Omicidio di Rosina, sfilano 10 testimoni.
La sentenza il 5 giugno

DELITTO A MONTECASSIANO - Al processo in Corte d'appello sono stati sentiti i vicini di casa, il parrucchiere, l'estetista e il macellaio che hanno confermato quanto detto al processo di primo grado. I giudici hanno stilato il calendario delle udienze

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Enea Simonetti in Corte d’appello

di Gianluca Ginella

Omicidio di Rosina Carsetti, al processo di Corte d’appello, in corso ad Ancona, sono stati risentiti una decina di testimoni. Sono stati chiamati dalla Corte per lo più per sapere se confermavano quanto detto al processo di primo grado in cui era stato condannato all’ergastolo il nipote, Enea Simonetti, ritenuto l’unico colpevole del delitto della 78enne (uccisa a Montecassiano il 24 dicembre del 2020).

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La prima udienza in Corte d’appello

A due anni erano stati condannati, per simulazione di reato, la figlia di Rosina, Arianna Orazi, e il marito, Enrico Orazi. I giudici della Corte d’appello di Ancona hanno anche fissato il calendario delle udienze: si prosegue con i testimoni il 24 aprile, la discussione il 29 maggio e repliche e sentenza il 5 giugno.

Oggi sono stati sentiti vicini di casa, macellaio, giardiniere, parrucchiere ed estetista: Annamaria Rocchetti, vicina di casa, Silvana Pacelli, che vive nella villetta di fianco a quella degli Orazi in via Pertini, Euro Carancini, altro vicino, Carla Rocco, altra vicina, Giampiero Brancozzi, parrucchiere, Simona Paolini, estetista, Luciano Acciarresi, macellaio, Barbara Marchesi, altra vicina, Franco Fabiani, il giardiniere che ha curato il giardino della casa degli Orazi, Giorgia Silvestri, un’altra vicina. Tutti hanno confermato quanto già detto in primo grado. Ad alcuni sono state poste altre domande.

L’estetista Paolini e la vicina Pacelli hanno detto che Rosina aveva dei lividi su di un fianco perché, come era stato detto in primo grado, c’era stata una lite tra Rosina e la figlia e Rosina aveva schiaffeggiato Arianna che aveva reagito dandole una spinta (così aveva loro raccontato la 78enne) e facendola cadere lungo le scale. «Dalle testimonianze di oggi comunque non sono emersi elementi nuovi» sintetizza l’avvocato Olindo Dionisi, legale di Arianna Orazi. Gli altri imputati sono assistiti dagli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli (per Enea) e Barbara Vecchioli (per Enrico Orazi). A sostenere l’accusa il procuratore generale Roberto Rossi.

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