di Alessandra Pierini
Esce dalla bacchetta magica dell’onorevole ascolano Amedeo Ciccanti dell’Udc la soluzione per salvare la Provincia di Macerata. Il parlamentare ascolano ha presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa al bar Pierino, nel cuore del centro storico di Macerata, la sua proposta per aggirare i vincoli, molto restrittivi, previsti dall’ormai fin troppo conosciuto articolo 17 della legge sullo spending review, approvata da Camera e Senato. «Partiamo dal principio che in base alla legge possono essere oggetto di riordino solo le Province che non hanno i requisiti minimi, consideriamo anche che ho chiesto chiarimenti sul cosiddetto “shopping di comuni” che secondo legge non sarebbe possibile se le pratiche non sono state avviate prima del 20 luglio. Pur tenendo conto di questi elementi, l’interpretazione estensiva delle procedure per il riordino ci aiuta. La strada da percorrere è l’approvazione unanime, da parte del consiglio regionale, di una proposta che preveda la cessione di 500 chilometri quadri della provincia di Macerata alle province accorpate di Ascoli e Fermo per raggiungere il minimo di superficie prevista e la provincia di Ancona cedesse, con il consenso dei comuni interessati e sollecitati da soluzioni premiali, i comuni di Castelfidardo e di Filottrano (che hanno un totale di 28.680 abitanti) o il comune di Fabriano (31.791 abitanti) si risolverebbe il problema demografico di popolazione. In merito a quest’ultima soluzione va detto che Fabriano è meglio collegato a Macerata che ad Ancona grazie alla Quadrilatero».
Ciccanti ha anche impostato una tabella di comuni che potrebbero essere accorpati e promette di impegnarsi con tutte le sue forze e di farsi capofila di questo progetto che, oltre ad essere sposato da tutti i rappresentanti marchigiani, dovrebbe essere approvato dal Cal che a sua volta dovrà sottoporlo al consiglio regionale. «Sto proponendo un triplo salto mortale – aggiunge Ciccanti – ma se il mio progetto sarò condiviso potremo aprire un braccio di ferro col Governo. E’ questa la strada da percorrere». L’ingrediente fondamentale dell’operazione è quella che Amedeo Ciccanti definisce “la mia moral suasion”, potere intrinseco che potrebbe esercitare su politici locali e componenti del Cal: «Non ho ancora parlato nè col governatore Giammario Spacca, nè con il presidente Antonio Pettinari ma li inviterò a sostenermi in questa battaglia».
Ciccanti è anche molto critico nei confronti della legge approvata dal Governo e dell’ordine del giorno di Mario Cavallaro, parlamentare del Pd, che invita a modificare i criteri per la scelta del capoluogo: «Stravolgendo la norma, Cavallaro invita il Governo a valutare la possibilità di applicare diversamente le finalità della disposizione quindi contrasta con la norma stessa».
Presenti alla conferenza stampa i componenti del comitato per Macerata e il suo territorio, nato proprio per rivendicare la dignità storica ed economica della Provincia di Macerata che non hanno per niente gradito, e non solo gli unici, i brindisi dell’onorevole Ciccanti per Ascoli capoluogo e che hanno manifestato diffidenza nei confronti di un parlamentare ascolano. «La massima che mi muove – ha spiegato Ciccanti – è non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Sono venuto a ragionare e non a polemizzare, non sommergetemi col retro pensiero. Io sono ascolano e ai miei amici ascolani che posso dire? Sono contenti di avere il capoluogo come lo sareste stati voi».
Si compiace dell’intervento di Amedeo Ciccanti, il capogruppo dell’Udc in Provincia Rosalba Ubaldi: «Dopo che per lunghe settimane l’onorevole Ciccanti ha esaltato euforicamente la costituenda nuova Provincia con capoluogo Ascoli, finalmente sembra aver preso coscienza delle esigenze del territorio maceratese e dell’intera comunità regionale espresso con voce unanime da parte dell’UDC, di tutti i gruppi politici, organizzazioni sindacali e produttive, istituzioni, Università. Probabilmente ha preso coscienza che le istanze di rispetto della storia, della cultura, delle conquiste fatte da una provincia sana in ogni suo settore, anche amministrativo, meritavano maggiori e migliori attenzioni. Anche per le sue dichiarazioni partigiane fatte ripetutamente alla stampa, abbiamo dovuto difenderci nelle varie sedi da quanti ci accomunavano nell’appartenenza politica. Infatti l’on.le Ciccanti è il parlamentare UDC delle Marche e non di Ascoli Piceno, eletto anche e soprattutto a Macerata. Salutiamo oggi quella che appare inversione a tutto campo come una risposta alle compatte richieste del territorio e del gruppo consigliare provinciale dell’UDC del quale mi onoro di essere capogruppo».
Molto critico invece Ivano Tacconi, capogruppo dell’Udc in consiglio comunale, che ricorda tutte le prerogative della Provincia di Macerata: « Caro Onorevole, non venire a Macerata non abbiamo bisogno dei tuoi consigli. Giù le mani dalla nostra stotria secolare. La riunione dei sindaci in Provincia convocata dal Presidente Pettinari ha dato un forte input alla nostra battaglia e ha sottolineato la compattezza di tutti. La Regione Marche dovrà dimostrare il suo coraggio a favore della secolare Provincia di Macerata».
(Foto Cronache Maceratesi – vietata la riproduzione)
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La generosa solidarietà dell’On. Ciccanti è emozionante, anche se sospetto abbia molto a cuore le nostre sorti per poter reingurgitare l’indotto del fermano nella sua Ascoli. Capisce bene, l’onorevole, che qualora Macerata e Fermo si accordassero per unirsi, alla sua Ascoli non rimarrebbe che accodarsi. In questo caso, la sede della provincia sarebbe Macerata e credo che la maggior parte dei fermano accetterebbe la cosa più volentieri. Anzi, ne sono sicuro. Ed ecco così spiegata l’abnegata premura di Ciccanti per salvare Macerata con una città anconetana (che Ancona non cederà, tant’è che cerca di inglobare Recanati…): così, male che vada Ascoli si pappa il fermano e tutto il calzaturiero; se poi gli va benissimo, assorbe pure noi…
E’ inutile la “compravendita” di comuni di confine da parte della provincia di Macerata per salvarsi dalla cancellazione prevista dalla spending review. Lo precisa il Dipartimento delle Riforme Istituzionali della Funzione pubblica spiegando che ai fini del riordino vale la “fotografia” individuata dal Consiglio dei ministri del 20 luglio scorso.
A nulla vale l’estemporanea proposta dell’On. Ciccanti al fine di ampliare la superficie e la popolazione della Provincia di Macerata. A essere decisivi, saranno i criteri già noti, ma riferiti alla situazione fotografata il 20 luglio: dimensione territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati e popolazione residente non inferiore a 350 mila abitanti.
“I Cal (consigli autonomie locali) e le Regioni – precisa il Dipartimento Riforme Istitizionali – , possono senz’altro dare seguito ad eventuali iniziative comunali già formalizzate alla data del 24 luglio 2012 volte a modificare le circoscrizioni provinciali. Tuttavia, resta fermo che tali iniziative non hanno l’effetto di far ottenere nè perdere alle suddette province i requisiti minimi di dimensione territoriale e demografica prescritti dalla suddetta deliberazione”.
LE PROVINCE VANNO ELIMINATE. TUTTE.
ma perche’ il dott Tacconi non e’ venuto a dirgliele di persona? avevamo una grande opportunita’
Si comincia con la compravendita delle città e dei territori?
Regioni più grandi (come territorio) e più popolose si vedranno ridotte/tagliate/cassate buona parte delel Province esistenti (scendendo dalle originarie 8 o 7) a 2 -massimo 3- sopravvissute…
…Mentre noi marchigiani da 5 -addirittura- ne teniamo ben 4???
Dopo che per oltre 40 anni i nostri Parlamentari marchigiani hanno contato in Parlamento come il 2 di coppe (quando briscola era bastoni) ora improvvisamente diventano tutti grandi timonieri???
Il Risiko dell’On. Ceccanti (s’immagina muovendo i carrarmatini e attaccando Castelfidardo come fosse la Kamchakta) dimostra che la riduzione del numero dei parlamentari dovrebbe venire prima di tutto.
Ma perché invece non studia(no) come far funzionare (meglio) le cose senza provincia invece di spremersi le (poche) meningi perché nulla cambi?
Aspetto che a scendere in campo in difesa dello status quo provinciale sia qualcuno che non abbia a guadagnarci piu o meno direttamente! Questo pomeriggio ho ascoltato in auto una rubrica di Radio24 che riprendeva le informazioni già diffuse sulla “lentezza” delle amministrazioni pubbliche nel raggiungere gli obiettivi indicati dal governo nel taglio delle auto blu e grigie (si spendono ogni anno 1miliardo e 200 milioni di euro !) . Le provincie sono in prima fila visto che da sole hanno piu auto blu e grigie delle amministrazioni centrali . Quando sentiamo parlare di identita’ territoriale da difendere ricordiamoci che in realtà e’ solo di privilegi come questi che si tratta !
Vedrai che prenderanno qualche comune anche dalla croazia se non basta!
…ma per favore! in questo momento di autentica crisi… niente cazzate
Ci avete rovinato!!! Andate via, andate a lavorare!!! BASTA PROVINCE, BASTA MAGNA MAGNA!!!
CICCANTI, MA PERCHE’ NON TE NE VAI AL MARE IL 14 AGOSTO?
E CON TE PURE LA UBALDI CHE TI DA RAGIONE…
Lo capite che siete confusi? a cosa servono le province?
Il vostro unico interesse è mantenere invariata la burocrazia, gli uffici pubblici, ecc. ecc.
La gente è stanca di tutto il vostro “magna magna”
LE PROVINCE VANNO ELIMINATE TUTTE. PUNTO
e chi ci “lavora” dentro è ora che si cerchi un lavoro normale come tutti!
QUALCHE SETTIMANA FA’ LEGGEVO L’INTERVISTA DI BROCCOLO ( SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PD ) CHE TRA LE PROBLEMATICHE SOLLEVATE PER L’ACCORPAMENTO DELLE PROVINCE C’ERA IL COMPORTAMENTO DEI CITTADINI NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATE DEI RIFIUTI TRA ASCOLI/FERMO E MACERATA ORA ARRIVA CICCANTI CHE PROPONE L’ACCORPAMENTO DI FABRIANO.
PER NON PARLARE POI DEI COMITATI PRO TRIBUNALE DI CAMERINO ( ON. CAVALLARO, CONS. REG. SCIAPICHETTI ETC. ETC. )
FORSE QUESTI POLITICI CHE CI RAPPRESENTANO NON HANNO CAPITO BENE I PROBLEMI CHE HANNO CAUSATO E CI SOVRASTANO.
PENOSI, DISARMANTI, VUOTI ……
SPERIAMO NELLE PROSSIME VOTAZIONI.
Buon giorno a tutti.
Io sono uno di quelli che in tanti definiscono come aventi conflitto di interessi, dato che sono stato eletto in consiglio provinciale.
Leggo tanti commenti, comprensibili per l’attuale ondata di malcontento verso la politica, ma reputo un po’ disinformati. Anche perchè ho potuto constatare che la stampa ha figli e figliastri. Figli perchè si lasciano spazi a tante dichiarazioni dei soliti, figliastri perchè chi scrive come me a proposito di dipendenti o vicinanza ai cittadini neanche vengono presi in considerazione.
Dicevo dipendenti; ho letto dei sindacati che sostengono il manteniment delle province, ma perchè neanche citano il fatto dei dipendenti che si troveranno tra l’incudine ed il martello, cioè tra uno Stato che li obbligherà alla mobilità andando ad intasare altre amministrazioni (a volte senza neanche un lavoro adeguato) e la Provincia che, fin quando non ci sarà sentenza definitiva, bloccheranno tali mobilità? Però di questo nessuno ne parla, neanche i sindacati.
Perchè quando scrivo di mozioni presentate da me riguardo la Bolkestein (mozione presentata dopo 4 mesi, discussa, votata all’unanimità e poi dimenticata) oppure della chiusura del distaccamento del Tribunale a Civitanova Marche (si parla soltanto di Camerino, ma della mia mozione dopo oltre un mese dalla presentazione neanche si porta in consiglio) si nega la diffuzione stampa.
Per le Province l’ondata di anti-politica sta facendo perdere la ragione. Gli uffici provinciali servono, eccome. Pensate alla gente che dovrà emigrare verso altri siti per la Prefettura, Questura, Motorizzazione Civile, e quanto altro. Molti più km, molto più tempo perso. Forse il problema sta nei dirigenti? Provate a fare un giro negli ospedali: a volta ci sono più dirigenti che dipendenti.
Per questo io sono convinto sostenitore del mantenimento della Provincia, proprio così com’è, per mantenere l’omogeneità territoriale. Poi se qualche comune, per diatribe con altre realtà, si vuole aggregare, faccia pure, ma la provincia deve rimanere così com’è. Anzi, come da me detto in consiglio, si devono riconoscere i valori delle città predominanti, in fatto di cultura, imprenditorialità, finanza, storia; che sia Provincia MC , ma con denominazione Macerata-Civitanova Marche, alla faccia dei tanti campanilismi che in certi contesti non servono a nulla.
Una ultima cosa, a chi sta già sbottando dicendo che questo è il solito discorso per tenersi la sedia (a proposito, io sono un dipendente e lavoro da 24 anni, quindi non vivo di politica); se il vero problema è il politico, dato che i dipendenti giustamente non si licenziano, allora perchè chiudere la provincia, recando danno solo a chi vive e lavora nel territorio, e non chiudere la parte politica. Volete mandar via i politici provinciali? Fate pure, poi il prossimo anno faremo i conti. Ma se poi questi conti non portano risultati, allora vuol dire che TUTTA la politica ha fallito; allora via le Regioni, via Camere dei Deputati e Senato, unico Parlamento con max 250 parlamentari senza privilegi, con aiutanti (i cosiddetti portaborse) pagati da loro se li vogliono. Vedrete come diminuisce la spesa pubblica. considerate che, con la chiusura dei 2 Tribunali maceratesi, si risparmia dai calcoli letti nel giornale, circa 450mila Euro l’anno; però il Tribunale di MC, dovendo assorbire i due, dovrà fare opere di ampliamento, che comporteranno spese per oltre 16milioni di Euro (ciò vuol dire che occorreranno 36 anni per ammortizzare la spesa con il guadagno). Questa è spending review ?
Le considerazioni di Davoli circa il retropensiero di Ciccanti sono certamente fondate e condivisibili. Tuttavia la proposta di Ciccanti ha una sua intrinseca intelligenza e mostra una notevole conoscenza storica della realtà maceratese.
Macerata, infatti, non ha mai storicamente esercitato alcuna giurisdizione territoriale in ambito Fermano, anzi è dimostrato in atti il contrario. In un certo senso si può affermare che la città stessa di Macerata nasce come parto-genesi di Fermo -l’anomalia dell’attuale confine cittadino a S. Claudio anzichè -come naturale- lungo il corso del fiume chienti è l’antica traccia residuale di quell’antico dominio della diocesi fermana-.
Viceversa, è possibile documentare che a partire dal seicento e sino alla fine dell’ottocento Macerata aveva giurisdizione su Osimo, Filottrano, Fabbriano, Loreto e oltre.
@marco.diomedi, con tutto il rispetto della difesa d’ufficio, sono inutili le argomentazioni portate a supporto, nessuno rimpiange l’ente provincia e per questo dovete farvene una ragione. Evidentemente costate troppo rispetto all’apporto funzionale. Rispetto molto i dipendenti della Provincia di Macerata che ho conosciuto, persone competenti, i quali saranno gli unici a pagare lo scotto. Sono anche sicuro che non ci saranno grandi problemi per loro. Quello che è meschino invece è vedere puntare i piede su un giocattolo rotto e fallimentare. Se vediamo i costi spesi in 10 anni dall’ente e il capitale fisso accresciuto nel territorio entriamo nel dominio dell’irrisorio. Il lavoro creato con la formazione, le infrastrutture utili e molto altro che ne sarebbe dovuto risultare.. dove sono..
E’ in atto il solito gioco politico dei signori delle poltrone per difendere il loro piccolo ma prezioso feudo. I cittadini vogliono l’abolizione della provincia non della città di Macerata e la ripartizione dei poteri a Comuni o Regione. Anche i dipendenti verranno riallocati in queste strutture. La musica cambiera’ solo per voi piccoli politici incollati alle vs poltroncine. Trovatevi un lavoro, magari con una raccomandazione, almeno sfrutterete per l’ultima volta il ruolo che vi siete dati.
Forse l’on Ciccanti non ha tutti i torti, l’analisi potrebbe essere corretta ma l’obiettivo è totalmente sbagliato, non si tratta di individuare ambiti territoriali adeguati per rimettere in piedi forme istituzionali obsolete, ma individuare una nuova architetura istituzionale che sappia cogliere l’evoluzione storica ed economica del nostro territorio. Per esempio, perchè parlare ancora di provincia, parliamo di una CITTA’ LINEARE ECOSOTENIBILE per la
Riqualificazione dei sistemi territoriali di Civitanova, Macerata e Fabriano con l’integrazione e densificazione dei sistemi minori Tolentino-San Severino – Matelica, Per un nuovo ECOSISTEMA URBANO CIVITANOVA – FABRIANO
Un’area urbana funzionale è un’area di comuni contigui caratterizzati da una concentrazione di relazioni (afferenti principalmente alle sfere residenziali, lavorative e ricreative) tale da raggiungere un grado di interdipendenza così elevato da identificare un unico sistema socio-territoriale, cioè una città.
Secondo gli studi del prof. A:Calafati nelle Marche ci sono 11 sistemi urbani, definiti dal prof. “CITTA’ IN NUCE” dei quali almeno tre interessano in qualche modo la provincia di Macerata: Civitanova, Macerata, Fabriano.
Dice il prof. Calafati:
“Le città delle Marche, proprio per il fatto di essersi formate per coalescenza territoriale sono città disperse……….
Un sistema urbano ha una configurazione fisica dispersa quando i sotto-sistemi insediativi che lo compongono, …. sono l’uno dall’altro “a una certa distanza”, non percorribile a piedi ma, a volte, percorribile in bicicletta e certamente, in auto o con mezzi di trasporto pubblici ….in breve tempo. Tipicamente nella città dispersa, questi sotto-sistemi insediativi sono “legati”, in termini percettivi , da un tessuto connettivo costituito dalla “campagna urbana” …..”
L’obiettivo dello studio è quello di dimostrare che -ancora attraverso le parole del prof. Calafati-
“la configurazione territoriale che chiamiamo “città dispersa” potrebbe essere interpretata come transitoria: uno stadio di un percorso verso una configurazione compatta che presenti tutti i caratteri che Max Weber(1950) avrebbe ritenuto archetipici della città”
Ma la città dispersa presenta un’organizzazione spaziale che genera costi sociali elevatissimi, soprattutto dovuti alla mobilità, per cui è necessario, secondo il prof. Calafati imparare a governare le città disperse e soprattutto
“far funzionare” le proprie città disperse, riprogettando la loro organizzazione fisica e la loro configurazione territoriale – e gran parte dei loro sistemi infrastrutturali “
La presenza di una linea ferroviaria obsoleta (Civitanova-Albacina), sottoutilizzata, di fatto destinata allo smantellamento, che oltre ad interessare i sistemi urbani di Civitanova, Macerata e Fabriano, attraversa centri minori dell’entroterra , con evidenti caratteristiche dello sprawl urbano come Tolentino, San Severino e Matelica, può diventare il nuovo asse strutturante di una nuova area funzionale ecosostenibile, un nuovo sistema urbano, una città intelligente impostata sulla configurazione della città lineare?
Questa è la sfida che ha come obiettivo quello di individuare un percorso di copianificazione per la riqualificazione dell’intera area funzionale attraverso un’applicazione estensiva della L.R. 22/2011, privilegiando azioni di riqualificazione dei sistemi urbani principali e ambiti d’intervento intercomunali sulla dispersione, nel quadro della più ampia futura programmazione europea Horizon 2020, delle concrete azioni del Patto dei Sindaci, dell’innovazione per la mobilità sostenibile di cui al nuovo bando del MIUR sulle Smart cities e smart comunities, che conduca alla formazione di un contratto di valorizzazione urbana tra operatori economici, Università ed Enti Locali, per competere al Piano Nazionale per le Città del Governo italiano.
DI QUESTO DOVREBBERO PARLARE I NOSTRI RAPPRESENTANTI IN PARLAMENTO E NON DELLA DIFESA A TUTTI I COSTI DI UN SISTEMA DI GOVERNO DEL TERRITORIO VECCHIO E FATTO DI VECCHI.
ma fatela finita! La Questura,la Motorizzazione… ma in che epoca vivi? Va tutto informatizzato e i documenti li ricevo a casa. Fa-te-la finita con queste chiacchiere. E poi perchè i dipendenti giustamente non si licenziano ? Se un’ azienda chiude i dipendenti vanno a casa, si tirano su le maniche e si trovano un altro lavoro (ovviemente se ne sono capaci) Bastaaaaaaaaaa a casaaaaaaaaaa
Io sono favorevole all’abolizione delle province, ma se il nuovo assetto vedrà Ascoli come capoluogo non sono d’accordo.Ma vi pare che uno debba fa re 100 e passa chilometri per magari chiedere un’informazione in un qualsiasi ufficio?Vi pare logico che noi accorpandoci con Ascoli, dobbiamo contribuire a riempire le casse di una provincia che per anni ha usufruito della cassa del mezzogiorno a proprio favore?L’onorevole Ciccanti, se proprio tiene alla sua provincia, vada a bussare alla porta di Teramo, visto che è nelle immediate vicinanze e non venga a fare il moralista nella nostra provincia.
Buongiorno.
Rispondeo al sig. De Candia. Nel mio commento no ho certo difeso a spada tratta la politica provinciale. Tutt’altro. Se legge attentamente ho fatto notare il disagio che subiranno sia i cittadini che i dipendenti. I primi per l’allontanamento degli uffici (e già, perchè qualcuno afferma che la tecnologia ha preso il sopravvento, ma non tutti hanno 30 o 40 anni, pensate anche a chi di anni ne ha di più e non sa neanche come si accende un PC) e per i secondi perchè il doversi trasferire per lavoro in altre città li potrebbe portare a dover andare in aspettativa o licenziarsi (tipo chi ha bambini piccoli o persone invalide a carico). Per l’eccessivo costo, non penso proprio; ma rispetto l’opinione di tutti, però perchè come Lei dice non si pensa a chi ci governa che, tra le altre, ha votato un decreto legge stralciando un comma dell’art. 1 che imponeva la riduzione dei parlamentari ed hanno votato contro (tutti) un emendamento per fissare le cosiddette pensioni d’oro a 6mila Euro al mese (che poi non sono neanche poche)?
I costi sono elevati? Non lo so, per quanto mi riguarda io costo allo Stato una media di 385 Euro lorde al mese, ciò vale a dire che mettendole nella denuncia dei redditi lo Stato se ne riprende quasi un terzo. Forse costo troppo, però vorrei sapere cosa ne pensa di quelli che percepiscono 12-13mila euro al mese, più gli stipendi per i galoppini ed i rimborsi spese.
Io quando mi sono candidato alle provinciali è perchè credo in questo, altrimenti me ne rimanevo a fare il consigliere comunale, sicuramente ci guadagnavo di più non dovendo fare gli spostamenti per le varie riunioni e consigli. Se l’ho fatto è perchè mi piace dare il mio piccolo contributo per chi ne ha bisogno anche se, come scritto precedentemente, non sempre mi è reso possibile.
Poi, come detto, rispetto l’opinione di tutti, sempre se fatta in maniera moderata e pacata, come Lei ha fatto. Però, creda, non saranno certo i futuri politici di ancona, ascola, o di chissà dove a difendere i diritti di chi vive in un altro territorio di diversa identità (Fermo ai tempi della provincia unica di Ascoli insegna).
Una ultima parentesi sull’ultimo intervento di Lucagent. Non credo che la vita di una provincia dipenda da chi sarà capoluogo. Il principio, secondo me, è se le province servono o meno. Se servono è un discorso, indipendentemente da chi è il capoluogo, oppure si deve dire che non servono. O forse sto sbagliando?
Le province non servono, o meglio le province servono a quei politici che per accaparrarsi i voti, facendo favoritismi nelle assunzioni del personale negli enti pubblici ( come è stato dagli anni 70 in poi).La provincia in se per se deve rimanere come ente non politico ma come dire erogatore di servizi (motorizzazione,INPS ecc), per questo servono le province.
Devono essere distretti a servizio del cittadino, senza politici che fanno solo male che bene.
Le province non servono, o meglio le province servono a quei politici che per accaparrarsi i voti, fanno favoritismi nelle assunzioni del personale negli enti pubblici (come è stato dagli anni 70 in poi).La provincia in se per se deve rimanere come ente non politico ma come dire erogatore di servizi (motorizzazione,INPS ecc), per questo servono le province.
Devono essere distretti al servizio del cittadino, senza politici che fanno più male che bene.
Le Provincie dovrebbero essere eliminate tutte, la spesa pubblica in Italia è esplosa dagli anni 70″ in poi, da quando cioè sono state create le Regioni e tuttii i vari enti intermedi comprese le comunità montane, le circoscrizioni, ecc. Non si può tenere tutto soprattutto in questo contesto, dove le aziende chiudono e gli artigiani non hanno più il lavoro o non riescono a riscuotere i propri crediti.
Ma questo i politici ancora non lo hanno capito.
Altro che passaggio del Comune di Fabriano sotto la Provincia di Macerata. Provate a chiederlo ai Fabrianesi che sono i diretti interessati e verdete cosa vi rispondono.
Considerate poi che le Provincie ci hanno messo del loro per rendersi inutili basta pensare ai Centri Per l’Impiego (che non trovano lavoro a nessuno) il cui personale dal 1999 ad oggi, con il passaggio di questi Enti dal Ministero del Lavoroo alla Provincia hanno visto più che quadruplicata la propria foza lavoro.
Allora di che cosa vogliamo continuare a parlare.
Degli interessi dei cittadini.
Ma per favore non prendiamoci in giro.