Il vicepremier Salvini a Corinaldo
Un sopralluogo all’interno della discoteca Lanterna Azzurra e poi sul retro del locale dove ha ceduto la balaustra. Il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini questo pomeriggio ha raggiunto Corinaldo dove nella notte sei persone sono morte e una settantina sono rimaste ferite (alcune in modo grave) durante il concerto di Sfera Ebbasta. Salvini ha sottolineato che «chi sbaglia paga» e che si sta lavorando per capire chi, come e perché abbia causato questo disastro.
«Se di gas o spray si è trattato – ha detto il vicepremier –, chi lo ha tenuto e perché lo ha usato. Stiamo approfondendo cosa ha scatenato il panico. Lo spray al peperoncino è uno strumento di difesa, come il mattarello che si usa per stendere la pasta. Non deve essere usato per stupidi scherzi. Cercheremo di capire cosa è successo». Il ministro dell’Interno ha poi parlato della questione della capienza del locale «con 3 sale e capienza di 870 persone, l’evento si svolgeva in una sala con capienza di 469, sono stati stampati 1.600 biglietti e venduti 1.400. Difficile dire chi era dentro, fuori o chi non è venuto. Certamente se dagli accertamenti emergerà la certezza che c’era anche una sola persona in più rispetto al consentito, saranno adottati provvedimenti». Il vicepremier ha concluso «Sono qui a testimoniare la mia vicinanza alla comunità, volevo vedere i luoghi e toccare con mano la situazione». Presenti nel corso della visita questore e vertici delle forze dell’ordine, il procuratore Garulli e il procuratore generale Sergio Sottani, i pm Gubinelli e Giovanna Lebboroni e il sindaco Matteo Principi. Salvini sul decreto sicurezza «porta più ordine e regole stringenti su chi può entrare, ma non può prevenire eventi come questo che accadono per una serie di concause. Non possiamo mettere poliziotti in ogni discoteca o metropolitana, ognuno sta alla propria coscienza. Le regole ci sono».
(Ta. Fr.)
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Certo Ministro, le regole ci sono e basta controllare chi ha dato le autorizzazioni all’agibilità di quel locale, che mi pare proprio non stesse per niente in regola, e chi ha autorizzato a vendere tre volte in più di biglietti oltre la capienza del locale. A quel punto basta solo eseguire la legge e punire i colpevoli, e spero che si faccia, ma non per spirito di vendetta o perché ho pruriti forcaioli, ma solo perché penso alle vittime innocenti ed alle loro famiglie. gv
Salvini dice il giusto, solo che nell’intervista gli è sfuggito di parlare del ‘potere di vigilanza’, che spetta alle istituzioni e che esiste da ‘sempre’. Si chiude un occhio troppo spesso, talvolta anche perché i controlli possono essere ‘ammorbiditi’ con le note ‘mazzette’. Sono eventi rari, quelli delle mazzette, ma comunque troppi. Poi ci sono i genitori che fanno girare di notte i loro ragazzi minorenni, ignari dei pericoli, pur sapendo che invece hanno il dovere di custodia su di loro.
Prima pagina venti notizie
ventuno ingiustizie e lo Stato che fa
si costerna, s’indigna, s’impegna
poi getta la spugna con gran dignita’.
E’ giusto controllare, punire, ma sempre quanto i” buoi sono usciti dal recinto”.Ma la situazione più triste, vergognosa, amara, è che sedicenni che già dovrebbero gioire per la libertà che hanno, non sanno più divertirsi, comunicare e anche se stanno in gruppo sono soli con il loro telefonino.Ed ecco allora, il “mago”l’inventore di cose proibite lo spray, i sassi in autostrada, la droga. Se cento anni fa intere generazioni scomparvero per la guerra ora i pochi che nascono muoiono mentalmente.
Nello stile classico italiano, ognuno scaricherà la colpa su altri e le leggi, per quanto siano presenti (ma leggere oserei dire), infarcite di codici e codicilli, permetteranno al vero colpevole di farla franca o al più rischiare così poco da far spallucce e continuare a perpretare come sempre.
Ogni giorno siamo spettatori di tragedie che potrebbero essere evitate solo se fossimo tutti responsabili e rispettosi degli altri e delle regole che ci fanno appartenere ad una comunità.
Invece assistiamo a scempi assurdi, dettati dagli interessi e dalla scarsa cultura della sicurezza, dalla tracotanza di soggetti che non sarebbero degni di gestire un pollaio.
Per contro, la legislazione italiana gliene dà diritto, perché basta un avvocato con le contropalle, che il problema è risolto… con la pace di tutti.
Troppo tardi ministro. C’è da pensarci prima alle cose e non sempre dopo il morto.