Ciccanti ‘sfida’ il Governo e rilancia:
Se si accorpa Fabriano, Macerata è salva

Il deputato ascolano ha presentato questa mattina la sua proposta e promette di farsi capofila della battaglia per mantenere quattro province attive nelle Marche. Presente il Comitato di cittadini che ha espresso forti dubbi sul suo reale impegno.Il commento del capogruppo dell'Udc Rosalba Ubaldi: "Bene l'inversione a tutto campo"

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L’onorevole Amedeo Ciccanti durante la conferenza stampa

di Alessandra Pierini

Esce dalla bacchetta magica dell’onorevole ascolano Amedeo Ciccanti dell’Udc  la soluzione per salvare la Provincia di Macerata. Il parlamentare ascolano ha presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa al bar Pierino, nel cuore del centro storico di Macerata, la sua proposta per aggirare i vincoli, molto restrittivi, previsti dall’ormai fin troppo conosciuto articolo 17 della legge sullo spending review, approvata da Camera e Senato. «Partiamo dal principio che in base alla legge possono essere oggetto di riordino solo le Province che non hanno i requisiti minimi, consideriamo anche che ho chiesto chiarimenti sul cosiddetto “shopping di comuni” che secondo legge non sarebbe possibile se le pratiche non sono state avviate prima del 20 luglio. Pur tenendo conto di questi elementi, l’interpretazione estensiva delle procedure per il riordino ci aiuta. La strada da percorrere è l’approvazione unanime, da parte del consiglio regionale, di una proposta che preveda la cessione di 500 chilometri quadri della provincia di Macerata alle province accorpate di Ascoli e Fermo per raggiungere il minimo di superficie prevista e la provincia di Ancona cedesse, con il consenso dei comuni interessati e sollecitati da soluzioni premiali, i comuni di Castelfidardo e di Filottrano (che hanno un totale di 28.680 abitanti) o il comune di Fabriano (31.791 abitanti) si risolverebbe il problema demografico di popolazione. In merito a quest’ultima soluzione va detto che Fabriano è meglio collegato a Macerata che ad Ancona grazie alla Quadrilatero».

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Presenti alla conferenza anche diversi componenti del Comitato per Macerata e il suo territorio

Ciccanti ha anche impostato una tabella di comuni che potrebbero essere accorpati e promette di impegnarsi con tutte le sue forze e di farsi capofila di questo progetto che, oltre ad essere sposato da tutti i rappresentanti marchigiani, dovrebbe essere approvato dal Cal che a sua volta dovrà sottoporlo al consiglio regionale. «Sto proponendo un triplo salto mortale – aggiunge Ciccanti – ma se il mio progetto sarò condiviso potremo aprire un braccio di ferro col Governo. E’ questa la strada da percorrere». L’ingrediente fondamentale dell’operazione è quella che Amedeo Ciccanti definisce “la mia moral suasion”, potere intrinseco che potrebbe esercitare su politici locali e componenti del Cal: «Non ho ancora parlato nè col governatore Giammario Spacca, nè con il presidente Antonio Pettinari ma li inviterò a sostenermi in questa battaglia».

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Un momento della conferenza

Ciccanti è anche molto critico nei confronti della legge approvata dal Governo e dell’ordine del giorno di Mario Cavallaro, parlamentare del Pd, che invita a modificare i criteri per la scelta del capoluogo: «Stravolgendo la norma, Cavallaro invita il Governo a valutare la possibilità di applicare diversamente le finalità della disposizione quindi contrasta con la norma stessa».

Presenti alla conferenza stampa i componenti del comitato per Macerata e il suo territorio, nato proprio per rivendicare la dignità storica ed economica della Provincia di Macerata che non hanno per niente gradito, e non solo gli unici, i brindisi dell’onorevole Ciccanti per Ascoli capoluogo e che hanno manifestato diffidenza nei confronti di un parlamentare ascolano.  «La massima che mi muove – ha spiegato Ciccanti – è non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.  Sono venuto a ragionare e non a polemizzare, non sommergetemi col retro pensiero. Io sono ascolano e ai miei amici ascolani che posso dire? Sono contenti di avere il capoluogo come lo sareste stati voi».
Si compiace dell’intervento di Amedeo Ciccanti, il capogruppo dell’Udc in Provincia Rosalba Ubaldi: «Dopo che per lunghe settimane l’onorevole Ciccanti ha esaltato euforicamente la costituenda nuova Provincia con capoluogo Ascoli, finalmente sembra aver preso coscienza delle esigenze del territorio maceratese e dell’intera comunità regionale espresso con voce unanime da parte dell’UDC, di tutti i gruppi politici, organizzazioni sindacali e produttive, istituzioni, Università. Probabilmente ha preso coscienza che le istanze di rispetto della storia, della cultura, delle conquiste fatte da una provincia sana in ogni suo settore, anche amministrativo, meritavano maggiori e migliori attenzioni. Anche per le sue dichiarazioni partigiane fatte ripetutamente alla stampa, abbiamo dovuto difenderci nelle varie sedi da quanti ci accomunavano nell’appartenenza politica. Infatti l’on.le Ciccanti è il parlamentare UDC delle Marche e non di Ascoli Piceno, eletto anche e soprattutto a Macerata. Salutiamo oggi quella che appare inversione a tutto campo come una risposta alle compatte richieste del territorio e del gruppo consigliare provinciale dell’UDC del quale mi onoro di essere capogruppo».
Molto critico invece Ivano Tacconi, capogruppo dell’Udc in consiglio comunale, che ricorda tutte le prerogative della Provincia di Macerata: « Caro Onorevole, non venire a Macerata non abbiamo bisogno dei tuoi consigli.  Giù le mani dalla nostra stotria secolare. La riunione dei sindaci in Provincia convocata dal Presidente Pettinari ha dato un forte input alla nostra battaglia e ha sottolineato la compattezza di tutti. La Regione Marche dovrà dimostrare il suo coraggio a favore della secolare Provincia di Macerata».

(Foto Cronache Maceratesi – vietata la riproduzione)



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