Sfumato il sogno di Macerata capitale della cultura, il consigliere di opposizione Andrea Marchiori pone l’accento sul capitale che a Macerata viene speso per la cultura:
«Macerata non sarà capitale della cultura! L’immagine dell’apertura della busta – scrive Marchiori – mi ha lasciato amaro in bocca, lo stesso che si è avvertito sul volto del sindaco che, però, lo ha manifestato anche con un applauso partito in ritardo e, poi, proseguito oltre il termine della parentesi di sportività, quasi ad esternare un risentimento nei confronti della giuria o di chi ha vinto (GUARDA IL VIDEO dal minuto 12).
In sé considerata, la competizione non può rappresentare una sconfitta, non lo sarebbe stata, a mio parere, neppure se non fossimo entrati nella top ten. La sconfitta è quella del percorso autoreferenziale che l’Amministrazione si è dato sull’intera materia della cultura negli ultimi sette otto anni. Un itinerario che ha impegnato risorse economiche assai significative rispetto alle disponibilità correnti di bilancio e che non ha portato frutti percepibili.
I risultati prodotti dal “sistema cultura” comprendono anche effetti sociali ed etici difficilmente traducibili in moneta, ma una valutazione pragmatica andrà pure fatta, partendo proprio dalla costituzione di MacerataCulture che impegna in bilancio oltre 200 mila euro di spesa annua, senza considerare i tanti finanziamenti a grappolo, o meglio a casaccio, elargiti alle associazioni amiche».
DELUSIONE – Tutti applaudono dopo la proclamazione di Parma capitale della cultura, mentre il sindaco di Macerata resta impietrito
«L’analisi di cosa l’Amministrazione abbia programmato negli anni e dei risultati conseguiti – prosegue Marchiori – , non solo in termini di eventi e allestimenti, ma, soprattutto di benefici per la collettività, appare di segno negativo con evidenti responsabilità di chi si è dedicato a tale settore, il Sindaco e l’Assessore Stefania Monteverde.
Nel 2004 l’Eurispes aveva avviato un’analisi molto particolareggiata del sistema cultura del Comune di Macerata con delle conclusioni poco liete dal momento che la metà della popolazione non riteneva soddisfacente quanto offerto dall’Ente. Peraltro il campione assai ampio di cittadini esaminato riteneva che la principale manifestazione culturale fosse il festival degli artisti di strada (ben il 56%).
Nella recente delibera portata in Consiglio, avente ad oggetto la gestione integrata e valorizzazione del sistema museale cittadino, secondo il progetto avanzato dalle cooperative Meridiana e SistemaMuseo, la stessa Giunta affermava che la spesa di 145 mila euro all’anno per nove anni era giustificata dai mediocri risultati ottenuti negli anni pregressi. Una delibera, va ricordato, inserita all’ordine del giorno come urgente, senza essere passata all’esame delle Commissioni I° e II° perché, all’improvviso, la Giunta ha preso atto che la primavera stava arrivando e vi era l’impellente necessità di predisporre il bando pubblico.
Insomma, Macerata non ha perso una competizione nazionale ma è l’Amministrazione ad aver perso l’ennesima occasione per dimostrare di saper gestire un sistema complesso e coordinato a cui è stato impresso il nome audace di MacerataCulture».
Il capogruppo di Forza Italia Riccardo Sacchi chiede invece le dimissioni della Giunta e il voto a primavera: «Parma capitale della cultura 2020. Grande delusione per aver perduto questa importantissima occasione per cui avevamo fatto il tifo, ma è chiaro che i gravissimi fatti di sangue e la figuraccia a livello mondiale hanno prodotto effetti negativi. Per cui, a questo punto, fallito anche l’ultimo obiettivo e incassata l’ennesima sconfitta, ci aspettiamo un sussulto di dignità da parte di chi non ne azzecca più una, da parte di un’amministrazione che sembra un ‘re Mida al contrario’, che fa più danni della grandine! Dimissioni immediate, irrevocabili e parola ai maceratesi a primavera 2018».
Maurizio Mosca, consigliere di Città Viva, incalza su facebook: «Purtroppo non ce l’abbiamo fatta, peccato. Dopo tutto quello che è successo, credo sia oramai concluso l’impegno istituzionale di questa amministrazione. se avete un po’ di amor proprio e, come dite, volete anche voi il bene della nostra Macerata, dimettetevi».
E’ Parma la Capitale della cultura, sfuma il sogno di Macerata
Macerata Culture spacca il Consiglio, bocciata mozione trasparenza per il Gus
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Un minimo di dignità: si dimetta Sindaco.
Voglio fare per una volta l’avvocato del diavolo : Pensate che l’origine Emiliana del ministro dei beni culturali FRANCESHINI non abbia inciso nell’assegnazione di capitale della cultura all’EMILIANA PARMA ?????
Conosco un tizio, che gli puoi dire tutte le cose peggiori della terra, ma non reagisce, sì, è vero che la dignità non sa cosa sia e lui pur di racimolare qualche lira in più non so fino a dove arriverebbe. Carancini è uno zucchero in confronto. Lui difende il suo posto di sindaco, fa bene, fa male, ma qui più che di dignità, parlerei di come lui vede le cose, perché le vede così e perché mai dovrebbe dimettersi. Pensate che sulla poltroncina del sindaco ci siano affilatissimi chiodi pronti a trafilarlo? Basta però che non dica che è stato eletto dai cittadini. Sennò, possiamo fare un elenco di eletti che forse era meglio non eleggere, andando anche a pescare nella storia recente.
Bisogna saper perdere. Tuttavia qualche volta sarebbe bello anche vincere. Faccio comunque sommessamente notare che il vero perdente in questa vicenda non è Macerata, ma che ne ha ideato e tratteggiato, si fa per dire, la politica culturale in questi ultimi anni, ossia la Assessora alla cultura Stefania Monteverde; una politica strabica, tutt’altro che estroversa,avvitata invece nelle sua clientele e nella spirale perdente della ideologicizzazione della KULTURA, come direbbero i suoi accoliti.
Assessora alla cultura Stefania Monteverde, è la stessa persona che ha partecipato alla manifestazione dove sonto stati fatti i cori riferiti alle foibe?
Sicuramente, spero, lei non avrà cantato, come, per quel poco di cui sono informato, non ha fatto il minimo cenno di dissociarsi dai cori.
Eppure per il lavoro che fa dovrebbe essere bene informata sul dramma delle foibe e degli esuli istriani.