Narciso Ricotta, consigliere del Pd
Allarmismo no, ma neanche sottovalutazione dell’infezione da Covid. A prendere l’iniziativa è il capogruppo comunale del Pd Narciso Ricotta che evidenzia come, anche da parte di chi dovrebbe dare risposte immediate, ci sia qualche incertezza di troppo. Ed ecco cosa rileva l’esponente maceratese dei Democrat: «Con l’approssimarsi della stagione invernale l’infezione da Covid sta tornando a colpire molti cittadini. Pur se, fortunatamente, il Covid attualmente colpisce in maniera molto più leggera rispetto al tragico periodo pandemico, esso costituisce tutt’ora un pericolo per la salute in particolare per le persone fragili ed anziane per le quali la scienza medica consiglia di effettuare il richiamo del vaccino già fatto». Le scienza medica consiglia il vaccino, ma il passaggio alla fase operativa non è così facile. Lo spiega Ricotta che aggiunge: «La stragrande maggioranza delle farmacie e dei medici di medicina generale non effettuano il richiamo di vaccinazione e, di fatto, è possibile ricevere la prestazione soltanto dall’Ast tramite prenotazione».
Fin qui nulla di particolarmente preoccupante, ma ecco cosa accade quando si tenta l’approccio con il Centro unico di prenotazione: «Il Cup alla richiesta di prenotazione risponde (come avvenuto ad esempio il 4 e il 5 dicembre scorsi) che per il territorio della nostra Ast non ci sono date disponibili. Tutto ciò è confermato anche dal basso tasso di popolazione che finora ha effettuato il richiamo della vaccinazione: solo il 7% tra anziani e fragili. Insomma, per un cittadino fare il richiamo del vaccino anti Covid è impossibile o molto difficoltoso mentre la pratica citata, consigliata dal Ministero della Salute, andrebbe facilitata e promossa. Quanto sta accadendo espone a rischi per la salute la popolazione con particolare riguardo alle persone fragili o anziane». Illustrato il tutto, il capogruppo comunale del Partito Democratico Narciso Ricotta si rivolgere al primo cittadino Sandro Parcaroli «autorità sanitaria cittadina e membro della conferenza dei sindaci per l’Ast di Macerata» per conoscere «quali iniziative intenda porre in atto affinché sia consentito ai cittadini di poter effettuare tempestivamente e facilmente il richiamo del vaccino anti Covid».
(L. pat.)
I medici non hanno il vaccino, le farmacie neanche... tutto allo sbando, as usual!!
Si chiama Influenza...
Nn c'è limite al peggio!
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Signor Ricotta ma basta con questo Covid non allarmate la gente.
Ci sarebbe anche la scienza medica di Denis G. Rancourt PhD ; Marine Baudin, PhD ; Joseph Hickey PhD ;Jérémie Mercier PhD ma è un po’ censuratina:
https://correlation-canada.org/covid-19-vaccine-associated-mortality-in-the-southern-hemisphere/
La definizione, riferita a Parcaroli, di “massima autorità sanitaria” apre la strada al conferimento allo stesso della laurea in medicina e chirurgia ‘honoris causa’. Non male.
Sentenza pronunciata a Firenze dal giudice Susanna Zanda in primo grado quindi ancora appellabile. A un’infermiera non vaccinata e sospesa per un anno è stata riconosciuta la discriminazione e disposto il reintegro degli stipendi, condannando l’Asl a un risarcimento di 200 euro per ogni giorno senza lavoro.
Decisivo, nel giudizio della toga, il report Inail sui sanitari in malattia per covid che dimostra come il vaccino non abbia protetto dal virus. In sostanza, dato che nel 2022 l’Inail ha avuto oltre il 62% di sanitari in malattia causa covid, il ragionamento è stato semplice: come è stato possibile dato che essendo tutti vaccinati non avrebbero dovuto contrarre neanche un raffreddore? Usando così la logica, il giudice ha riconosciuto all’infermiera il suo diritto a vedersi riconosciuti non solo gli stipendi arretrati con tanto di previdenza, ma anche il risarcimento danni nella misura di 200 euro per ogni giorno di lavoro perso.
Un devoto osservante della scienza medica dovrebbe tenersi aggiornato riguardo ai nuovi studi pubblicati dalle riviste scientifiche: “Lo studio su Nature dell’Università di Cambridge mostra che una VACClNAZlONE mRNA ha effetti imprevisti, un processo chiamato “frameshifting ribosomiale” per effetto del quale per un errore di “traduzione” del mRNA e del N1-metilpseudouridina, i ribosomi non producono le proteine desiderate ma altre indesiderate”.
“Nei soggetti del test gli scienziati sono stati in grado di identificare nei loro campioni di sangue dei processi immunologici diretti contro le proteine indesiderate e non contro le proteine spike.”
“Dato il numero limitato di soggetti sottoposti al test non è possibile stabilire in modo definitivo che le risposte immunitarie innescate dalle proteine prodotte in modo errato non siano rilevanti per la salute umana.”
Un devoto osservante della scienza medica dovrebbe essere cauto e responsabile non un sostenitore fanatico della propria parrocchietta…