App Immuni, Perticarari a Cherubini:
«Se condivideva la proposta doveva votarla»

MACERATA - Il consigliere del Pd replica al capogruppo del M5S sull'ordine del giorno bocciato da maggioranza e grillini: «Il virus non aspetta il secondo consiglio comunale»

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L’intervento di Andrea Perticarari nel primo Consiglio

 

«Se una proposta la si ritiene giusta, la si vota. Siamo in Consiglio comunale per prendere decisioni ed assumerci le nostre responsabilità verso la cittadinanza, soprattutto rispetto ad un tema del genere, andando magari anche oltre le questioni di stile e valutando nel concreto le proposte». Sono le parole di Andrea Perticarari, consigliere dem, che replica a Roberto Cherubini, capogruppo M5S. Il tema del botta e risposta riguarda l’ordine del giorno presentato dal Pd e dallo stesso Perticarari nel primo Consiglio della nuova legislatura targata Parcaroli, con il quale si sarebbe voluta impegnare l’amministrazione a pubblicizzare l’app Immuni. L’odg non è passato con i voti contrari della maggioranza e del M5S (leggi l’articolo). Così Cherubini aveva poi spiegato a Cronache Maceratesi i motivi del voto del gruppo che presiede. Aveva parlato di un errore di metodo e di forma, imputando al Pd di non aver coinvolto il M5S prima e Perticarari di aver presentato l’odg attacando il governatore Acquaoli, che pochi giorni prima aveva definito l’app inutile.  «Ho letto con interesse l’intervista rilasciata da Cherubini – replica ora Perticarari – Mi scuso se sono sembrato inelegante per aver cercato di far promuovere dal Comune di Macerata uno strumento che continuo a ritenere utile e mi dispiace se sia passato il messaggio, non voluto, dell’attacco politico al presidente della Regione Marche le cui dichiarazioni però continuo a ritenere pericolose in un momento del genere, in cui la situazione sanitaria del Paese sta oggettivamente peggiorando. Ciò detto, votare negativamente una proposta che si condivide (come Cherubini stesso ammette) riguardo un argomento come quello della salute pubblica per l’ineleganza di un intervento di un neo eletto o perché prima di presentare la proposta la stessa non sia stata portata a conoscenza del gruppo consiliare dei 5 Stelle o ancora perché è il primo consiglio comunale dopo le elezioni mi pare esagerato. Il virus non aspetta il secondo consiglio comunale e non aspetta nemmeno la firma su di un ordine del giorno da parte di un consigliere e se non lo si è fatto prima si è sbagliato, ma si può sempre rimediare agli errori fatti».

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