di Federica Nardi
(foto di Fabio Falcioni)
Quasi 800 persone nel corteo della manifestazione della Rete antifascista di Macerata hanno sfilato da piazza della Libertà al monumento dei Caduti questa mattina. “Macerata è libera”. Nonostante il freddo, la pioggia e la nebbia calate sulla città, il corteo per ribadire la non violenza, l’antirazzismo e l’antifascismo del territorio si è radunato ed è partito alle 10 in punto, dopo il saluto del sindaco Romano Carancini. «Ripartiamo da Pamela, Gideon, Jennifer, Wilson, Omar, Mahamadou, Festus», ha detto Carancini, nominando prima la 18enne uccisa e poi i feriti da Luca Traini durante il suo raid razzista.
Romano Carancini
«Ripartiamo da loro, persone che hanno subito gravissimi atti di sangue. A loro va tutto il nostro affetto e la nostra vicinanza. Ripartiamo anche dalla costituzione e dai grandi valori che ci hanno accomunato nei momenti difficili. È il sangue versato dai nostri nonni e dai nostri padri che ci ha consentito di stare qui oggi a testimoniare. Quello che è accaduto non può essere trascurato. Abbiamo voluto, con questa manifestazione, fare un passo più profondo per chiedere cosa occorre fare. Se basta una semplice manifestazione o se occorre ripensare a un nuovo modo di stare insieme rispetto alle violenze. Penso anche alle violenze che troviamo nelle piazze virtuali. Perché si sono giustificati atti di questo tipo? Noi abbiamo una responsabilità. Quella di poter ritornare a essere comunità con parole semplici e buone. Penso alla frase di De André nel “Testamento di Tito”: “Nella pietà che non cede al rancore madre ho imparato l’amore”. È da lì che dobbiamo ripartire». Il corteo ha percorso il centro, via Garibaldi, i Cancelli e poi corso Cavour per raccogliersi sulla scalinata del monumento ai Caduti di piazza della Vittoria, là dove sabato 3 febbraio Luca Traini ha concluso il suo folle raid con il saluto romano.
Lì 12 persone (studenti, lavoratori, pensionati) hanno letto ciascuno un articolo della Costituzione. Le bandiere, tranne qualche eccezione lungo il corteo, sono state srotolate solo alla fine. In chiusura, intorno alle 11, l’inno d’Italia, intonato dai partecipanti e anche Bella Ciao, coro partigiano cantato da una parte dei manifestanti lungo il tragitto e in piazza della Vittoria. Presenti Cgil, Cisl e Uil, le associazioni cittadine come Arci, Anpi e Acsim, la Regione con il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo e l’assessore Angelo Sciapichetti, l’università di Macerata (in piazza della Libertà ad assistere alla partenza il rettore Francesco Adornato), e circa 20 sindaci della provincia e delle Marche.
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Se si deve fare il corteo tanto libera Macerata non dovrebbe essere.
Più che libera Macerata è città aperta come Roma nel ’43…
La crem de crem
una manifestazione con le varie rappresentanze compresi sindaci sarebbe stata apprezzabile se fatta in sostegno della popolazione terremotata, ma non è stata da nessuno degna di nota. I nostri padri e i nostri nonni si stanno rigirando nella tomba visto che hanno combattuto e sono morti per difendere l’Italia, gli italiani e le loro tradizioni e non per essere malamente strumentalizzati. In questi termini possono solo vergognarsi
A me non dispiace affatto vederla responsabilizzarsi, uscire dalle case, cominciare a farlo se non altro. Mi auguro piuttosto che a questi slanci corrispondano azioni altrettanto responsabili (mediante il coinvolgimento di tutti), aperte (al di là degli steccati ideologici), solidali (con tutti gli ultimi: dai terremotati agli stranieri onesti, dai pensionati che non arrivano a fine mese ai disabili, etc.).
Che questo sia un giorno memoriale di un nuovo inizio.
Manifestazione contro il Fascismo(che non c’e’ piu’) davanti al Monumento dei Caduti voluto da Mussolini.Che tristezza.Allego documento storico dell’epoca https://www.youtube.com/watch?v=Ilvg5__pURg
Una bella e ordinata manifestazione.
Siete andati nel monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre e non avete deposto neanche una corona di fiori.
I nostri padri e i nostri nonni che hanno combattuto e sono morti per difendere l’Italia forse avrebbero meritato qualcosa di più di una semplice strumentalizzazione del loro monumento.
Se avessi conosciuto PALEMA alla stazione la convincevo a ritornare alla Pars.
Le voci dalla manifestazione: Macerata è libera ma i clandestini diventano schiavi della criminalità. Leggi il servizio: https://www.cronachemaceratesi.it/2018/02/18/macerata-e-libera-ma-i-clandestini-diventano-schiavi-della-criminalita/1068732/
Non commento altrimenti mi date per cattivo.
Fiordomo, immagini sempre più inquietanti.
La prossima manifestazione sarà organizzata direttamente dal Gus, Perigeo e Acsim?
Che tristezza. Che amarezza.
Tutto questo spiegamento di sindaci, sindacati, partiti e associazioni è riuscito a portare in piazza solo ottocento persone?
La scena è stata tanta,la sostanza
poca.Patetici.
Per Monachesi. Non sono d’accordo con lei. Il 4 p.v. ci sono le elezioni e i politici hanno colto la palla al balzo per farsi un po’ di pubblicità (non guasta mai).
fanno una manifestazione contro il fascismo davanti al monumento ai caduti del regime comunista di tito.
Ma non mi meraviglio di niente ormai,sono solo un branco di parassiti che nemmeno conoscono la storia dell’italia e vogliono dare lezioni di moralità.
Per Principi. Sarebbe il caso che ogni tanto facessero una manifestazione PER QUALCOSA e non solo manifestazioni CONTRO QUALCOSA. Solo così infatti apparirebbero i contenuti difesi dai manifestanti.