Fondi Ue per il sisma:
Luciani chiede un ripensamento,
interrogazione in Consiglio regionale

IL SINDACO di Petriolo ha scritto al governatore Luca Ceriscioli perché le sue scuole, nel cratere, non rientrano nei finanziamenti. Martedì in Assemblea legislativa si discute la richiesta di Elena Leonardi (FdI) che chiede chiarimenti sull'impiego delle risorse dell'Asse 8 nei territori non colpiti dal terremoto

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Luca Ceriscioli

Da un lato da Regione che prosegue sulla linea già intrapresa, dall’altro sempre più richieste di ripensamento su come palazzo Raffaello sta spendendo i 248 milioni aggiuntivi per il sisma concessi dall’Unione europea alle Marche (il cosiddetto Asse 8 del Por Fesr). A chiedere un incontro questa volta è il sindaco di Petriolo, Domenico Luciani, che vorrebbe parte dei fondi per sistemare le scuole e la mensa. C’è poi l’interrogazione di Elena Leonardi, consigliera regionale di Fratelli d’Italia, che verrà discussa martedì e che riguarda proprio la destinazione di questi fondi.

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Domenico Luciani

Luciani ha scritto al governatore Luca Ceriscioli, a nome del suo Comune che rientra nell’elenco di quelli del “cratere” sismico. Ceriscioli nei giorni scorsi, difendendo la linea regionale sull’utilizzo dei fondi per edifici fuori cratere, ha detto non ci sarebbero più edifici strategici non finanziati all’interno del cratere ma «a Petriolo – spiega Luciani -, gli edifici scolastici media ed elementare, oltre alla mensa di via Leopardi sono qualificabili come “strategici” e necessitano di interventi volti alla loro messa in sicurezza e a renderli più efficienti dal punto di vista energetico». Si parla di progetti inseriti nella graduatoria del piano regionale triennale di edilizia scolastica 2018-2020: 865mila euro per la scuola di primo grado “Giovanni Ginobili”, per la quale è stato chiesto un contributo di 433mila euro; e 4 milioni di euro per la scuola secondaria di primo grado “Marco Martello”, con una richiesta di contributo pari a 3,4 milioni di euro. «Nessuno dei due interventi è stato finanziato dalla Regione con i fondi europei in questione – afferma Luciani -, ne tantomeno con le risorse ministeriali stanziate per la programmazione triennale». Per tali ragioni, il sindaco di Petriolo «auspica un ripensamento» da parte del presidente Ceriscioli: «Lungi da polemizzare, ritengo che la messa in sicurezza e il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici scolastici strategici che svolgono persino funzioni di protezione civile all’interno del cratere dovrebbero essere interessati per prima di tanti altri interventi dai finanziamenti dei fondi Por Fesr Asse8 – conclude Luciani -, chiedo pertanto un incontro incontro al fine di poter trovare una soluzione nell’interesse reciproco degli enti che rappresentiamo».

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La scuola di Petriolo

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Elena Leonardi

In Consiglio regionale approda invece martedì l’interrogazione di Leonardi. «E’ urgente – spiega Leonardi – che il dibattito si apra in sede istituzionale non solo per chiedere conto di una scelta che pare sbagliata a molti ma soprattutto per discutere sull’opportunità di rivedere l’allocazione di queste risorse. Nell’asse 8 – ricorda Leonardi – sono stati stanziati 50 milioni di euro per la sicurezza di edifici pubblici e 49 milioni per l’eco-efficienza energetica pubblica, per un totale di circa 100 milioni di euro la cui destinazione, contrariamente ai presupposti per cui sono stati messi a disposizione i fondi aggiuntivi, non viene però destinata alle zone colpite dal sisma. Difatti su 28 milioni di euro destinati all’edilizia universitaria ben 5,5 milioni vengono destinati all’università di Urbino, 5 milioni per permettere di acquistare una nuova sede al rettorato della università Politecnica di Ancona, e 350mila euro al Cnr di Ancona. Inoltre dei 28 milioni di euro destinati all’edilizia sanitaria ben 12 milioni andranno all’ospedale regionale di Torrette, altri fondi delle aree terremotate andranno invece a finanziare la mensa dell’università di Ancona ed il collegio “Tridente” di Urbino. Ricordo inoltre, sempre dell’asse 8, le risorse che finiranno per le iniziative promozionali della “Tirreno-Adriatica” la quale ovviamente non toccherà le aree terremotate se non marginalmente. Si capisce quindi tutto lo sdegno se non la rabbia dei terremotati, e non solo loro, di fronte a queste decisioni – continua la Leonardi – poiché sono risorse che erano state concertate con l’Unione Europea con lo scopo evidente di essere investite nelle “aree colpite dal sisma” così come recita la dicitura esplicativa dell’Asse 8 mentre oggi si ritrovano destinate al fine della ristrutturazione di edifici della costa, o di aiuti alle università situate fuori dalle aree colpite, lasciando indietro le aree terremotate oggi fortemente depresse e che rischiano lo spopolamento e l’abbandono». Le richieste della consigliera sono: «con quale logica si sono stabilite le destinazioni dei fondi», «l’elenco e l’ammontare degli investimenti previsti nell’asse 8 che non sono stati destinati alle zone colpite dal terremoto» e infine «rivedere urgentemente l’allocazione delle risorse, destinando questi fondi europei dell’asse 8 unicamente alle aree e province colpite dal terremoto».



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