
La celebrazione di oggi pomeriggio nella chiesa di San Marone

Don Ennio Borgogna qualche anno fa all’oratorio dei Salesiani di Macerata
di Laura Boccanera
Per tutti era il “piccolo grande salesiano in maniche di camicia”. Le 83 primavere non avevano intaccato quel suo sguardo vispo e curioso, un uomo che amava i giovani e che era amato dai giovani per quel suo carattere gioviale e un po’ burbero insieme che ne facevano un personaggio da seguire, un modello. E anche l’ultimo saluto a Don Ennio Borgogna a Civitanova, prima di ritornare per sempre a Macerata dove domani alle 10 30 sarà celebrato il funerale è stato nel solco di quell’insegnamento che ha donato agli altri in tutti questi anni al servizio della Chiesa, degli oratori e dei ragazzi. Nella piccola Chiesa di San Marone oggi pomeriggio Don Ennio ha ricevuto l’abbraccio di tutte le sue famiglie: quella naturale, con le sorelle, il fratello, i nipoti e parenti tutti, quella dei salesiani: tutti i parroci di Civitanova hanno presieduto alla messa sfilando nella navata della Chiesa, ed infine la famiglia della comunità civitanovese che da poco meno di un anno lo aveva accolto e nella quale il suo modo di fare, la sua laboriosità e la sua simpatica intelligenza avevano già fatto presa. Una cerimonia particolare, con un’omelia che non commenta tanto le letture sacre, ma si sofferma invece sulla vicenda umana e religiosa di Don Ennio: “siamo oggi felici per quello che Don Ennio ha realizzato in questa vita, ma tristi per la sua scomparsa – ha detto il parroco – un uomo laborioso e sempre disponibile, al servizio del Vangelo. Vogliamo pensare a Don Ennio come ad un profeta dell’amore di Dio che ha ridato la vita a tanti giovani, Don Ennio ha donato ad intere generazioni di ragazzi una vita di speranza”.
Il parrocco ripercorre poi le tappe della vita del sacerdote salesiano, partendo proprio da Macerata e dalla sua famiglia “una famiglia dalla quale ha appreso l’amore, lo spirito di sacrificio e la laboriosità, una famiglia che è stata una solida radice per la crescita del suo albero”. Don Ennio intraprende il percorso di noviziato a Forlì e nella domanda così scrive: “credo che Dio mi voglia con sé per farmi suo strumento e imitatore. Desidero solo fare la grazia di Dio e sentire la pienezza della sua gioia”. A Padova i suoi superiori lo descrivono come un sacerdote dal “temperamento intraprendente, lavoratore, gioviale, ottimo per l’oratorio”. “Don Ennio ci lascia tre insegnamenti in eredità – continua il parroco nell’omelia – la presenza in mezzo ai ragazzi, la laboriosità, ha continuato a lavorare ed impegnarsi fino all’ultimo giorno facendo proprio il motto di Don Bosco ‘pane, lavoro e Paradiso’ ed infine lo spirito missionario con il quale ha creato un ambiente fecondo alla nascita e scoperta di tante vocazioni. Dio ha scelto Don Ennio con amore e predilizione e gli ha affidato i beni più preziosi, la cura dei giovani, oggi lanciamo un appello, affinchè la sua eredità non vada dispersa e preghiamo il Signore affinchè il posto di Don Ennio non rimanga vuoto. Grazie per ciò che sei stato, ora ti immaginiamo nel cortile del Paradiso affaccendato in qualcosa da fare, da oggi anche il Paradiso sarà un posto un po’ più chiassoso, da lassù aiutaci”.
Il Vescovo Monsignor Luigi Conti ha inviato il suo saluto e la sua preghiera tramite il sacerdote di San Marone, scusandosi per l’assenza a causa di impegni a Roma con la Cei, ma ha comunicato la sua “vicinanza” a tutta la comunità. Ringraziamenti per l’operato anche da parte del gruppo di giovani dell’oratorio: “i ringraziamenti a te non piacevano, per questo in cambio prendiamo un impegno, quello di essere sempre come i pastori della parabola della pecorella smarrita, che non demorde e non sceglia mai la strada più facile”. La salma nel pomeriggio è arrivata a Macerata per attendere domani l’ultima messa. Don Ennio sarà tumulato presso la cappella dei Salesiani.
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Il funerale di domani (martedì 19 marzo, dalle 10.30) sarà trasmesso da Cronache Maceratesi in diretta video, come da richiesta dei ragazzi dei Salesiani per consentire la visione ai missionari e alle tante persone che don Ennio aiutava in Tanzania e Kenya.


Il video-ricordo dei ragazzi dei Salesiani di Macerata
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Rip
Guardando la foto di Don Ennio sul mitico campo “di sopra” dei salesiani dove “Filippa” passava le ore a togliere i sassi e i vetri con la paletta fatta con un coperchio di una scatoletta di latta, per farci giocare un pò più sicuri, penso alle stupende giornate passate all’oratorio con Ennio e a quanto aiuto poteva ancora dare una struttura come l’oratorio salesiano a noi padri nell’educazione e nella crescita dei nostri figli.
Ciao Ennio