e si attesta come brand negli anni 80 quando sotto la guida stilistica di Cesare Paciotti il pugnale diventa il logo e l’immagine di un mood dedicato al lusso e ad un certo stile di vita amato soprattutto da vip e starlette. Attualmente la Paciotti spa conta 250 dipendenti e un indotto di più di 1200 persone. Ma Paciotti, almeno in città, è stato spesso anche sinonimo di polemiche e al centro dell’attenzione: come anni fa quando venne realizzata la famosa rotatoria in via Silvio Pellico o in tempi più recenti per il “noleggio” del teatro comunale per un matrimonio, fino alle ultime scorribande in Land Rover lungo fiume dell’eclettico Cesare.
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Orca…
Lo “stato” dovrebbe aiutare queste eccellenze del made in italy invece di spremerle come limoni,peccato.
invece di fare lo sborone xche’ E’ CESARE PACIOTTI e dunque e’ un VIP facendo party feste e festicciole da supereroe che si metta in manovia in mezzo agli operai ma soprattutto imposti la guida del suo brand valorizzandolo come prodotto made in marche non usandolo solo x coprirsi di fama a discapito degli operai . scommetto che della scarpa non ne sa un gran che’.. mi dispiace solo x le persone che lavorano nell’azienda …altro niente.
30 milioni.di euro? E dove so finiti?
Questo fa capire a che punto è arrivata la crisi …, un marchio come Paciotti che è a livello mondiale che dà lavoro a così tante persone ….. si tocca proprio il fondo….
Credo sia un po’ tardino per mettersi in manovia…
Stiamo parlando di 30 milioni…ma che vuoi tutelare che sta gente se la deve piantare,è irrispettoso verso chi non riesce ad arrivare la fine del mese
Ma per piacere…
eh ,fare il lusso con 30 milioni di euro di debiti non assicurati e un concordato preventivo al( Massimo) 15% e’ facile….mi ricorda una espressione di un furbetto del quartierino….
In generale…
Ci sono aziende in cui i titolari, per non fallire, mettono dentro denari.
Ed altre aziende che vengono cotte dai proprietari che si spartiscono gli utili, fanno voragini bancarie e poi vanno in concordato preventivo o addirittura in fallimento, con la conseguenza che i soci quasi sempre restano ricchi e gli operai restano sempre senza lavoro
É la fine, ingloriosa, di un’epoca. L’epoca dei vitelloni anni ’90, l’epoca in cui si fa fortuna perché ‘amici’ (si perché in quell’ambiente sono tutti grandi amici, dopo un quarto d’ora che si conoscono!) di Carlá (Brunì) o della sciampista mancata Simona Ventura …. L’epoca degli (pseudo) ‘stilisti’ che affidano le loro pubblicitá a tamarri come Costantino Vitagliano …. L’epoca in cui si pensa che una botta di fortuna valga più del talento vero (che non c’é) ……. La qualitá e lo stile sono tutt’altro ……
ma dove sono i controlli !!1!e fatelo chiudere una volta per tutte sto pesciarolo ahhahahahahahah
Da inesperto mi sembra che questo concordato tuteli solo il debitore, e i creditori? Che ci fanno con il solo 15%?
debiti fatti facendo i vip e non gestendo al meglio l’azienda quindi meritano solo calci in c…
Bel Paese l’Italia…concordato al 15%…fornitori lasciati al proprio destino e nessuna responsabilità per chi di dovere..
..e Totti a sponsorizzare la linea dei gioielli…dolce l’uva…
Che tristezza…una mediocrità generale che lascia veramente amareggiati..
Ma questi sono imprenditori ?
questi ci marciano alla grande!….ma prima o poi dovra finire questa vergogna
Difficile fare impresa quando non si siede in cda di banche e quando chi ci siede punta al tuo marchio. Indebitarsi ci vuole poco, basta che un paio di clienti non onorano gli impegni e l’azienda va in difficoltà.
E per ostacolare queste comode scappatoie è stato abolito il reato del falso in bilancio!!! Evviva!!! Giovanni Bonfili.
dall’impantanamento con la jeep all’impantanamento con l’azienda
“nella visione “new normal” , il mondo attuale e’ piu’ meritocratico e piu’ preciso nel riconoscere i meriti. Il tasso di disoccupazione maggiore corrisponde semplicemente ad una maggiore efficienza del mercato del lavoro nel riconoscere coloro che NON valgono abbastanza. ” …
Paciotti chi ??????
Vai Cesarone, non mollare!
ma vai a lavorare e sudare in fabbrica, sei patetico
Flavio Acciarresi : Cesare fa bene a fare il VIP invece. Vive d’immagine e GIUSTAMENTE fa quello che gli riesce bene ! Fermo restando che rimane un grande intenditore della calzatura se confrontato col suo “rivale” Diego … che sarà anche un ottimo imprenditore ma sa di scarpe nulla.
Anche i ricchi piangono! 🙁
I rosiconi che criticano Cesare Paciotti e godono delle sue disfatte (apparenti) nn si rendono conto che la crisi della sua azienda travolgerà anche l’esistenza di un migliaio di famiglie che gravitano attorno al lavoro da lui generato? Popolo bove e miope. Mah.
https://imagizer.imageshack.us/v2/1154x528q90/534/3poa.jpg
No, nn piangono i ricchi ma i soliti poveracci degli operai…..
concordo pienamente per la respinta del concordato, perche è la vergogna del made marche!!!
Ma la sig.ra Boccanera certi numeri da dove li prende???
Che ne sa del debito accumulato??? L’ennesima occasione persa da C.M. per tacere ed evitare di fare disinformazione.
E poi è interessante vedere la cattiveria con cui la gente si scaglia su personaggi piu’ o meno noti di Civitanova. (sfido che tutti quelli che hanno commentato non ci hanno mai scambiato nemmeno una parola)
Di sicuro il sig.Paciotti non brillerà per simpatia, ma se lunedi mattina i cancelli dovessero essere chiusi, i caxxi da pelare saranno per i dipendenti e fornitori, lui dormirà cmq sereno.
Perciò certe cattiverie gratuite le vedo proprio di pessimo gusto…
Altro che lo tacco e sopratacco Fra’! Qua ce’ da piagne caro Cesare.
In passato sono stati miei clienti, sempre puntuali e corretti, mi dispiace per l’azienda e chi ci lavora.
Il tribunale dovrebbe respingere la richiesta del concordato preventivo e andare a cercare dove hanno i soldi, perché tanto questa gente il culo se lo ha già ben che salvato.
Quando le banche decidono che e’ ora di chiudere il rubinetto allora e’ finita…fornarina idem stessa solfa
la conosco bene la mascherina.. dovrebbe solo vergognarsi.. al pensiero dei 250 dipendenti.. e dei 1200 persone di indotto… bravo.. bravo… !!
ma quale imprenditore!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e’ la sorella che gli ha coperto il … fino a che povera donna non ce l’ha fatta piu’ da sola!!! non puoi pretendere di risanare .. se da una parte si mettono le toppe e dall’altra si fa il VIP!!!!
Simone : il patrimonio personale non è da confondere con quello societario.
….chiedetelo a chi dentro all’azienda ha preteso mazzette in nero dai fornitori….. fate un controllino sui loro movimenti finanziari… sul tenore di vita di alcuni dipendenti…. e adesso mettete anche la spunta sul “non mi piace” ma spero che qualcuno prima o poi parli…
In merito ai creditori…. siamo in una cordata… il pesante si stacca dalla montagna e ci tira giù tutti con lui… però loro hanno sempre il c*** parato da quei soldini mancanti che hanno provveduto a portare al sicuro….
X Marco Marcoaldi -Cesare fa il vip xche’ altro non sa fare dato che l’azienda fino ad ora l’ha tirata avanti la sorella.gli fanno fare l’uomo immagine x non farlo stare in fabbrica. Diego Della Valle non e’ il suo rivale ma un collega imprenditore. Rivale vuol dire che entrambi producono lo stesso prodotto , basta vedere i loro siti x accertarsi che lo stile e’ diametralmente opposto. Diego non e’ vero che non ne sa nulla di scarpe tanto che molto spesso e’ in fabbrica con suo fratello fino a mezzanotte specialmente quando c’e’ la produzione del campionario PERSONALMENTE CONTROLLATO PEZZO X PEZZO da lui stesso o x gestire tutto l’apparato lavorativo e a volte anche di domenica quando gli operai vanno a spasso. l’unica cosa negativa e’ il futuro incerto x gli operai di paciotti . solo x questo mi dispiace.
…fuoco alle polveri allora???
La Paciotti è stata per decenni, è attualmente, e credo mi auguro che sarà ancora a lungo una meravigliosa azienda. Per quante ne so io da lettore di questo articolo, un grande marchio nato da una famiglia che ha sempre lavorato con passione e partecipazione al proprio progetto d’impresa. Per decenni la Paciotti ha diffuso il gusto italiano ognidove. Invito gli scettici a farsi una passeggiata nelle main street delle capitali del mondo e vedere nelle vetrine quanti prodotti marchigiani ci sono. Noterete che purtroppo i prodotti saranno pochini, ma tra quelli noterete spesso Paciotti e questo vi assicuro che fa orgoglio. Ho letto questo articolo non vi nego con un certo turbamento. Non ho potuto non pensare a tanti miei amici che in un modo o nell’altro ci lavorano e collaborano, chi gira il mondo per intrecciare relazioni per meglio posizionare i prodotti sul mercato, chi lavora in azienda ogni giorno con pazienza per far girare la grande macchina organizzativa, ma anche e sopratutto gli artigiani della manifattura che ogni giorno si ingegnano per trovare una soluzione a quel particolare taglio di pellame, o quella cucitura cosi particolare cui lo stilista non vuol rinunciare o la suola con quella particolare curvatura del tacco che deve essere fatta, o profumi, o gioielli . La Paciotti per come la conosco io non è solo una Land Rover impantanata o un monumento su una rotatoria. La Paciotti da tanti anni è una comunità, amici che hanno fiducia, gente che si rispetta, persone che lavorano a tutti i livelli. Io mi auguro che la Paciotti risolva presto e bene le difficoltà e che non resti provata da questa maledetta crisi che tanti danni sta facendo alle imprese ed alle famiglie italiane. Per tanti anni Paciotti ha distribuito ricchezza nel nostro territorio, mi auguro anche che il territorio dia la giusta comprensione e sostegno che un’azienda cosi bella a mio avviso merita.
Forza ragazzi siamo con voi!
Grande Cesere e grande Paola.
A chi fa commenti contro questi impprenditori voglio dire solamente che sono delle persone che non meritano rispetto. La Paciotti S.P.A. è un vanto delle regione marche e va tutelata. La Paciotti ha creato ricchezza per decine di anni e continuera a farlo in futuro. Oggi L’Italia tutta è in seria difficolta e denigrare chi negli hanni ha lavorato e dato lavoro a migliaglia di persone è davvero incredibile. Paciotti merita rispetto è una leggenda nel mondo della moda e continuera ad esserlo. Spero che riescano a trovare una soluzione e che riescano a portare avanti un progetto che impegna migliaglia di persone.
Jak
Chi sparla lo fa per invidia. Come cazzo si fa a sparlare di un’azienda che ha dato e da tuttora lavoro a 250 persone direttamente e a 1200 persone indirettamente con l’indotto? Imprenditori che pagano dipendenti, contributi, imu, ici, tares, inps, inail e via dicendo… Che hanno dato lustro alle marche nel mondo e che giustamente si sono arricchiti? Ok, sono in difficoltà e allora? Che si fa? Invece di augurarsi il bene dell’azienda e dei dipendendenti, dell’indotto e quindi del territorio cosa vi augurate? Il tanto peggio tanto meglio? Per antipatia? Per invidia? Ma dove vivete? Su marte? Invece di fare squadra, di unirsi tutti contro questa maledetta crisi e questa maledettissima classe politica incapace e delinquente siamo capaci solo a mangiarci tra noi?
Dai per cortesia, le aziende sono la nostra vita, il nostro pane, la nostra ricchezza. W il lavoro, w i dipendenti della Paciotti e w i Siggri Paciotti. Che tutto vada per il meglio, per loro, per i dipendenti e per i fornitori che purtroppo dovranno subire delle perdite.
Maturiamo gente, maturiamo!
questo tonfo clamoroso per l’economia maceratese credo sia un segno dei tempi che cambiano, il mondo va veloce e ridefinisce il nostro destino mentre noi non cambiamo mai idea. proprio oggi leggevo un articolo di Pietro Ostellino, un vecchio giornalista liberale, che commentando la riforma della tassazione sulla casa ironicamente affermava che abbiamo perso la voglia di creare ricchezza e ci accontentiamo di distribuire povertà.
in questo contesto esprimo la mia solidarietà nei confronti di chi deve essere pagato e riceverà una misera percentuale di quanto gli spetta, sarà una mazzata per tante piccole e medie imprese della nostra zona.
scorrendo queste stesse pagine provo invece una certa pietà per le doglianze causate dal ridimensionamento della Maceratese o della Civitanovese, cari amici stiamo scivolando ai margini del benessere, presto questi lussi non ce li potremo più permettere.
L’anno scorso di questi tempi i VV.FF. ti tiravano fuori dal Chienti…Qualcuno oggi ,speriamo non lo Stato con i vari ammortizzatori sociali,ti deve tirar fuori da un guaio ben più grande. Quando smetti di fare il bamboccione,oramai hai 60 anni e quasi 1500 persone che dipendono dal tuo bizzarro STILE di vita…..
la famiglia DELLAVALLE poteva intervenire le banche gli avrebbero dato i 30… in quattro e quattrotto e loro avrebbero quadagnato un marchio importantissimo perche’ non lo a fatto? o sono i signori PACIOTTI che non hanno voluto?
Panciotti lavora 100 volte di più di un operaio ma perché non la gestite voi un’azienda come quella? Tutti bravi a parlare soprattutto chi nella vita per spendere 100 euro ci pensa un mese, in un azienda si devono prendere mille decisioni al giorno e pensare non solo per se ma anche per le famiglie e per l’azienda che delle volte e’ parte della propria vita ma quanti imprenditori si stanno suicidando? Forza Cesare, speriamo che l’azienda si riprenda presto per il bene di tutti noi marchigiani!
Adesso un cavalierato al merito non glielo leva nessuno.