«Draghi sarebbe il presidente perfetto»
«No, ci vogliono competenze politiche»
I nostri sindaci a confronto sul Quirinale

UNO SGUARDO SU ROMA - Abbiamo chiesto ai primi cittadini di Macerata, Civitanova, Tolentino e Recanati quale sarebbe il loro Capo dello Stato ideale. Ecco le loro risposte

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Il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi

 

di Leonardo Giorgi

Quirinale, da domani le cose si fanno serie. Dopo la terza fumata nera, la prossima votazione prevede il quorum della metà dei votanti più uno. Ciò significa che il quorum cala da 673 a 505, numero molto più facilmente raggiungibile: basterebbe che uno dei grandi schieramenti (centrosinistra o centrodestra) trovi l’accordo con parte della giungla centrista e/o con qualche franco tiratore di opposta fazione politica. Da domani, insomma, i numeri contano per davvero. Quelli di oggi parlano di 412 schede bianche, 125 per Mattarella e 114 per Crosetto.

parlamentoI sindaci delle principali città della provincia hanno pareri contrastanti su quello che dovrà essere il profilo ideale per il tredicesimo Presidente della Repubblica italiana. Così Giuseppe Pezzanesi, primo cittadino di Tolentino: «Innanzitutto mi auguro che almeno una volta ci sia unitarietà assoluta sul nome che possa ricoprire la carica. Un nome che non deve essere espressione di una sola corrente politica. Nessuno è depositario delle qualità umane e istituzionali che possono essere contenute in una figura del genere. Ovvio che per un centrista moderato come me, come per l’Italia intera, l’ideale sarebbe una dimostrazione di centrismo, indipendente dalle parti politiche. Qualcuno inoltre che abbia competenze riconosciute oltre i confini italiani. Ci sono temi fondamentali, come l’immigrazione, dove è fondamentale rapportarsi con l’Europa. Ci sono emergenze come quelle della scuola, del lavoro, della sicurezza e della punibilità. Fenomeni che vanno compresi e che richiedono, credo, una figura un pelino più dinamica e intraprendente rispetto ai predecessori, che ringrazio assolutamente per il lavoro svolto. Qualcuno che possa rappresentare uno stimolo per le funzioni del Parlamento e che abbia il coraggio di annullare procedimenti come il reddito di cittadinanza. Non bisogna abituare le classi giovani a poltrire e beneficiare di provvedimenti che non li irrobustiscono alla vita, ma che sono solo palliativi temporanei». Potrebbe quindi essere Draghi il profilo a cui fa riferimento Pezzanesi? «Draghi per me sarebbe adattissimo – continua Pezzanesi -. Però certo, se va via dal Governo si rischia di vedere tutto in frantumi. Ma allo stesso tempo se rimane Presidente del Consiglio si rischia di avere un Presidente della Repubblica incapace di affrontare certe questioni. Ci vorrebbe qualche Draghi in più, perché uno è troppo poco. Le sue caratteristiche sarebbero perfette. Se qualcuno pensa che il Presidente della Repubblica deve per forza essere espressione politica sbaglia. Deve prevalere il senso di responsabilità e di qualità della persona scelta. Il mondo cambia velocemente».

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Antonio Bravi, sindaco di Recanati

Di parere opposto Antonio Bravi, sindaco di Recanati. «Spero in un accordo tra le parti politiche, nessuno dei due schieramenti può eleggerlo autonomamente, e le forzature non sarebbero ben accette. L’importante è che non ci siano ricadute sul Governo e che la legislatura arrivi alla fine. Con il Pnrr e le esigenze economiche, non è il caso in questo momento. La nomina di Draghi sarebbe da evitare. Il presidente della Repubblica deve avere competenze politiche. Draghi ha competenze importanti, ma non ha esperienza dal punto di vista politico. Vedrei meglio una persona con maggiore esperienza politica, che non sia invisa al centrodestra o al centrosinistra. Immagino che i contatti siano febbrili in queste ore a Roma, speriamo che porti a una soluzione condivisa, come fu per Mattarella».

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Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata


Lapidario Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata
. «Basta non fare le solite figuracce, cerchiamo semplicemente di trovare una persona che possa unire tutti». Sul nome, lo stesso Parcaroli ammette che «ora come ora è come un lancio di monetina».

Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova, non si sbilancia sui nomi, ma sottolinea: «L’augurio è che il Parlamento riesca a individuare una persona che abbia un grande senso delle istituzioni, capace di unire il paese, che non lo divida ulteriormente. Ci troviamo in una situazione difficile, sicuramente per il Covid, ma anche con altre questioni come il rincaro delle bollette: questione su cui le persone forse ancora non hanno la percezione giusta, visto che ancora devono arrivare. Spero quindi in un presidente che possa unire tutti. I nomi usciti in questi giorni sono tutti autorevoli. Mi auguro che il Parlamento faccia la scelta giusta».

 

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Fabricio Ciarapica, sindaco di Civitanova

 

 

 

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