Massimo Sartelli
di Laura Boccanera
C’è un medico dell’ospedale di Macerata fra i chirurghi italiani più citati al mondo. Si tratta di Massimo Sartelli, chirurgo generale e d’urgenza, esperto di infezioni ospedaliere. Il suo nome spicca al quinto posto di un report elaborato dalla Stanford University e la particolarità è che oltre ad essere tra i primi è uno dei pochissimi scienziati a ricoprire anche un ruolo puramente ospedaliero e non solamente di attività di ricerca. Un professionista in cui locale e globale si fondono: ha costituito una piattaforma di condivisione di informazioni e ricerche in ambito sanitario per fare formazione in tema di infezioni in chirurgia con gruppi di lavoro intercontinentali da più di 87 Paesi al mondo. Tutto lavoro che svolge nel tempo lasciato libero dalla corsia, di notte e nel fine settimana. E in tema di infezioni avverte: «Sta diventando una criticità mondiale l’antibiotico resistenza, rischiamo di tornare all’era pre-penicillina». Un avvertimento che arriva proprio nella settimana della consapevolezza all’uso degli antibiotici. «Più del fatto che il mio nome figuri tra i più citati mi preme parlare di argomenti come le infezioni ospedaliere e la farmacoresistenza – sottolinea il medico -. L’uso sbagliato degli antibiotici è la nuova criticità perché da troppo tempo li usiamo male, spesso per curare infezioni virali come il mal di gola che avrebbero da sole un decorso naturale. Rischiamo di arrivare ad un’era pre-penicillina in cui non avremo più chance di debellare le infezioni batteriche. Proprio questa settimana dal 18 al 24 novembre ricorre la settimana della consapevolezza sull’uso degli antibiotici ed è un bene sensibilizzare in questo senso tutti quanti per migliorare l’uso che facciamo di questi farmaci. Più o meno tutti gli antibiotici stanno perdendo efficacia, specie quelli più usati».
Nei suoi studi Sartelli applica un approccio globale alla medicina e alla sanità, mettendola in relazione con aspetti macroeconomici di Paesi con un diverso livello socio economico: «E’ il concetto della Global Health di cui sono appassionato. La piattaforma formativa di condivisione delle esperienze ci consente di avere un confronto costante con Paesi dallo sviluppo economico diverso – spiega Sartelli -. L’obiettivo di tutti coloro che scrivono articoli scientifici dovrebbe essere quello di creare regole che valgono per ogni paese del mondo. Le faccio un esempio: oggi appena approcciamo ad un paziente il metodo più semplice per la diagnosi è sottoporlo alla Tac. Ma in luoghi del mondo in cui lo sviluppo tecnologico è inferiore il medico attua verso il paziente un approccio metodologico per gradi, per passaggi che gli consente di avere una visione più completa del paziente. E su questo abbiamo molto da imparare». Tutta l’attività di ricerca è svolta nel tempo libero, anche durante questi anni di Covid: «Ma scrivere per avere titoli non mi appassiona, non serve, scrivo per condividere informazioni». E infine sul Covid dice: «I tre pilastri sono vaccinazione, mascherine e distanziamento. La nuova variante delta plus non sembra più diffusiva della Delta e risponde al vaccino, ma la vaccinazione con la terza dose di rinforzo va fatta per impedire al virus di circolare e mutare ancora. Una mutazione più diffusibile è improbabile, ma non impossibile, per cui occorre far circolare il meno possibile il Covid e l’unico modo è vaccinazione, distanziamento e mascherine. Occorre farlo soprattutto per quella esigua percentuale di persone fragili che seppur vaccinati sembrano rispondere meno e che potrebbero rischiare la malattia severa».
Bravo
Grande Dottore!!
Bravo dottore ,mi sono fidata lui
Bravissima persona e bravo dottore.
Bravissimo Dottore e bravissima persona .
Congratulazioni Dottore...
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Grande medico Massimo
“I tre pilastri anti COVID 19 = vaccino, distanziamento e mascherina”… a questo apprezzato Medico dobbiamo credere non alle cojo.nerie diffuse da incompetenti sui social…!!!
C’è chi il Cavalierato se l’è guadagnato come il Dr Sartelli mentre a qualcun altro è stato regalato