Alberto Cicarè
«Ieri il Consiglio ha approvato una proposta per intitolare una via o una piazza di Macerata a Geppino Micheletti. Non lo conoscete? Neanche io, prima di cercare su google». Inizia così la riflessione di Albertò Cicarè, consigliere comunale di Strada comune-Potere al popolo sul modus operandi di Fratelli d’Italia (promotrice dell’iniziativa) in Consiglio e fuori. «Da quanto si legge è stata una persona degnissima, un medico eroico in un tragico episodio della sua vita. Ma quanto a rapporti con Macerata, o con le Marche, nessuno. Perché allora Fratelli d’Italia viene a ripresentare questa proposta, già bocciata l’anno scorso? La risposta che mi sono dato e che ho dato durante la discussione è che questo è l’ennesimo espediente usato dalla destra nostrana per intorbidare le acque, per alimentare un revisionismo strisciante e subdolo. In discussione ho sentito dire, a giustificarsi: “non toglieremo via Gramsci”. E ci mancherebbe. Però utilizzano le foibe, i personaggi e gli episodi legati all’Istria per scavare buche nel terreno della memoria condivisa. Ho chiesto di ripensarci, di riproporre l’intitolazione al personale sanitario che si è tanto sacrificato, a Macerata come nel mondo, nella crisi sanitaria. Questa via o questa piazza sarebbe stata veramente di tutti. Invece niente, hanno tirato dritto e ora se vedrete una via intitolata a Geppino Micheletti saprete il perché. Al termine del mio intervento però mi sono sfogato, dicendo che quando li sostituiremo al governo della città ci sarà una via intitolata a un altro medico eroe, famoso a Macerata come nel resto del mondo, Ernesto Che Guevara».
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Poco egregio Consigliere Cicarè, ho l’impressione che lei dovrebbe seguire qualche lezione di storia.
Magari si potrebbe rivolgere, per delle lezioni private, alle storiche, di professione, sue colleghe nel consiglio comunale.
Poco importa se lei non conosce l’eroe medaglia d’oro Geppino Micheletti, ci sono molti altri che lo conoscono benissimo e che non si sognerebbero neanche lontanamente di accostare il suo nome a quello di Ernesto come lei ha fatto ( e non era uno sfogo ma un semplice frutto di rosicamento)durante il Consiglio Comunale.
Sembra che il Che avesse diverse esecuzioni di sua mano a Cuba. Il Congo, durante la rivolta dei Simba, andò con miliziani cubani per tentare di fare una rivoluzione di tipo cubano in Africa. I Simba non lo capirono. Egli rimase indifferente di fronte ai massacri di congolesi, soprattutto di quelli con un titolo di studio superiore alla terza media. Eliminare le élites era un sistema collaudato soprattutto in Cina, per ovvii motivi. Poi il villaggio dove era il Che fu attaccato dai mercenari del 5 Commando e il Che fuggì appena in tempo.
Che ha fatto di particolare Geppino Micheletti?
Via Ernesto Che Guevara
Bellissimo.