di Alessandra Pierini
All’arroganza del governo tecnico di Mario Monti siamo ormai abituati ma l’ostentazione di principi democratici e di partecipazione che vengono poi puntualmente disattesi è un po’ più dura da mandar giù. Prendiamo ad esempio la questione del riordino delle Province. Questa mattina mentre l’Assemblea legislativa delle Marche dava il via ad un lungo dibattito per stabilire quale proposta di riordino proporre al Parlamento, il Consiglio dei Ministri valutava già il decreto sulla soppressione delle Province, in cui si stabilisce che le Marche saranno divise come previsto da mesi in tre territori Pesaro, Ancona e un terzo distretto composto da Macerata, Fermo e Ascoli e persino che dalla fine di giugno del 2013 tutte le Province, anche quelle che non si vedranno toccare i confini, saranno guidate da un commissario che curerà la transizione verso il nuovo regime. A darne notizia il Corriere della Sera (leggi l’articolo) che riporta anche una dichiarazione del Ministro Patroni Griffi : «Non possiamo pensare che una riforma importante come questa – dice il ministro della Pubblica amministrazione – possa venir meno solo per delle resistenza localistiche».
Quindi il confronto che ormai va avanti dallo scorso luglio sul riordino, sulle sue conseguenze e sulle possibili soluzioni, è stato l’escamotage utilizzato dal Governo per mostrare una volontà di apertura e confronto quando in realtà le decisioni sono già state prese e da un pezzo.
La tempestiva uscita del Governo, a poche ore dal voto, almeno, ha tolto d’imbarazzo i consiglieri regionali in questo caso fortemente condizionati dai territori di appartenenza più che dai partiti politici, svuotando però, badate bene, il consiglio regionale di quella prerogativa che la stessa legge ministeriale gli aveva affidato. Se prima in effetti già la Commissione Affari istituzionali, la scorsa settimana, aveva preferito non decidere, anche l’assemblea legislativa è stata guidata questa mattina più dalla difesa dei territori di origine dei singoli consiglieri e dalle dure critiche al Governo che da effettive valutazioni per riequilibrare la situazione territoriale. Così al bluff del taglio delle spese (la soppressione delle Province comporterà un risparmio minimo e nessuno ha ancora proposto di tagliare le spese di Regioni e Parlamento), si aggiunge quello dell’attribuzione di un ruolo attivo.
Alla fine è stata promossa la proposta di deliberazione che prevede quattro Province sul territorio marchigiano (firmatari Comi, Sciapichetti e Giannini), fortemente voluta dalla rappresentanza maceratese del Cal. Diciassette i pareri contrari, un’astensione. Respinto l’emendamento di Franca Romagnoli (Fli) per le cinque Province. Non ha votato Paola Giorgi (Idv) che ha accusato un malore ed è uscita dall’aula.
«Ci troviamo in presenza di un procedimento di riordino che è parte di un percorso legislativo di carattere partecipativo – ha detto il Presidente della Giunta, Gian Mario Spacca, nelle conclusioni del dibattito sul futuro delle Province – abbiamo lasciato tutti liberi di decidere perché questo non è un atto amministrativo- ha proseguito, non mancando di sottolineare che – la contraddizione sta nel fatto che il Governo si lascia andare ad annunci molto discutibili, dichiarando che non saranno prese in considerazione le deliberazioni dei diversi Consigli».
Ed ancora: “Subito dopo questa fase, dovremo avviare una riflessione più generale su come affrontare la specificità dei ruoli sul territorio. Solo così non vanificheremo il grande lavoro fin qui portato avanti per la crescita della nostra Regione”.
Non sono state neanche prese in considerazione le altre ipotesi di deliberazione poichè il presidente del Consiglio Vittoriano Solazzi aveva proposto di votare per prima, al termine del dibattito generale, la deliberazione più vicina all’ipotesi del Cal per il riordino delle Province e se questa fosse passata di non votare le altre. Cinque erano le proposte di deliberazione all’ordine del giorno. Quella sottoscritta dai Consiglieri Ortenzi, Perazzoli (Pd), Romagnoli e Silvetti (Futuro e Libertà) prevede la creazione delle macroprovince Marche Nord ( con Ancona e Pesaro) e Marche Sud (con Macerata, Fermo e Ascoli Piceno); tre, invece, gli ambiti (Pesaro, Ancona e Piceno) ipotizzati da Cardogna (Verdi) e dalla Ciriaci (Pdl). Favorevoli alle quattro circoscrizioni le proposte di Comi, Sciapichetti e Giannini (Pd); di Marconi (Unione di centro). Infine, per Marangoni (Popolo e Territorio – Libertà e Autonomia) la scelta di nessuna provincia sul territorio regionale.
Il dibattito fiume ha visto l’intervento di diversi consiglieri. Deciso Erminio Marinelli (Per le Marche) nel definire l’intera questione “un teatrino” ormai privo di senso:«La politica è schizofrenica – ha detto – non sa gestire il territorio. Il riordino delle Province deve essere un atto responsabile». Secondo Comi (Pd) la riorganizzazione riguarda tutto il territorio regionale e proprio partendo da questa considerazione “il modello organizzativo non può essere limitato solo ad alcune zone”. L’ipotesi a quattro proposta dal Cal, sempre secondo Comi, è sicuramente la più credibile, così come per il consigliere Sciapichetti (ambedue hanno sottoscritto la stessa proposta di deliberazione) che ha raccomandato di usare “il buon senso”.
“Siamo qui per dare un messaggio molto preciso – ha evidenziato l’assessore Paolo Petrini – per dire come intendiamo affrontare il futuro. Ormai quattro livelli di governo sono inaccettabili e il momento attuale ci impone di accelerare una riorganizzazione indispensabile”. Per Petrini quella delle quattro Province è “una proposta vintage”, la scelta a tre, invece, “è di cambiamento”.
Un riordino sistemico e l’ottimizzazione delle risorse, secondo Giancarli (Pd), sono imprescindibili. L’assessore Sara Giannini ha sostenuto che l’ipotesi del Cal, emersa dal dibattito tra diversi amministratori, è quella che garantisce “un maggiore equilibrio”. “Disegnare i nuovi confini provinciali con le forbici ed il righello è antistorico”: questo il parere di Zaffini (lega Nord), che contesta le decisioni assunte dal Governo e appoggia l’ipotesi a quattro.
Secondo Mirco Ricci (Pd) “il Parlamento deve capire che l’ipotesi del Cal, parte dal basso, dalla volontà dei sindaci e per questo deve essere tenuta nella dovuta considerazione”. Il consigliere Natali (Pdl) ha esordito : ” Noto con piacere che il comicidio non c’è stato – riferendosi alla vicenda del consigliere del Pd nella votazione per il biogas (leggi l’articolo) e ha bacchettato il sindaco Romano Carancini che, secondo lui “ha fatto una figura barbina quando al Cal si è scagliato contro il presidente Solazzi che rivendicava una proposta legittima” e invita a seguire “la logica del territorio” e non “gli ordini di scuderia dei partiti”.
Perentorio Zinni (Pdl): “Quello del Governo è un fiume in piena che travolgerà tutto. Le Province, poi le Regioni, a seguire i parlamentari. La politica deve offrire soluzioni prima che accada l’irreparabile. Il dibattito odierno è ormai sterile.” Valutazione negativa delle Province nel loro complesso per Acquaroli (Pdl), ma nella circostanza attuale la scelta nella direzione delle quattro entità.
“In questa aula assistiamo ad una sorta di derby – ha sottolineato Rosalba Ortenzi, presidente della Commissione Affari istituzionali – tante posizioni trasversali, che sono, però, legittimamente portatrici delle istanze dei diversi territori”. Hanno partecipato alla seduta dell’assemblea anche i componenti del Comitato per Macerata e il suo territorio.
I COMMENTI – “Ha prevalso il buon senso”. Così Angelo Sciapichetti commenta a caldo l’approvazione, da parte dell’Assemblea legislativa delle Marche, dell’atto deliberativo presentato unitariamente ai colleghi Comi e Giannini favorevole alle quattro Province.
“È stata rispettata la volontà del Cal – dice il consigliere regionale del Partito Democratico – delle forze sociali, economiche e culturali che si erano espressi per il ritorno alle quattro Province storiche. Adesso la partita si sposta a Roma e spetta al Governo e al Parlamento recepire la proposta di riordino avanzata dalla Regione Marche, mentre ad Ancona non è più rinviabile una verifica all’interno della maggioranza di governo”.
Il commento di Erminio Marinelli, portavoce del Pdl: “È stata una discussione lunga sette ore che poteva risolversi solo con un risultato trasversale. Il lavoro dei consiglieri maceratesi è stato enorme. Mi dispiace per la Provincia di Fermo ma è una realtà che purtroppo non è mai ‘decollata’. Come le Marche, quasi tutte le Regioni italiane proporranno al Governo dei riordini in deroga ai criteri del decreto e, non può essere altrimenti, se la legge, come in questo caso, agisce orizzontalmente senza tenere conto dei territori. Mi auguro quindi che questa non sia la vittoria di Pirro e che l’esecutivo Monti non si dimostri ancora una volta un Governo di tecnici ‘dittatori’ dove le riforme sono delle riformicchie che non entrano mai nel merito delle questioni”.
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Chi ha votato a favore e chi contro?? Nomi e cognomi, please!!
fanno schifo tutti quanti…sia i nostri politici regionali che quelli più in alto…ce ne fosse stato uno che si sia chiesto cosa vuole la popolazione…
Noi invece NON siamo abituati all’arroganza con cui è stato (mal)gestito tutta la procedura del Biogas in Regione.
Ma non capite che se perdiamo lo status di capoluogo perderemo persiono la speranza di tornare ad essere un città viva e vitale?
Non ha votato Paola Giorgi (Idv) che ha accusato un malore ed è uscita dall’aula. FANTASTICO!!!
Questa signora non ha il coraggio delle proprie idee. Il suo partito, anche a livello regionale, è per l’abolizione delle province; lei si è più volte espressa per essere favorevole alla stessa linea (come le ha ordinato il suo padrone Favia); i suoi consiglieri provinciali di Macerata minacciano di uscire dal partito se il suo voto dovesse essere favorevole alla cancellazione della provincia di Macerata… e lei, in palese imbarazzo, si smarca in questa maniera… GENIALE!!!.
IDV = Italia Della Vergogna
Se eliminano la provincia almeno abbiamo la metà dei politici di cui lamentarci… e già poco non è!!!
Franco Capponi si vergogni! Paola Giorgi, cioè io, ha accusato un fortissimo malore in aula, se non ci crede, si informi bene. La sottoscritta sta affrontando una cura forte particolare e ha avuto un malessere conseguente. Sono sdegnata di quanto dice. Non mi sono mai sottartta a nulla. Magari lui, che, a quanto pare, e non solo da questo, si vergogna del partito a cui appartiene . Svrei votato NO perchè sono per l’abolizione delle Provincie, Enti inutili e coerentemente a quanto fatto lo scorso anno, quando IO sono stata in piazza a raccogliere le firme per la sottoscrizione della pdl di inziativa popolare di abolizione delle provincie. E avrei votato NO a qualciasi proposta di riordino, figlia di una legge del Governo Monti vergognosa, alla quale IDV ha votato NO, al contrario degli altri partiti che poi si sono accapigliati nel territorio. Non ho mai provato alcun imbarazzo per nulla, è chi è consueto a certe azioni che pensa subito a determinati comportamenti. Geniale?…Vergognoso!
Se si perde lo status di Capoluogo, il problema è solo di Macerata e dei politici maceratesi.
Nella legge non è prevista la soppressione degli uffici e del personale, non direttamente collegati all’attività dei politici.
E’ ora che Macerata smetta di vivere sugli allori e si crei una propria identità.
Oggi non basta essere stati nominati cavalieri del lavoro per salvare un’industria e non basta rimanere Capoluogo di Provincia per ritornare una Città viva e vitale.
Ma si, sopprimetela ‘sta provincia, chi se ne frega, ma licenziate in tronco pure i dipendenti, però!
La Giorgi avrebbe votato NO, però uscendo era più probabile che avrebbero vinto i sì,
complimenti Giorgi con lei la vecchia politica vince!!!!!!!!!!!!!!!!
Quando si trattera’ di votare a favore del polo natatorio di Macerata, anche il consigliere com/leGuido Garufi trovera’ qualche scusa per allontanarsi dall’aula come la Giorgi, magari per fumarsi una sigaretta??????? Geniale il Sig. Andrea: IDV = Italia Della Vergogna.
Prof. Monti non ceda!!! Resista!!! Li mandi tutti a casa!!!
ABOLITE TUTTE LE PROVINCE!!! ABOLITE STO MAGNA MAGNA!!!
Prof. Monti non ceda!!! Resista!!! Li mandi tutti a casa!!!
Male che vada, ci ritroveremo Pettinari a fare il Commissario Straordinario della stessa Provincia di cui ora e’ Presidente, o quantomeno gli assicureranno qualche altra Presidenza, come ad esempio le Case
al prossimo non vedremo più la Giorgi in regione, così curerà al meglio la salute
e nemmeno l’IDV per fortuna, quel partito che: NO BIOGAS, SI RIGASSIFICATORE, quello che: prima Appoggiamo con forza il sindaco poi Pinocchio… w Carancini abbasso Carancini,
Qualcuno… Cioè quando finisce questa agonia… Poverini dovranno ritornare al loro lavoro!
Un atto di coraggio ( ma chi si è mai illuso!) delle forze politiche marchigiane avrebbe “spiazzato” pure Monti:
un solo Ente per tutta la Regione Marche a cui affidare tutte le deleghe di comptenza delle Province (con il conseguente rispetto della Costituzione in quanto la “Provincia” rimarrebbe). Questo unico ente si dovrebbe dotare di una organizzazione per “Area vasta” corrispondente alle vecchie 4 province. A guidare ogni “area vasta” e a gestire tutte le competenze ( viabilità, scuola, formazione, collocamento ecc.) del territorio di riferimento un Direttore ed il personale attualmente utilizzato ai medesimi scopi ( attualmente ci sono i Segretari-Direttori a capo di ogni Provincia).
La politica di programmazione amministrativa sarebbe guidata dall’unico “Consiglio dell’unica Provincia delle Marche (composto da un n° di delegati dei Comuni capoluogo sufficienti a rappresentare il territorio di riferimento-con incarico gratuito, con un Presidente eletto dai Sindaci i di tutte le Marche ( 257) in una assemblea plenaria appositamnte convocata.
Il Persidente, su proposte dei singoli territori di Area Vasta si può comporre di uno staff di collaboratori ( n° massimo limitato a1-2 per area vasta) che prenderebbero le funzioni degli ex Assessori provinciali.
A livello di “area vasta” una Assemblea dei Sindaci con poteri programmatori di proposta e di controllo, dovrebbe svolgere le funzioni di “indirizzo aministrativo” in rapporto alle esigenze del territorio.
Tutti i politici sapevano ( e sanno) che la proposta che è stata votata dal Consiglio regionale non avrebbe avuto il consenso del Governo ( solo un n° inferiore di province rispetto al taglio previsto verrebbe “accolto”).
Dunque, mi viene da pensare che sia stato il modo migliore per “farsi” risolvere il problema dal Governo stesso invece che assumersi direttamente la responsabilità di farlo loro. Con la speranza di salvare se stessi.
Staremo a vedere.
La Regione ha dimostrato di non saper interpretare i desideri dei cittadini (servono ancora le regioni?). Inoltre una provincia grande ha più peso e conta di più di una piccola e può gestire meglio le risorse. Guardiamo cosa ha fatto l’Emilia Romagna. Da nove sono passati a 4 province (più Bologna)
esistono ancora persone convinte che le province servono a qualcosa.. andiamo bene, maceratesi gente sveglia.. che schifo
@ saben: Mi sembra che i sindaci di tutti i comuni delle Marche siano un pò meno di 257 (erano 246 prima che quelli dell’alta Val Marecchia passassero con la Provincia di Rimini).
Continuo a leggere di gente che chiede la completa eliminazione delle provincie, richiesta che approvo in pieno, ma il fatto è che questa non ci sarà. Quello che ci sarà è una riorganizzazione con un accorpamento che avrà in Ascoli Piceno (al confine con l’Abruzzo) la sede centrale di un territorio molto vasto. La città di Ascoli avrà la sede dell’ufficio provinciale Inps, la sede del provveditorato agli studi, la sede provinciale dell’agenzia delle entrate….la motorizzazione civile e la questura etc etc…. Insomma il problema non è l’accorpamento, il problema è che è stato fatto a tavolino senza pensare al territorio e da qui le voci che si sentono di una eventuale richiesta del territorio della valle del Potenza (Porto Recanati, Recanati, Montecassiano….. ) di richiedere un eventuale referendum per il passaggio ad Ancona.
Una volta eravamo gente di provincia. Fra poco nemmeno più quello. Forse era meglio accettare l’abolizione di tutte e cinque le provincie? Il fatto è che abbiamo tirato talmente tanto la corda, che si è spezzata. Ma vi rendete conto che abbiamo fatto la provincia di Fermo? E adesso ci pensa Monti il quale non avrà altro da dire che: se accontento voi, devo accontentare anche quelli di Barletta. Dunque, nisba. Vorrà dire che Macerata deve preparare le carte per entrare nella provincia di Ancona.
ma chi è questa che ha accusato un malore……. ci mancava pure questa in Regione!
@ Blanchi ha ragione sul 246. Oggi diciamo intorno ai 240 Comuni?
In ogni caso, quelli che dicono che le province non servono non conoscono bene le deleghe.
Ne ricordo solo alcune: viabilità ( tutte le ex Statali che gestiva l’ANAS più le provinciali che già esistevano); l’edilizia scolastica ( con una necessaria pianificazione territoriale per garantire investimenti in scuole in modo equilibrato in tutto il territorio); la formazione professionale e l’avviamento al lavoro ( i centri per l’impiego); la pianificazione/programmazione del sistema dei trasporti pubblici; la pianificazione dello sviluppo del territorio el a salvaguardia paesaggistica( teoricamente allo scopo di rendere compatibili e coerenti i vari piani regolatori e di sviluppo urbanistico dei comuni); ed altre deleghe che ora non ricordo.
A mio avviso nessuna di queste deleghe e relativi capitoli di spesa ( quelle che hanno specifici capitoli di spesa per investimenti e manutenzioni) possono essere trasferite facilmente ai singoli Comuni senza correre il rischio di provocare forti squilibri e “guerre campali” fra i comuni per accaparrarsi i relativi finanziamenti “: si va da Acquacanina a Civitanova come dimensioni e diversità di esigenze territoriali, ed è del tutto evidente che i comuni più grandi la faranno da padroni ( a meno che non si pensi contemporaneamente ad una legge che “accorpi” obbligatoriamente i comuni sotto un certo numero di abitanti).
Dunque le Province o qualsiasi altra Istituzione territoriale intermedia servono.
Oltre tutto per “abolire” completamente le Province occorrerebbe una Legge Costituzionale ( approvata dai 2/3 del Parlamento, mi pare, o in alternativa sottoposta a referendum popolare se approvata a maggioranza semplice – ma in questi casi si parla di tempi lunghissimi) e non a caso il provvedimento di Legge del Governo Monti parla di “riordino-riorganizzazione e non di “abolizione”.
Quindi è perfettamente inutile continuare a fare a gara a chi fa battute da bar dello sport sul tema “aboliamo le province”. A mio avviso bisogna cercare di ragionare razionalmente e rivendicare la soluzione che più si avvicini all’obiettivo della DRASTICA DIMINUIZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA e conseguentemente anche del il n° dei “centri di spesa autonomi” ( la Provincia è un Ente Locale con spesa autonoma come i Comuni).
Quindi, da un lato bisogna rispettare la legge NON POTENDO ABOLIRE DEL TUTTO LE PROVINCE, e dall’altro bisogna ridurre i costi della politica.
Per questo continuo ad essere convinto che il Consiglio Regionale avrebbe potuto decidere UN SOLO ENTE PROVINCIA per le Marche, organizzato amministrativamente su 4 Aree vaste ( corrispondenti alle vecchie 4 province), lasciando quindi le strutture ed il personale adibito alla gestione di queste deleghe esattamente dove oggi è collocato. Oltre tutto questo avrebbe evitato lo scatenarsi della battaglia campanilistica tra Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno.
Perchè questo accadrà sicuramente quando la “mannaia” della legge attuale sul riordino delle province costringerà la Regione a “fare” una unica “provincia del Sud, E SONO ARCICONVINTO CHE DI QUESTO I NOSTRI CONSIGLIERI REGIONALI SONO PERFETTAMENTE CONSAPEVOLI.
Se non si vincono i vari ricorsi al TAR e i successivi controticorsi al Consiglio di Stato ( solite procedure all’Italiana) il Governo BOCCERA’ la Legge regionale che prevede 4 province perchè NON CONFORME ALLA LEGGE NAZIONALE. Punto.
Scommetto che Monti non avrebbe avuto niente da ridire se invece di 4 province avessimo deciso per le Marche UNA SOLA Provincia.
NON APPENA IL PROF. VEDRA’ CHE IN CONSIGLIO REGIONALE NON C’E’ STATA UNANIMITA’ FARA’ CIO’ CHE SALOMONE NON FECE… TAGLIERA’ IN DUE IL BAMBINO… NEL NOSTRO CASO, FARA’ TRE PROVINCE… E MACERATA SE LA PRENDERA’ IN QUEL POSTO: SCOMMETTIAMO?
SPERO VIVAMENTE DI PERDERE LA SCOMMESSA.
Ce l’ho io una proposta per la Spending review…
Accorpare Abruzzo e Molise, com’era in principio. Accorpare Veneto e Friuli come è leggittimo che sia. Accorpare la Basilicata a un’altra regione, non ha senso che la basilicata con 2 provincie e disabitata sia una regione…
questi sono soldi risparmiati…
Perchè non guardare il probabile taglio della provincia di MC da un altro punto di vista ?
potrebbe essere stimolo, positivo per Macerata e per i Maceratesi, ad aguzzare l’ingegno e a darsi da fare, non pensare solo a essere qualche cosa, ma magari a fare qualche cosa.
Con ciò mi rivolgo a quella parte della città che vive alle spalle di enti e istituzioni, non a quei maceratesi che da sempre lavorano e hanno iniziative di pregio.
SVEGLIA MACERATinA !!!
andiamo… mi chiedo dove vive certa gente.. perchè per valutare la provenienza di certi commenti ho solo 2 ipotesi, la prima è che li scrivono gli alieni, la seconda è che li scrivono persone che sono al soldo della provincia e magnano alla stragrande. il vostro gioco ormai l’ abbiamo capito tutti, le vostre ore sono contate, fate i bagagli e scrostate i vostri culi dalle vostre poltrone.
chi ha avuto a che fare con la provincia sa benissimo che è tutto un magnamagna e che il tutto funziona in maniera piu grottesca che non si può, mezzi di trasporto, “salvaguardia del paesaggio”, centri per l’ impiego nei quali si passano le giornate intere per espletare pratiche di 5 minuti, “sviluppo del territorio” (ma quale?).. vi fosse uno di questi settori competenza della provincia che funziona come deve.. è tutto blindato, tutto dei soliti conoscenti, dei parenti dei parenti, ci entri solo se conosci e se non conosci ti fanno fuori, meritocrazia 0.. lenti, arroganti e presuntuosi, come si può anche solo lontanamente ipotizzare che certi organi statali sono indispensabili? viviamo in uno degli stati piu appesantiti burocraticamente del mondo, una repubblica socialista antiquata ed assistenzialista, lenta e corrotta, mascherata da “democrazia liberale”, altro che l’ eliminazione delle provincie.. qui bisogna riscrivere tutto daccapo….
Nel resto del mondo non esistono le province e forse forse neamche le regioni ,Francia Germania o Svizzera per esempio ne hanno pochissime con pochissimi politici a mangiarci dietro ,di estensione territoriale quasi grandi come l’ Italia stessa e tutto funziona alla grande.
QUi ancora si dibatte quale provincia o meno eliminare ,io le eliminerei tutte meno politici corrotti e pronti ad accaparrarsi tutto l’ accaparrabile e meglio è.
Il problema e tutti lo sappiamo è che già a livello comunale sta gentaglia fa solo ed esclusivamente il proprio tornaconto.
Svegliamoci se davvero vogliamo salvare la nostra Patria
In Italia sono sufficenti 3 Regioni: Nord, Centro e Sud e 20 Province (una per ogni attuale Regione)
x il gnamn,gnam basta la regione; Però un pò mi dispiace che scompaia Macerata da sempre i suoi amministratori sia prima che ora “rispetto ad altre realtà nazionali” si sono comportati sempre egregiamente, non a caso le Marche, il Veneto e il Trentino sono le uniche regioni d’Italia, fino ad ora, senza inquisiti ne condannati. Resta sempre il fatto che da qualche parte si deve tagliare e allora dove si taglia? Comunicamo prima dal popolo onesto e laborioso chi invece ha inteso la amministrazione della provincia d’Italia come “cosa propria” magari rimane”. non è giusto.
Confesercenti oggi: “Province, 17 ricorsi frenano il riordino. Abolendole risparmieremmo subito 4,5 miliardi. I partiti evitino l’ennesimo pasticcio”
Siamo provinciali.
Anche a me dispiacerebbe molto se Macerata perdesse il ruolo di capoluogo di provincia, però mi chiedo: perché Rimini e Ravenna non hanno creato alcun problema e si fonderanno in un’unica provincia chiamata ROMAGNA? E non mi parlate di particolarità storiche o artistiche, perché anche a Rimini e Ravenna la storia non manca anzi, forse, ce n’è un po’ più che a Macerata, così le opere d’arte. Idem per Forli’ e Cesena. Cosa abbiamo di diverso e particolare rispetto al polesine? eppure la richiesta di Rovigo, per una deroga, pare sia stata rigettata.
Ripeto, MI DISPIACE, ma non mi illuderei più di tanto.
Vedrei più logica un’unione con la provincia di Fermo, molto vicina e simile al maceatese, con il quale ha in comune moltissime attività industriali ed artigianali. La vedo dura con Ascoli. Non comprendiamo neppure ildialetto di quella città!
Difendere il campanile solo per salvare le poltrone, a gente che nella vita è soltanto un peso per la vollettività
è una scelta da pazzi.
Per quello che in realtà questa provincia non fa è inutile mantenerla. Abbiamo strade ridotte a mulattiere,
fiume che al minimo accenno di pioggia causano disastri, scuole che restano in piedi con il mastice, acquedotti
che perdono più acqua di quella che erogano.
Queste le cose più elementari, inutile elencarne altre, si potrebbe parlare anche della stagione lirica, che chiude
sempre il bilancio in passivo, ma ci si ostina a non far pagare chi invece dovrebbe pagare doppio, gente che
va sempre a “””sbavo””” e che crea eventi solo per loro tornaconto. Mentre a noi ci stanno strizzando con le
tasse. Difendere il camapanile è vergognoso, visto che questa gente vede solo i propri affaracci.
Tanto peggio di cosi, non può andare. Forse presto ci receheremo in provincia a dorso di somaro.
PER PACCIO —- DEL 22/10
e chissenefrega.
Se tu riguardi Luni e Urbisaglia come sono ite, e come se ne vanno di retro ad esse Chiusi e Sinigaglia, udir come le schiatte si disfanno non ti parrà nova cosa né forte, poscia che le cittadi termine hanno. » (Dante Alighieri, Divina Commedia – Par.XVI-73,79)
Anche Dante diceva che le cittadi hanno trermine. Quindi Nico ha ragione, chi se ne fr… se Mc perde la speranza di essere viva e vitale? Ci sono altri 56 comuni in questa provincia e molti altri vicinissimi di altre provincie, che sono vivi e vitali. Oggi con 30 minuti di macchina puoi andare dove vuoi, e ci preoccupiamo se macerata (appositamente scritto in minuscolo, non è un errore) non è viva e vitale?
Finita una città ne sorge un’altra, mica siamo in mezzo al deserto del sahara