di Monia Orazi
Una scala dietro una vetrina prima polverosa tornata a risplendere, tra i muri rosso antico lungo corso Vittorio Emanuele, al numero 35 segna un momento semplice ma di grande valore simbolico: a quasi quattro anni e mezzo, per la prima volta un’attività commerciale rimette piede in quella che fino a un mese fa era la zona rossa di Camerino. Non è il ristorante Noè annunciato lo scorso 23 gennaio, quando il sindaco Sandro Sborgia insieme alle altre autorità locali, ha simbolicamente tolto le transenne che hanno permesso a chiunque di tornare nel cuore di Camerino senza più la necessità di chiedere il permesso. Roberto Frifrì sta preparando tutto e attende gli allacci di acqua, gas e luce, prima di riaprire i battenti dello storico locale, nella zona della Giudecca.
Il primo a rientrare in centro è invece Giuseppe Caprodossi, titolare della tabaccheria rivendita numero 5, che prima del sisma si trovava sotto il palazzo comunale. Adesso ha traslocato qualche decina di metri più su, al civico numero 35 e passeggiando in un giorno dal sole primaverile, si vede dalla vetrina il lavoro di allestimento tuttora in corso. Da lunedì ci sarà la riapertura di questa storica tabaccheria e gioielleria. Qualche metro più avanti anche un altro negozio di abbigliamento sta effettuando dei preparativi, anche se al momento non ci sono date ufficiali di riapertura. Tempo due settimane circa ed anche il ristorante di Frifrì, il Noè errante, tornerà nei locali di sempre. Notizie che suonano come prove tecniche di rientro, di una città vuota e silenziosa, sino a poche settimane fa, ma in cui da quando è stata riaperta è ripreso, un seppur minimo passeggio. «Dopo la riapertura della zona rossa – spiega il sindaco di Camerino Sandro Sborgia – stanno per riaprire due attività commerciali i cui locali sono agibili, la tabaccheria ed il ristorante Noè. Inoltre nella zona della Giudecca presto torneranno due famiglie le cui abitazioni non sono state danneggiate dal terremoto. Sono i primi segni della rinascita del centro storico, motivo per noi di soddisfazione e gioia, anche se per noi resta un lungo lavoro da fare». Prosegue Sandro Sborgia: «Ci attende un lavoro molto complesso, è stata installata la gru per la riparazione dei danni del collegio Bongiovanni, quello che sogno di vedere nei prossimi anni, è lo spuntare di tante gru osservando Camerino da lontano, segno che la ricostruzione procede a ritmo sostenuto, anche se ci vorranno anni, la direzione verso il futuro è questa».
Giusto la rinascita, bisogna ricostruire . Almeno ad iniziare o provare ad iniziare la ricostruzione. Non se ne può piu
Buon lavoro, Giuseppe
Era ora buon lavoro
un bel paese camerino
Bravi
Avanti così coraggio bravissimi
Auguri
Daglie, non c'è riuscito il terromoto a favve chiude, ce pensa Speranza!
Dajee!! notizia fantastica!!! Avanti tutta!! Buon lavoro!!
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