«In un anno 76 nati pretermine,
a Macerata creiamo per loro
un bozzolo in cui crescere»

RACCONTI dalle culle di bambini e bambine prematuri. Operatrici, famiglie e associazioni si sono date appuntamento ieri in biblioteca per condividere le loro esperienze a pochi giorni dalla giornata dedicata alla sensibilizzazione sul tema

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Foto di gruppo al termine dell’iniziativa

di Alessandra Pierini

Un pomeriggio dedicato ai bambini e alle bambine prematuri nella biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata. «Nell’ospedale di Macerata – spiega la primaria di Pediatria Martina Fornaro – nel 2022 sono nati 76 neonati pretermine, settanta pesavano meno di un chilo e mezzo». 

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da sinistra la pediatra Mirella staffolani, la vice sindaca Francesca D’Alessandro e la primaria di Pediatria Martina Fornaro

Ieri pomeriggio, tra palloncini viola, colore simbolo della prematurità, hanno preso vita i racconti dalle culle: operatrici dei reparti interessati, famiglie, bambini e bambine si sono incontrati nella sala dedicata ai più piccoli della biblioteca e hanno condiviso esperienze, testimonianze ed emozioni per queste nascite, speciali come ogni nascita, ma vissute con una intensità diversa e con una profondità imprevedibile. L’evento promosso dall’Ast Macerata è stato patrocinato dagli Ordini dei medici e degli infermieri, oltre che dal Comune che ha anche illuminato di viola lo Sferisterio il 17 novembre, giornata dedicata alla prematurità. A salutare i partecipanti ieri pomeriggio è stata la vice sindaca Francesca D’Alessandro.
In particolare il focus di quest’anno riguarda il contatto pelle a pelle che rientra nella metodica di cura a 360 gradi. 

«A Macerata – ha spiegato la dottoressa Fornaro – accogliamo bimbi e bimbe a partire dalle 32 settimane di gravidanza e dal chilo e mezzo di peso. Non sono gravissimi ma ci sono diverse problematiche. Una parte importantissima del nostro lavoro ha a che fare col creare un bozzolo in cui possano crescere. Questa attenzione rientra in quella che tutto il dipartimento materno infantile dalla ginecologia in avanti riserva a questi piccoli».

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Le infermiere dei reparti coinvolti

Nel reparto le mamme dei prematuri hanno delle stanze dedicate a loro in cui possono stare finché i piccoli sono nelle incubatrici o sotto controllo. Poi staranno insieme in stanza non appena è possibile. «Teniamo anche i bimbi che tornano da Ancona – prosegue Fornaro – e completano da noi il loro ciclo di crescita. la nostra attenzione è per allattamento e per tutto tutto ciò che è “care”. Ci sono anche gli osteopati. Come abbiamo visto oggi ci sono anche le cose calde fatte a mano dalle volontarie di Cuore di maglia. Speriamo di avere presto di nuovo con noi i volontari di Nati per leggere. Investire sui primi mille giorni di vita è fondamentale, specie in caso di nascite premature».

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