«Patto per ricostruzione e sviluppo,
Regione costretta a cassare i progetti»

SISMA - L'onorevole Patrizia Terzoni (M5S): «Dopo le nostre denunce la giunta ha varato un nuovo provvedimento per eliminare i 135 progetti da 2 miliardi di euro che erano allegati nella precedente versione. Ora va rivista anche l’assegnazione dei 44 milioni di fondi Fesr destinati prioritariamente al cratere e destinati a centri non colpiti dal terremoto»

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Patrizia Terzoni

 

«Patto per la Ricostruzione e lo sviluppo da 2 miliardi: Ceriscioli costretto a “cassare” i progetti dopo le denunce del M5S. Ora si riveda l’assegnazione dei 44 milioni dei fondi Fesr destinati prioritariamente al cratere e destinati invece ad Ancona, Pesaro ed altri centri non colpiti». Così l’onorevole Patrizia Terzoni del M5s, vicepresidente della Commissione ambiente della Camera. Il deputato commenta la deliberazione della giunta regionale dello scorso 18 marzo: «Finalmente è arrivato lo stop a progetti milionari selezionati in maniera quantomeno dubbia dalla Regione per il miliardario “Patto per la Ricostruzione e lo Sviluppo”. Dopo le plurime denunce pubbliche e il dossier del M5S presentato da me e Martina Parisse, la Giunta Ceriscioli alla fine è stata costretta a varare un nuovo provvedimento di approvazione del Patto per la Ricostruzione e lo sviluppo per eliminare i 135 progetti da 2 miliardi di euro che erano stati incredibilmente allegati alla precedente versione della Delibera varata dall’esecutivo regionale – dice Terzoni –. Il tutto senza quegli squilli di trombe che avevano accompagnato il lancio iniziale del documento a dicembre. Comunque ora serve riaprire il confronto con cittadini, associazioni ed enti locali per arrivare ad una programmazione dei fondi futuri condivisa finalizzata allo sviluppo delle aree colpite dal sisma». Nella nota spiega che la Regione aveva affidato all’Istao la redazione di un programma per lo sviluppo e la ricostruzione. «Quest’ultimo aveva coinvolto solo alcuni portatori d’interesse che avevano prodotto 135 schede progettuali – continua Terzoni –. Il tutto, quindi, senza bando ed escludendo di fatto tantissimi potenziali soggetti interessati.

DSC_5947_Regione_Marche-650x433-650x433La Giunta aveva approvato un documento generale con il programma allegando però anche le schede progettuali; così di fatto si rischiava di “orientare” i fondi miliardari che la Regione si appresta a richiedere a Unione Europea e Stato, denari che sarebbero stati canalizzati su questi progetti secondo quanto specificato negli stessi documenti. Tra l’altro erano state aggiunte anche ulteriori schede di interventi arrivate anche per altre vie, di cui uno addirittura anonimo nonostante il valore di milioni di euro. Questa vicenda deve far riflettere attentamente sull’uso dei fondi comunitari e nazionali che assommano a svariati miliardi di euro e sulla programmazione che incide sulla spesa per i prossimi anni. Partecipazione, trasparenza e pari opportunità: queste dovrebbero essere le parole d’ordine». Oltre al Patto per lo Sviluppo, che riguarda la programmazione futura, «il nostro dossier di marzo entrava nel merito dell’uso di decine di milioni di euro dei Fondi Fesr aggiuntivi dell’Asse 8 ottenuti proprio a causa del sisma e destinati sulla carta prioritariamente ai comuni del Cratere. La Giunta li ha invece assegnati ad una serie di interventi ad Ancona, Pesaro e altri centri non colpiti dal sisma a nostro avviso senza un’adeguata istruttoria volta a verificare l’effettiva assenza di edifici su cui intervenire nel cratere» conclude Terzoni. Le denunce di Terzoni sull’Asse 8 erano arrivate dopo l’inchiesta di CM che ha approfondito le delibere con cui vengono assegnati i fondi europei destinati alle aree colpite dal sisma. Un’inchiesta nata dalle denunce dei comitati dei terremotati che per primi avevano notato una spesa milionaria per un progetto di piste ciclabili e avevano chiesto conto non tanto del progetto ma del perché si dovessero utilizzare i fondi aggiuntivi per il terremoto per realizzarlo. Idem con altre iniziative turistiche e strutturali, emerse grazie all’inchiesta, che tra l’altro in alcuni casi vanno a incidere ampiamente fuori dal cratere sismico, finanziando iniziative in comuni dove i danni del terremoto, diretti o indiretti, non ci sono o sono comunque irrilevanti.

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