L’ospedale di Macerata
Undicimila euro dall’associazione Nordic Walking Ad Astra per l’ospedale di Macerata, un modo per ringraziare chi ha salvato un 55enne che aveva avuto un arresto cardiaco all’Abbadia di Fiastra durante una gara e per aiutare a migliorare la formazione nell’ambito della rianimazione.
Il direttore facente funzioni della Ast Macerata Milco Coacci ha firmato una determina che ufficializza la donazione dell’associazione che ha sede nel capoluogo in via Ettore Ricci, finalizzata all’acquisto di un manichino di simulazione per corsi di rianimazione avanzata da destinare all’unità operativa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Macerata guidata da Diego Gattari.
L’associazione sportiva Ad Astra aveva promosso l’iniziativa nello scorso dicembre. L’idea è nata – come evidenziato dalla società guidata dalla presidente Simonetta Barucca e dal vicepresidente Marco Capponi – dopo quanto accaduto un anno fa ad Andrea, agonista abruzzese, durante la gara maschile del campionato italiano di Nordic walking, all’Abbadia di Fiastra. L’uomo, 55anni, aveva avuto un arressto cardiaco ed era stato salvato dal 118.
«Defibrilla Macerata è l’evidenza – si legge nel sito della società – per ringraziare pubblicamente i medici intervenuti durante l’arresto cardiaco, salvando Andrea con la loro competenza e professionalità. Inoltre, si intende sensibilizzare le istituzioni, opinione pubblica e il mondo dello sport alla formazione di professionisti della salute dedicati alla rianimazione avanzata. I corsi di rianimazione avanzata secondo le ultime linee guida sono destinati agli operatori sanitari che coordinano e partecipano alla gestione dell’arresto cardiopolmonare e di altre emergenze cardiovascolari. Tali corsi permetteranno ai partecipanti di migliorare le proprie competenze. E’ di fondamentale importanza gestire l’emergenza in team, le competenze verranno rafforzate e mantenute soltanto attraverso corsi di simulazione».
(l. pat.)
Arresto cardiaco alla gara di Nordic Walking, atleta rianimato all’Abbadia di Fiastra
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Ottime idee e meravigliose iniziative . Ma se noi pensiamo che una ambulanza (statistica che riguarda tutta Italia ma forse tutto il mondo) arriva nella migliore delle ipotesi, non certo per negligenza ma per ovvi motivi materiali pratici, in 10 minuti, dobbiamo pensare che sarebbe molto meglio insegnare come nei paesi nordici, la rianimazione cardiopolmonare, e l’uso del defibrillatore, fin dalle scuole medie, ed in ogni luogo di lavoro: infatti sono i primi minuti quelli che permettono di mantenere in vita senza senza danni una persona con un arresto cardiaco di qualunque natura. Quanto al defibrillatore, presto in Italia ci sarà una mappa, in una applicazione del telefono, in cui vengono segnati tutti i defibrillatori presenti in una certa zona zona, e messi a disposizione di chiunque. E questo sembra eccellente, però c’è da insegnare alla gente, a tutta la gente comune, Come si usa!