«La manifestazione di sabato scorso di Fratelli d’Italia è perfettamente in linea con l’operato di Fdi a Civitanova e dell’amministrazione. Nessuno di noi si sarebbe aspettato una spesa così elevata per organizzare una struttura provvisoria: 12 milioni di euro sono una enormità. Nessuno, tanto meno io, si sarebbe aspettato la volontà di non smantellare la Fiera Covid Hospital e lasciare l’allestimento attuale anche quando la crisi sarà finita». Giustifica così il suo operato l’assessore di Civitanova Pierpaolo Borroni che sottolinea come nel periodo di massima emergenza si sia trattato di “responsabilità” cedere la fiera, tanto che lo stesso Borroni ha votato favorevolmente la delibera che consentiva la trasformazione in covid hospital dello spazio fieristico.
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«Un amministratore responsabile in un periodo di crisi come quello di inizio marzo con lockdown alle porte e molti morti al giorno non avrebbe svolto il suo ruolo in maniera corretta se non avesse ceduto alla Regione la Fiera per una crisi sanitaria. Il “prestito” – continua Borroni – era solo fino al 31 luglio 2020 e la fiera deve tornare ad essere fiera di Civitanova subito dopo la fine della crisi sanitaria, sia essa tra 6 mesi o 1 anno. Questo è il messaggio principale lanciato da Fdi nella manifestazione di sabato. In sostanza il rispetto della delibera civitanovese che dà un limite di tempo ben definito per l’utilizzo della Fiera come Covid Hospital. I macchinari, la nuova Tac e tutta la attrezzatura deve andare all’ospedale di Civitanova che va potenziato e non utilizzato da qualche privato che potrebbe aver fiutato l’affare. Ma allora la domanda che ci si dovrebbe porre è: perché la Regione Marche è andata così spedita nell’indicare la Fiera di Civitanova Marche come Covid Hospital? Perché la vera battaglia politica si è svolta e si svolge nel Pd tra chi vorrebbe la riconferma di Ceriscioli (come Micucci) e chi invece vede bene l’ascesa di Mangialardi come candidato governatore. Quale miglior palcoscenico per cercare credibilità e visibilità per una riconferma se non quello di una Fiera Covid Hospital per l’uscente Governatore Ceriscioli? La ricerca di quel palcoscenico si è fatta a qualsiasi prezzo, anche al costo di 12 milioni».
(l. b.)
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La scelta del covid fiera è stata fatta dopo aver bocciato altre soluzioni tra cui la nave ospedale e il Palaindoor di Ancona, per cui non c’è stata subito questa corsa verso la fiera come dice Borroni. La scelta, è sì stata fatta da Ceriscioli ma bisogna tenere conto che tutti quelli che si riempiono la bocca che ben sanno come stanno le cose e che lui non avrebbe mai usato strutture già chiuse o trasformate in cronicari per installare letti di terapia all’uopo. Magari li avrebbe installati a casa sua. Ora il Covid Fiera è per fortuna chiuso e speriamo non servirà mai. Meno anzi, di quello che è servito finora. Però attorno a lui si sta giocando una partita politica che vede Borroni come aspirante ad un posto in consiglio regionale con tutti i vantaggi che ne conseguirebbero, idem per Ciarapica che aspira ad un posto più in alto, lui che a detta dei suoi sostenitori sembra che tra le cose che sa fare,l’unica di cui abbia letto o sentito è quella di unire ed infatti lo possiamo vedere nella sua maggioranza che dovrebbe essere la più sfilacciata dell’universo con tutte le minoranze che ha al suo interno. Poi ci sarebbero anche altri elementi che ci girano attorno. Sto parlando di ectoplasmi che mai hanno influito in qualche maniera ” vita natural durante” se non squisitamente inutile o personaggi che qualche tornaconto, non foss’altro che spirituale lo riceveranno direttamente dalle mani dello” scomparso”. Certo che “nell’unita maggioranza” del sindaco ne sono successe dalla formazione e ne succederanno, specialmente da figure che, adesso sono acquattate nell’ombra, ma pronte a tradire chiunque per il proprio tornaconto, più immorale che altro. Ad una certa età si ha più soddisfazione in piccole vendette, in tradimenti squallidi come la persona che li esegue che non da altro.