Elisabetta Guglielmi
Anche gli infermieri incrociano le braccia. Il sindacato Nursind ha indetto lo sciopero nazionale di 24 ore per domani perché a causa «degli scarsi incentivi economici e delle stressanti e usuranti condizioni di lavoro sempre meno giovani decidono di intraprendere la professione infermieristica».
«Recentemente – spiega Elisabette Guglielmi, segretaria provinciale del sindacato – sono stati aumentati i posti universitari a numero chiuso a livello nazionale per Scienze infermieristiche. ma c’è stata una riduzione del 10% delle iscrizioni. Andando avanti in questo modo, in futuro, non ci saranno abbastanza infermieri per sostenere il sistema sanitario nazionale. Nella legge di bilancio manca un piano nazionale che aumenti l’attrattività verso questa professione e garantisca la futura autosufficienza organica del settore già ora ampiamente carente: mancano almeno 65mila infermieri in Italia e serve una politica che pensi al futuro della sanità e che riconosca il valore economico della professione infermieristica».
«Non è poi accettabile – continua Guglielmi – che la manovra economica possa penalizzare pesantemente gli infermieri che andranno in pensione nei prossimi anni calcolando le pensioni a ribasso. Nei reparti mancano infermieri e non possiamo porre limiti all’assunzione di personale indispensabile negli ospedali, nei presidi territoriali e nelle case di riposo: chiediamo migliori condizioni di lavoro e che si ponga la parola fine a numerosi situazioni di dimensionamento della categoria derivanti dal blocco del turn-over e dalla mancata assunzione del personale. Con questo sciopero – conclude Guglielmi – il sindacato delle professioni infermieristiche ed ostetriche vuole sensibilizzare il governo e la gente rispetto al pericolo che sta correndo il sistema sanitario nazionale. C’è assolutamente bisogno ora di risorse economiche dedicate al personale altrimenti nei prossimi anni ne pagheremo tutti le conseguenze».
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