Parma è la Capitale italiana della cultura per il 2020, sfuma il sogno di Macerata. L’annuncio è stato dato alle 11,20 dal ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini nel salone intitolato a Giovanni Spadolini (già del Consiglio Nazionale) al Collegio Romano sede del dicastero. La decisione è stata presa dalla giuria di selezione presieduta da Stefano Baia Curioni. Parma ha trionfato su 31 città e ha vinto la concorrenza di Macerata, Agrigento, Bitonto, Merano, Nuoro, Piacenza, Reggio Emilia, Casale Monferrato e Treviso, le città presenti nella short list. Presenti a Roma con tutte le delegazioni dei comuni finalisti anche il sindaco Romano Carancini con una rappresentanza dell’amministrazione: gli assessori Stefania Monteverde, Marika Marcolini, Paola Casoni e Federica Curzi, la dirigente del servizio Cultura Alessandra Sfrappini, del servizio Comunicazione Gianluca Puliti, la segretaria generale Claudia Tarascio, Claudio Ricci (Turismo), Rebecca Marconi (Unimc) e Sue Su, presidente dell’associazione Via Soccer.
Il commento a caldo del sindaco Romano Carancini: «È un stato un bellissimo viaggio che ha permesso a Macerata di essere tra le 10 finaliste di Capitale italiana della Cultura 2020 e di costruire un progetto di futuro per la città che è e sarà patrimonio di tutti noi e che comunque avvieremo fin da subito. Anche per dare vigore al territorio colpito dal terremoto che era uno degli asset su cui abbiamo costruito il nostro dossier». Il presidente della giuria Baia Curioni ha ringraziato i sindaci e i comitati delle città candidate: «Un successo dell’iniziativa, voluta dal ministro, che è diventata un punto di riferimento per la costruzione e il racconto delle esperienze più virtuose nella gestione delle città, dei territori e della cosa pubblica. Un risultato che esprime qualità e speranza. Progetti che sono stati messaggi in bottiglia, ci hanno raccontato resilienza e desiderio di riscatto, la capacità di alleanza e di fare squadra in modo efficace, creatività della produzione culturale, e infine la volontà di cambiare, tratto comune a tutti i progetti».
Il ministro Franceschini prima di aprire al busta ha ricordato: «Oltre al milione di euro messo a disposizione dalla Stato da quest’anno si aggiunge anche un progetto dell’Enel per il turismo compatibile. È il quarto anno che facciamo questa proclamazione, la competizione prevede che una città festeggia e le altre sono deluse, ma come per gli Oscar anche essere nelle nomination è un risultato spendibile». L’assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Marche Moreno Pieroni si complimenta con Parma e sottolinea: «Il grande impegno dell’amministrazione comunale di Macerata ha comunque portato ancora una volta una località marchigiana, come già accaduto negli ultimi anni per Urbino e Recanati, tra le prime dieci finaliste. Resta inoltre forte la volontà della Regione di continuare nel percorso di valorizzazione del sistema culturale, obiettivo prioritario da condividere insieme sia a Macerata che a tutti gli altri territori ed al grande associazionismo marchigiano».
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Un vero peccato, mi dispiace moltissimo per Macerata. Purtroppo non hanno colto l’opportunità di far sentire la vicinanza dello Stato alla nostra città.
Agrigento non poteva essere, essendo stata premiata Palermo; hanno scelto Parma e non sembra cosa azzardata. Macerata poteva provare a stupire e a spingere con un progetto eccellente e innovativo e con una realtà effettiva di nuova Atene delle Marche. Siamo sicuri che i due requisiti ci fossero? Un conto è avere storia, vocazione e istituzioni; un conto è avere una candidatura forte e con gli appoggi giusti.
Certo, visto che riguardava la premiazione della sua città, sarebbe potuto pure recarsi a ricevere questo riconoscimento mettendosi almeno la fascia tricolore di sindaco… Ma sai per farlo bisogna avere cultura…
Che peccato, c’abbiamo provato, c’est la vie, come dicono in Francia.
Io abolirei il concorso per miss Italia e quello per la capitale della cultura.
Per Romagnoli: l’espressione “c’abbiamo” non è piaciuta alla commissione.
Il ministro FRANCESCHINI è originario dell’ Emilia Romagna !!!
mancò la fortuna e anche il valore e il merito e l’ autorevolezza e l’autorità e la caratura e la levatura e la qualità e il peso e il prestigio e lo spessore e la statura mancarono.
Nelle foto vedo il sindaco con la fascia tricolore
Evidentemente nella stretta finale la Commissione, dove c’era anche una insigne marchigiana, ha forse frainteso o non trovato più corrispondente il titolo del progetto turistico-culturale “Macerata Estroversa” (anche troppo), presentato dal Comune nell’ambito di un’altrettanto “misterioso” e ampio progetto denominato “Distretto Culturale Evoluto”.
Un vero peccato. Onore comunque al Comune che ha avuto il coraggio di presentare un progetto che è arrivato, peraltro, tra quelli delle dieci città finaliste.