Chantal Bomprezzi
«Sono onorata di poter rappresentare una squadra di ragazze e ragazzi con cui da tempo abbiamo condiviso un progetto: lanciare dei temi e mettere da parte i personalismi. Crediamo infatti che gli errori del nostro partito siano stati esattamente questi: anteporre le individualità ai bisogni delle persone. Abbiamo dato l’impressione di non sapere più per cosa lottare». Il Pd Marche ha la prima candidata alla segreteria regionale: si tratta di Chantal Bomprezzi, consigliera di minoranza a Senigallia.
Il suo nome è emerso ieri, durante l’incontro organizzato a Jesi dal gruppo di giovani di cui anche la Bomprezzi fa parte. I 24 giovani dem hanno firmato un documento unitario proprio in sostegno della consigliera senigalliese, che oggi ha sciolto le riserve. Tramonta dunque l’idea di un percorso unitario verso il congresso, che era stato avanzata da un altro gruppo di cinque giovani amministratori: Francesco Ameli, Michela Bellomaria, Andrea Gentili, Marco Perugini e Timoteo Tiberi, che proprio ieri dopo l’assemblea di Jesi avevano inviato un comunicato polemico sulle divisioni del partito.,
«Ho deciso – conferma oggi Bomprezzi – di dare la mia disponibilità per la candidatura a segretaria del Partito Democratico delle Marche. L’iniziativa di ieri mattina a Jesi per un Pd Marche Innovativo, Inclusivo e Sostenibile ha avuto una partecipazione ben oltre le aspettative; non vedevo così tante persone a un’assemblea di partito da molto tempo. Questa già di per sé è una vittoria. Abbiamo parlato di sostenibilità ambientale, di lavoro e dell’importanza delle politiche di contrasto alla disoccupazione, delle criticità delle aree interne, di sanità, innovazione tecnologica, e di tanto altro. Ieri abbiamo dimostrato che la voglia di fare politica c’è, bisogna farla emergere. Vogliamo farci testimonianza di questo, con l’ambizione di ritornare a vedere le sedi del partito stracolme e vivaci. Non dobbiamo avere paura del confronto, anzi. Avere più punti di vista consente di dare ai nostri elettori la possibilità di scegliere, di farsi parte attiva, di dire la loro. Questa è la nostra idea di politica».
«Inizieremo sin da ora – aggiunge la neo-candidata – a raccogliere le firme necessarie per poter presentare la candidatura, e trasformeremo il manifesto che abbiamo elaborato il 22 dicembre, e illustrato sabato mattina, in una mozione congressuale. Abbiamo ascoltato con interesse il punto di vista dei partecipanti, che includeremo tra le nostre proposte. Abbiamo inoltre intenzione di ripetere il format con altre occasioni di presentazione pubblica sul territorio. Il nostro obiettivo è tornare a essere credibili e rappresentativi. Solo così potremo tornare a governare».
Verso il congresso del Pd, Paola Castricini presidente della Commissione regionale
Pd, istituita la commissione per il congresso Si propone la “nuova generazione dem”
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Purtroppo il fantasma di Antonio Panzeri si aggira nelle stanze del Nazareno.
Aggiungerei, tra le calamità del PD ricordate dalla giovane candidata, accanto al peso eccessivo degli individualismi, la ricerca ossessiva e totalizzante del benchè minimo spazio di potere da occupare e da gestire poi molte volte (non sempre, certo) in maniera decisamente clientelare, alla maniera della vecchia e più deteriore DC del secolo scorso.
Decisamente fastidiosa, e sicuramente non apprezzabile, è anche l’ipocrita pretesa di rappresentare la parte “migliore” del paese. Una pretesa che poggia sul nulla e che allontana molte persone, schifate dall’inevitabile doppiopesismo che viene di continuo messo in campo.