La polizia ieri sera al centro vaccinale
di Federica Nardi
«Solo da pochi giorni un accordo con Asur Marche consente in maniera sistematica di somministrare vaccini ai nostri volontari: alla fine di ogni turno ai punti vaccinali la squadra di volontari presente ha diritto ad essere vaccinata». A dirlo David Piccinini, dirigente della Protezione civile regionale, dopo il caso al punto vaccinale di Macerata. In via Capuzi ieri sera si è presentata la polizia chiamata da Gianluca Moscatelli, infermiere di Dialisi che voleva capire perché la madre 77enne e cardiopatica non potesse vaccinarsi come “riservista”, vedendosi passare davanti volontari di Protezione civile molto più giovani di lei.
David Piccinini
La polizia ha chiarito dopo un’oretta di controlli che la direttiva regionale non prevede riservisti (anche se oggi Piccinini dice una cosa ancora diversa), e tra l’altro non c’erano dosi avanzate per cui situazione risolta. I dubbi di Moscatelli però, nati dalle dichiarazioni di uno dei volontari della Protezione civile addetti alla misurazione della temperatura e alla gestione dei flussi in ingresso al punto vaccinale, nascevano dal fatto che anche la sera prima ci fossero davanti alla madre cinque volontari di Protezione civile, di cui uno, parole del volontario all’ingresso «venuto da Matelica».
David Miliozzi, consigliere comunale di opposizione
Sul caso l’opposizione presenterà anche un’interrogazione in Consiglio comunale, a firma di David Miliozzi ed Elisabetta Garbati, per chiedere conto all’amministrazione della gestione dei vaccini e soprattutto delle dosi che avanzano a fine giornata. Nel dettaglio chiedono: «Se l’amministrazione si è adoperata per accedere alle liste di vaccinati, comprese quelle dell’ospedale, se si è adoperata per conoscere e verificare le modalità di somministrazione dei vaccini e se quindi può fornire tali dati alla cittadinanza per dovuta trasparenza ed informazione. Se l’amministrazione si sta adoperando per aggiornare e riferire alla cittadinanza tali dati regolarmente, per renderla consapevole dell’evolversi della situazione in città. Se si sta adoperando per allestire rapidamente un sistema trasparente per la prenotazione e la gestione della somministrazione ai riservisti delle dosi vaccinali avanzate secondo disposizioni nazionali. Sul tipo di iniziative intraprese per verificare la corretta somministrazione dei vaccini in eccesso Se intende lavorare, in sinergia con gli enti e le Istituzioni preposte, alla redazione di una lista di riserva per la gestione dei vaccini in eccesso».
«I nostri volontari stanno lavorando a supporto della popolazione e del Sistema sanitario da inizio della pandemia, quindi da febbraio del 2020 – prosegue Piccinini -. Dal 20 febbraio del 2021 una media di circa 150 volontari al giorno, sono presenti sui punti vaccinali per dare informazioni, regolare i flussi, e in generale per dare supporto agli operatori sanitari. Tutto questo senza essere ancora stati tutti vaccinati, facendo affidamento solo sui dispositivi di protezione individuale. Ai volontari di Protezione civile la comunità marchigiana dovrebbe fare arrivare un grazie. Per poco che conta ai volontari di Protezione civile il mio grazie».
Paolo Renna
Paolo Renna, assessore comunale alla Protezione civile, dice che è una «polemica sul nulla. Mi dispiace che un membro sanitario faccia queste polemiche, anche lui in prima linea. La Protezione civile andava vaccinata insieme al personale sanitario. Poi si è messa una pezza perché ci si era dimenticati di loro. Se si va avanti con la vaccinazione di massa è solo grazie ai volontari. Era doveroso dare precedenza a loro. Che non prendono tra l’altro una lira. Figliuolo ha fatto una direttiva senza rendersi conto delle realtà dei territori, per cui succede che vanno lì persone a chiedere di essere vaccinati. Non si può fare la guerra tra poveri. Mi sono anche sospeso da volontario in Protezione civile proprio per evitare di passare avanti». Per cui basta iscriversi a un’associazione di Protezione civile e si viene vaccinati? «No – dice Renna -. Tu ti iscrivi a un’associazione di Protezione civile ma poi devi fare un corso. Il primo corso è sulla legge 81 e ci vogliono uno, due mesi. Non tutte le associazioni hanno tutti i componenti iscritti alla piattaforma Voloweb e quindi abilitati. Il Comune non è un ente che si occupa di vaccini, sono tutte esclusiva dell’Asur che sono sicuro che non avrà problemi a chiarire cosa sia successo. I Comuni possono dare solo supporto logistico. Anche a livello di Protezione civile, non è quella comunale che coordina ma quella provinciale. I gruppi che gestiscono i turni sono dei 24 Comuni, sicuramente saranno stati chiamati per essere vaccinati. Si naviga a vista inoltre perché non arrivano messaggi chiari, in primis sul numero di vaccini che arrivano».
Roberto Natali
Ha chiesto di dire la sua anche Roberto Natali, uno dei volontari presenti ieri e che per tre anni è stato rappresentante del volontariato di Protezione civile in Regione. «I volontari di Protezione civile, se vengono vaccinati a Macerata, è solo perché sono in servizio al punto vaccinale – spiega Natali -. Non c’è nessuna “telefonata a fine serata”». Natali porta inoltre il suo esempio: «Io sono stato vaccinato perché una sera ero in servizio e sono avanzate due fiale di Pzifer. E quindi l’ho fatto anche perché non ero molto convinto. Stamattina sono andato a fare la seconda dose con il numeretto e la fila». Al punto vaccinale di Macerata, spiega Natali, «ci sono persone interne che gestiscono l’affollamento che è la cosa più importante. Poi ci sono due persone che chiamano i numeretti e noi depenniamo su elenco che ci è stato consegnato a inizio turnazione dalla responsabile della struttura, che è sempre una dottoressa delegata dall’azienda sanitaria territoriale. Depenniamo le persone, verifichiamo che abbiano compilato tutti i fogli e li mandiamo dentro. Dove ci sono altri volontari che gestiscono dove mandarli e se prima o seconda dose. Quando hanno fatto sul vaccino un altro volontario li manda dove stanno seduti 15 minuti e poi passano in segreteria per certificare che hanno fatto il vaccino. Non possiamo decidere chi sì e chi no. Sono rigidissimi là dentro. I volontari non tolgono le dosi a nessuno, la direttiva della regione non è campata per aria. tutti i giorni sono in prima linea ed entrano a contatto con centinaia di persone».
Non vaccinano la madre, infermiere chiama la polizia «Passa avanti la Protezione civile»
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Giuste precisazioni che spero aiutino a capire il lavoro, la serietà e la dedizione di chi si impegna in Protezione Civile.
Quindi se sei sano, ma delle categorie favorite ti vaccinano, invece se fai parte della schiera a rischio per patologia, devi aspettare. E poi purtroppo abbiamo un alto numeri morti ( con patologie pregresse). Sbaglio forse?
Signor Lapponi,
l’Italia è il Paese delle infinite contraddizioni. Ma qui è diverso, mi pare: è infatti anche nel mio interesse che gli operatori dei punti vaccinali siano immuni dal virus, perché non vorrei che, quando tocca a me, mi contagi proprio uno di loro!
Signor Davoli, qui è diverso. Dalle parole del rappresentante dell’associazione, hanno fatto a turno per fare il servizio e così si sono vaccinati tutti. A spanna, 2 o 3 dosi a serata, per oltre 30 giorni di vaccinazioni, sono non meno di 60 e forse 100 dosi. Dovevano veramente essere vaccinati tutti? Io ho accompagnato mia madre al sito vaccinale, questi 2 o 3 signori non mi sono serviti a nulla, per me erano inutili, anzi quasi ingombranti….. Quindi ha paura di più di contagiarsi li e non con le guardie giurate all’ingresso dei supermercati o dalle cassiere? Purtroppo in Italia i furbetti ci sono sempre stati e ne stanno venendo fuori in tutte le regioni. Auguri a tutti.
Si parla tanto di vaccinare medici ecc, gli anziani e i cosiddetti fragili, di solito anziani con altre malattie o anche giovani. Il piano vaccinale questo mi sembra stabilisca, il piano regionale lo stesso, mi sembra. SaltaMartini ogni giorno ci avvisa di qualche miglioria ma ancora al salto del fosso siamo.
”O virusse mozzeca sempe o stracciato” non è proprio un detto evangelico però potrebbe esserlo secondo l’interpretazione bergogliana. Per dare concretezza ai diversi appelli di Papa Francesco perché nessuno venga escluso dalla campagna vaccinale, l’Elemosineria Apostolica ha investito ben 25.000 euro in dosi del vaccino Pfizer-BioNTech, destinate alla vaccinazione di 1200 persone tra le più povere ed emarginate.
Non si tratta di sottovalutare il ruolo della protezione Civile fondamentale per tutte le emergenze del nostro paese. Certo che in questo caso specifico non possono essere equiparati ai sanitari (quelli che stanno in corsia). Però questa storia, per la quale vorrei esimermi nel giudicare chi aveva torto o ragione, mi sembri confermi un dato iniziale di questo inizio di campagna vaccinale. E cioè la scarsa comprensione di quanto sia FONDAMENTALE la priorità di vaccinazione sulla base della età (avanzata) e delle malattie gravi. Sono queste le persone che per la stragrande maggioranza dei casi si ammalano gravemente e muoiono. Ogni vaccino che non viene utilizzato per loro (a parte quello dei sanitari che stanno in reparto o a contatto diretto con i malati) è un vaccino che perde fortemente la sua attuale efficacia. E non è solo un problema umanitario (che già sarebbe più che sufficiente per operare in tal senso) ma anche economico sociale perchè se calano drasticamente i ricoveri negli ospedali e nelle terapie intensive sia attenua di pari misura l’emergenza che fa prendere misure per la riduzione della mobilità e per la chiusura delle attività economiche. Fino ad ora però questa relazione non ci è entrata bene in zucca.
Lo strano, sfortunato caso del professor De Masi…https://www.iltempo.it/attualita/2021/04/01/news/anticorpi-monoclonali-domenico-de-masi-stasera-italia-positivo-covid-vaccino-sociologo-donald-trump-guarito-26743195/
Condivido quanto scritto dal Sig. Iesari.
E comunque, al di là di accordi presi e nel rispetto dei ruoli di tutti, sarebbe bastato un atteggiamento di semplice buon senso, evitando di rimandare a casa una signora di 77 anni che vantava comunque un suo diritto. Un volontario poteva cedere il suo posto e rimandare la sua vaccinazione al giorno dopo.
Il problema è che il vaccino funzionicchia, come dice il professor Galli, mentre gli anticorpi monoclonali funzionano.
Il problemone è che finora i competenti, i lancettari, gli esperti unici depositari della verità ci hanno raccontato l’esatto contrario…
https://www.adnkronos.com/galli-reinfezioni-in-vaccinati-colpa-di-variante-inglese_49Of9XhO1efCtrj4FncZKv