Sergio Mattarella, 80 anni, è stato rieletto presidente della Repubblica
Alla fine è Mattarella bis. All’ottava chiamata il Parlamento ha deciso di ridare l’incarico al capo dello Stato uscente che ha superato il quorum di 505 tra gli applausi dell’aula. Con 759 voti è il secondo presidente più votato della storia della Repubblica dopo Sandro Pertini. Decisivo a quanto pare oltre all’accordo dei partiti di maggioranza, l’intervento del premier Mario Draghi che avrebbe chiesto a Mattarella di restare per il bene del Paese. Si chiude così una partita in cui nessuno può dirsi vincitore. Anzi. Si è iniziato con l’autocandidatura di Berlusconi, appoggiata controvoglia anche dagli alleati, e poi ritirata. Si è passati ai tre nomi proposti ufficialmente dal centrodestra (Pera, Moratti e Nordio) che nessuno, forse neanche loro stessi, ha mai preso veramente in considerazione. Poi è arrivata la scelta di Salvini e Meloni di voler forzare la mano con la presidente del Senato Casellati, che alla fine non è riuscita neanche a raccogliere tutti i voti del centrodestra. Quindi è saltato fuori il nome di Elisabetta Belloni, a capo dei servizi segreti, che per diverse ore è sembrato quello giusto, per poi tornare nuovamente nel dimenticatoio. E nella girandola di summit, riunioni e faccia a faccia, Pd, M5S e Italia Viva, non hanno mai proposto un nome veramente spendibile.
Il presidente Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico Unimc
Insomma, una settimana che lascia almeno una certezza: il fallimento dei partiti e del Parlamento. Che ancora una volta sono dovuti salire al Colle col capo cosparso di cenere per implorare il Capo dello Stato a restare. In dieci anni, infatti, è la seconda volta viene rieletto il presidente della Repubblica uscente. Era già successo con Napolitano e ora è capitato di nuovo con Mattarella. Seppur la Costituzione dispone che «il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni», senza contenere alcun limite alla possibile rielezione, prima del 2013 non era mai successo che un Capo dello Stato venisse rieletto. All’epoca si parlò di un’eccezione dovuta a una situazione emergenziale, oggi idem. Due eccezioni nell’arco di appena un decennio fanno inevitabilmente cadere il carattere di unicità ad entrambe le scelte e pongono un problema importante che riguarda la struttura stessa della nostra Repubblica. Oltre a certificare, ancora una volta, l’inadeguatezza di un’intera classe politica.
La visita di Sergio Mattarella nel 2019 a Casa Leopardi
Ma tra i grandi elettori marchigiani, c’è chi non la vede così. «Esprimo grande soddisfazione per l’accordo raggiunto sulla rielezione del presidente Mattarella – commenta Maurizio Mangialardi, capogruppo Pd in Regione – Un’ottima scelta per l’Italia e per l’Europa, dopo giorni di grandi tensioni, causate dallo scriteriato tentativo perseguito da Matteo Salvini e Giorgia Meloni volto a imporre contro ogni logica e contro l’evidenza dei numeri un candidato del centrodestra. Un tentativo al limite del fanatismo, durante il quale i due leader della destra sovranista non hanno esitato a consumare strappi istituzionali, sacrificando e umiliando figure di primo piano appartenenti al loro stesso schieramento. La loro sconfitta – netta, rumorosa e senza appello – è frutto del grande senso di responsabilità dimostrato dal Partito Democratico, che fin dall’inizio, constatata l’assenza di una maggioranza chiara in Parlamento, aveva responsabilmente proposto la condivisione di un nome di alto profilo istituzionale, al di sopra delle parti e capace di unire non solo le forze politiche, ma anche la Presidenza della Repubblica al Paese. Quel nome ora c’è ed è probabilmente quello che nel cuore di tutti coloro che tengono ai valori della Costituzione auspicavano per quanto Sergio Mattarella, con il suo prestigio e la sua umanità, ha saputo dimostrare nel corso del suo settennato».
Il presidente Serrgio Mattarella al teatro Lauro Rossi di Macerata
«Un sentito ringraziamento – continua Mangialardi – va al segretario Enrico Letta, che con pazienza e lucidità, mai venute meno neppure nelle ore più difficili, ha lavorato affinché si raggiungesse questo risultato, riunendo costantemente in assemblea tutti noi grandi elettori per condividere ed elaborare la strategia. Un metodo che ha permesso al Partito Democratico, a differenza di tutte le altre forze politiche, di mantenere una unità granitica. Ma la soluzione che abbiamo saputo trovare è doppiamente importante, perché oltre a salvaguardare l’istituto della Presidenza della Repubblica, consente di rafforzare il governo Draghi, la cui azione da qui alla fine della legislatura sarà chiamata a dare le risposte che gli italiani si attendono con l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per portare il Paese fuori dall’emergenza sanitaria.
Il post del Governatore Francesco Acquaroli dopo il voto di questa sera
Quirinale, Mangialardi attacca Salvini: «Ha umiliato la Casellati»
Quirinale, prima fumata nera Acquaroli: «Emozionante tornare qui Serve un nome che dia credibilità»
«Il percorso per l’elezione del presidente della Repubblica inizia tra i lavoratori Caterpillar»
Tutti pagliacci
E meno male che aveva detto di voler andare in pensione
Mattarella forever
Evviva Mattarella abbasso gli altri pagliacci
Che delusione!!!
Sceneggiata ridicola....come diceva Totò ? E io paaaago....complimenti
Ridicoli!!!! E dico poco !!!!!
Una massa di buffoni.
Che tristezza!
Martedì comincia Sanremo, e così gli italiani si scorderanno della pagliacciata dei partiti. Tutto calcolato
È la dimostrazione che si va avanti per inerzia... così pure con un governo che non riesce a governare e ad eleggere un nuovo presidente della Repubblica!
Parlamentari di "cittadinanza"!!!!
Giuseppe Arriva commento tra i più, anzi il più intelligente.
Giacomo Dei Barti grazie......!
Spettacolo circense
Grande Mattarella. Un grande giorno. Un uomo serio al servizio delle istituzioni, un grande italiano apprezzato nel mondo.
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Nel dubbio Napolitano aveva staccato il telefono.
“Ahi serva Italia dì dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna dì province, ma bordello.” (Dante 7 secoli fa)
Tutti i partiti o quasi dovrebbero andare e ancora andare a f…..o grazie di tutto.
…e adesso ci vorrebbe un…mattarello, si, per dare un po’ di legnate a qualcuno!!! gv
Fra i tanti papabili: Mattarella è stata la migliore scelta. Faccio a lui: i miei migliori auguri per un secondo felice settennato.
Si prospettava il semipresidenzialismo di fatto con Draghi al Colle (secondo la formula Giorgetti); ora abbiamo il doppio mandato pieno,
che esce dall’eccezione e non è manco subordinato (giustamente, per carità), almeno sul piano degli accordi e delle dichiarazioni, a condizioni e limiti (vedi Napolitano), essendo stato pure preceduto da una processione al Quirinale di rappresentanti dei parlamentari e dei delegati regionali (con la discutibile sovraesposizione politico-istituzionale dei presidenti di regione, che partecipano alla elezione del presidente della repubblica non in ragione del loro ruolo ma della elezione a delegati regionali da parte del consiglio/assemblea regionale di appartenenza)…
Mattarella potrebbe comunque utilizzare lo strumento del messaggio parlamentare ove e quando volesse ribadire quel che gli stava così a cuore ma non gli ha impedito di vanificare un trasloco tanto studiato e scenografico, con quei materassi che sarebbero stati preziosi per attutire la defenestrazione, di Roma più che di Praga, dei soliti papabili (stavolta più Casini che Franceschini), di una presidente del senato con tanti nomi e cognomi, altrettante antipatie e pochi voti, di una ambasciatrice e gran dama della repubblica e dei servizi buggerata dai pasticci di conti e capitani nonché dai dubbi di un segretario Pd attendista, prima di essere dannata dagli scrupoli istituzionali del noto florentin, in questa inedita commedia, divertente e amara, all’italiana.
Abbiamo ancora “sleeping Mattarella”, che dorme sulla Costituzione Democratica e lascia fare a Draghi il ducetto a piacimento.
Ormai i partiti dell’arco costituzionale sono partiti di testa. Pensano solo a rimanere a galla con i loro lauti stipendi, questi venditori di fumo e noccioline.
Allora cosa ci rimane da fare, noi libertari della Costituzione, ristoratori, baristi, piccoli imprenditori, artigiani, barbieri, piccoli agricoltori, disoccupati, sottoccupati, ricattati, cacciati dai luoghi di lavoro perchè privi di green-pass, e via elencando, prima di piombare sotto un regime in stile nazi-bolscevico, che Draghi ha già avviato?…
Dobbiamo fondare un movimento politico democratico della base anti-nazi-bolscevica; iniziare una Resistenza al nazi-bolscevismo e poi partecipare alle elezioni nazionali, regionali e comunali con un nostro partito.
A livello nazionale si è formato un CLN, un Comitato di Liberazione Nazionale. Che dovrà organizzare un movimento politico di base, affinchè raccolga i milioni di cittatini che questo governo Draghi ha smazzolato e che ormai nè la Lega, nè Fratelli d’Italia possono, nè vogliono più difendere.
Sappiamo che si sono organizzati spontaneamente gruppi di decine di aderenti tra i “no-vax”, ossia i “no-cavie”, tra le persone che sono state mandate via dal posto di lavoro, o non trovano lavoro perchè non vaccinate. Ci sono imprenditori che chiudono, o non aprono, o hanno difficoltà enormi ad andare avanti. Stiamo entrando nella grande povertà, che coinvolge anche i salariati e gli statali e il personale sanitario, con il costo della vita che è aumentato, mentre le paghe sono ferme. La speranza in questo governo e nella casta partitica superpagata è finita. Dobbiamo cambiare base operativa. Prima di entrare nella zona di “pericolo”, dobbiamo entrare in “emergenza”. Quindi la soluzione è, pur continuando a manifestare e a fare comizi nelle piazze, ad avere i nostri avvocati per la denunce e i nostri medici per le cure alternative alla tachipirina e alla vigile attesa, dobbiamo creare una forza politica a livello nazionale, onde essere difesi e organizzati politicamente.
O facciamo ciò, o siamo fritti. Dobbiamo stringerci come in un pugno, affinchè le dita della mano non siano spezzate singolarmente. E il pugno si chiama partito politico democratico di base. Non ci sono alternative ad una lotta politica continua. Prima che sia troppo tardi. Prima della sconfitta finale.
Ritengo che sia legittimo domandarsi cosa stanno a fare in parlamento i nostri deputati e senatori e perché continuano ancora ad esistere partiti come i nostri? Sono stati eletti perché si sono presentati come capaci di governare nel migliore dei modi il Paese all’interno di partiti-coalizioni ciascuna con le proprie ricette miracolose (il grande bluff). Penso invece, che per loro incapacità hanno ceduto le redini della guida di Governo ad un Tecnico della finanza (anche se autorevole), perché ritenuto indispensabile per governare bene il Paese e ciliegina sulla torta, non sono nemmeno in grado di proporre ed eleggere nomi nuovi a Presiedente della Repubblica. Nella prossima campagna elettorale cosa credono di poterci raccontare ancora?
Miguel para Mario: Muchos van por lana y vuelven trasquilados.
Così rafforzato ora il governo non potrà che scoppiare di salute.
Per i pigri, sotto la foto, c’è l’opzione audibile. Buon ascolto/lettura(consigliata) a tutti soprattutto al sig. Lucio Tranzocchi (post.4) https://www.nicolaporro.it/cara-sinistra-mattarella-non-e-stato-un-presidente-super-partes/
Matteo Bersani è stato mitico ma per favore prevedo un grande travaso di voti dalla lega a fdl.
Secondo me, bisognerebbe cambiare la Costituzione, cioe’ che il PRESIDENTE della REPUBBLICA venga eletto dai cittadini e non dal PARLAMENTO, come succede in FRANCIA e in USA, con maggiori poteri del PRESIDENTE come si diventirebbe la REPUBBLICA PRESIDENZIALE.
Che trombate sti destroidi
E pensare che il Presidente Mattarella aveva già preparato gli scatoloni per traslocare dal Quirinale…è stato veramente uno spettacolo poco edificante quello a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi, che purtroppo dimostra ancora una volta il fallimento di una classe politica incapace e inadeguata.