Alberto Simonetti non perdona il Pd:
«Incoerenti e irresponsabili,
affossato un progetto creato da loro»

MACERATA - Lettera aperta dell'imprenditore dopo la bocciatura in Consiglio: «La variante è frutto di un lungo e articolato percorso condiviso che ha visto protagonisti coloro che oggi la osteggiano. Parliamo di oltre 400 posti di lavoro, 1,5 milioni in opere pubbliche, interventi sulla viabilità, parcheggi, strutture sportive e un ritorno fiscale annuale per il Comune di oltre un milione. Tutto questo è stato sacrificato sull’altare della faziosità politica». E minaccia querele nei confronti di chi «ci ha accostato a presunte attività illecite. Abbiate il coraggio di assumervi le vostre responsabilità»

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L’imprenditore Alberto Simonetti, alle sue spalle il progetto del centro commerciale

Duro sfogo dell’imprenditore Alberto Simonetti che affida a una lettera aperta le sue riflessioni dopo la bocciatura della delibera in Consiglio comunale sul suo progetto del nuovo centro commerciale a Piediripa. Un dibattito che va avanti da anni e che ha diviso in due gli esponenti politici. Simonetti ricorda le concessioni e le promesse fatte all’epoca del Pd che ora ha votato contro al progetto. In particolare attacca il capogruppo dem Narciso Ricotta che ha chiesto le dimissioni di Parcaroli. 

«In questi giorni leggo con sconcerto che alcune forze politiche, in particolare la sinistra, chiedono le dimissioni del sindaco Parcaroli – scrive Simonetti – Una richiesta paradossale e strumentale, che appare come un goffo tentativo di distogliere l’attenzione da un fatto molto più grave: l’incoerenza e l’irresponsabilità politica di chi, pur avendo seguito e condiviso un progetto per anni, oggi ha scelto di affossarlo per calcoli politici e interessi poco trasparenti. La variante urbanistica bocciata in Consiglio è frutto di un lungo e articolato percorso condiviso, che ha visto protagonisti proprio coloro che oggi la osteggiano. Sono loro ad aver richiesto il cambio di destinazione da direzionale a commerciale. Loro ad aver chiesto la cessione della chiesa di San Rocco. Loro ad aver preteso una fideiussione da 2 milioni di euro e il pagamento anticipato di 350.000 euro di oneri. Ora si tirano indietro, rinnegano tutto e votano contro ciò che loro stessi hanno generato. Un comportamento politicamente inaccettabile, che offende l’intelligenza della cittadinanza. Ma c’è di peggio: anche alcuni membri della maggioranza hanno scelto di allinearsi alla minoranza, voltando le spalle al programma che li ha portati all’elezione. Un atto gravissimo, che pone seri dubbi sulla loro affidabilità e sulle reali motivazioni dietro il loro voto. Non si governa un territorio cedendo a pressioni esterne o assecondando logiche personali. Questo è un tradimento politico ed etico. Il progetto bocciato non è una “concessione a interessi privati”: è una grande occasione per la città, sostenuta da numeri, benefici tangibili e uno studio sul traffico durato oltre due anni. Parliamo di oltre 400 posti di lavoro, 1,5 milioni di euro in opere pubbliche, interventi sulla viabilità, parcheggi, strutture sportive e un ritorno fiscale annuale per il Comune di oltre un milione di euro. Tutto questo è stato sacrificato sull’altare della faziosità politica. Chi oggi si oppone al progetto, dopo averlo voluto e accompagnato per anni, non solo manca di coerenza: manca di rispetto verso i cittadini e verso il futuro di Macerata. È facile opporsi quando le responsabilità sono degli altri, ma è intellettualmente disonesto e moralmente scorretto farlo dopo aver costruito ogni singolo passaggio di quell’iter. Infine, non posso ignorare le gravi insinuazioni che alcuni soggetti hanno rivolto nei confronti della mia persona e della mia azienda, accostandoci a presunte attività illecite. Queste affermazioni, oltre ad essere false e infamanti, saranno oggetto di approfondimento da parte dei miei legali nelle sedi più opportune. La calunnia non è opinione, e chi ha superato il limite ne risponderà. Abbiate il coraggio di assumervi le vostre responsabilità. Chi ha lavorato per anni con serietà e trasparenza non può accettare di vedere il proprio operato calpestato da chi agisce per convenienza e opportunismo».

(redazione CM)

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