Da sinistra Maurizio Mosca e Romano Carancini
di Federica Nardi
(foto di Fabio Falcioni)
Macerata culture è la proposta di sistema museale votata oggi a maggioranza in Consiglio che vale 1 milione e 350mila euro (a base d’asta) per nove anni. La proposta di project financing arriva dalla società cooperativa Sistema Museo, in associazione temporanea di impresa con la Meridiana. E qui, la bagarre. «Guarda caso c’è la Meridiana – tuona Maurizio Mosca -. Vi impegnate per 9 anni, anche per le prossime amministrazioni. Un project financing fatto con un’azienda, la Sistema museo, che gestisce il 3 percento dei musei in Italia. Un signor nessuno». Il sindaco Romano Carancini frena la polemica, che in assise dura da ieri. «Dire questo è una porcata. Basta andare a vedere numeri per capire i nostri rapporti con Meridiana. Meridiana non l’abbiamo cercata noi. È un soggetto dignitoso, svolge un ruolo simile in altri Comuni. Il soggetto che ha immaginato la proposta, è normale che sia andato da Meridiana. Inoltre ci sarà una gara». Nessun polverone invece per la mozione dell’opposizione per impegnare l’amministrazione a chiedere chiarimenti al Gus sulla gestione dei fondi. Dopo un mese di attesa per conoscere l’esito della discussione, è stata bocciata a fine seduta con 11 voti contrari.
Stefania Monteverde
Dopo due giorni di assise la bozza del progetto che andrà poi a gara per la gestione del sistema museale di Macerata, è stata approvata con 18 voti favorevoli e 7 contrari (i consiglieri del Movimento 5 stelle sono usciti dall’aula durante la votazione). L’idea è di affidare per 9 anni la gestione dei principali spazi espositivi (compreso il teatro Helvia Recina e borgo Ficana) a un gestore che sappia valorizzarli a sistema. E che crei anche dei punti in città dove i turisti possano scoprire più rapidamente cosa fare e dove andare (non solo nel capoluogo ma anche nel resto del territorio). Una collaborazione tra pubblico e privato, con l’aggiunta di una cabina di regia comune, che nei piani «vuole riqualificare adeguatamente il nostro sistema di accoglienza – spiega l’assessore Stefania Monteverde, che specifica: «non è una privatizzazione. Tutto il sistema resta in capo all’amministrazione. Non si tratta di espropriare il pubblico ma di pensare alla crescita del settore».
Roberto Cherubini
Ma l’opposizione non ci sta. Marchiori parla di «arroganza della proposta, che non è passata nelle commissioni e che non abbiamo nemmeno fatto in tempo a leggere per com’è stata presentata». I 5 stelle lamentano la stessa cosa. «Ci chiedete proposte quando vi diciamo, tutti noi dell’opposizione, che avevamo bisogno di più tempo per leggere la mole di allegati che ci avete inviato – dice Roberto Cherubini -. E inoltre la Meridiana, quando non ha i bandi cuciti su misura, si è visto cosa riesce a fare. Sono riusciti a non far decollare l’unico ostello cittadino, gestiscono in modo imbarazzante collaborazione con l’azienda agricola dell’Ircr. Nonostante questo sono ovunque. In Regione l’oggetto sociale della meridiana non sembra essere congruo con quello che gli fate fare». Mosca critica «il metodo della gara. Quello che ci presentate è un accordo preconfezionato dall’azienda, che ci impegna per 9 anni, ben oltre il vostro mandato. Non si fa moralmente».
«La procedura è di legge – replica Carancini, tra le urla di disapprovazione di Mosca – che piaccia o non piaccia. Non ci siamo inventati nulla. Noi pensiamo che questa scelta in tema di sistema culturale presupponga un partenariato pubblico-privato che a fronte di un investimento debba avere un numero di anni necessario per poterlo sviluppare». David Miliozzi tenta di placare i toni. «Non c’è nessuna truppa che viene a conquistare il nostro patrimonio culturale – dice il consigliere -. È un serio investimento culturale sulla città. Vi invito tuttavia a ragionare sulla possibilità di tenere per Macerata musei parte dell’incasso dei biglietti, di ampliare l’orario serale di apertura e di pensare ad agevolazioni per i residenti. Perché il patrimonio culturale è soprattutto nostro». Il capogruppo del Pd, Maurizio Del Gobbo, riconosce «la grande attenzione del progetto anche ai beni culturali come il teatro romano e le case di terra cruda. Quello che propone l’amministrazione è apprezzabile, perché bisogna essere miopi?».
Riccardo Sacchi
Infine la mozione, a firma di Riccardo Sacchi e di altri consiglieri di opposizione, per impegnare l’amministrazione a chiedere più trasparenza al Gus sulla rendicontazione dei finanziamenti che riceve per accogliere i migranti. Discussione interrotta un mese fa e ripresa oggi, è finita in pochi minuti con buco nell’acqua. «Dopo 5 mesi dalla nostra richiesta – dice Sacchi – il Gus ancora non ha risposto nel merito. Hanno un giro d’affari che nel 2017 potrebbe aver sforato il tetto dei 30milioni di euro ma l’ultimo bilancio certificato è del 2013». Enrico Marcolini gli consiglia «di non rivolgersi all’assise, che non ha poteri di controllo, ma alle istituzioni preposte, come la guardia di finanza». Con 11 voti contrari, 8 favorevoli e 2 astenuti, la mozione è stata bocciata.
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Roberto Cherubini, Mosca, che volete fare, dare origine ad una reazione a catena? Non ve la faranno mai fare. Per quanto riguarda i 12 voti contrari a saperne di più sul Gus, perché non spiegano i motivi che li hanno spinti a prendere questa decisione per non gravare sui problemi della già tanto afflitta umanità? Ma sieti sicuri che il consiglio maceratese non rappresenti quella democraticità che tutti hanno in bocca ma che tengono in tasca? Non c’è un assurdità che a Macerata non passi, come il ParKSì. E’ chiaro che nei consigli comunali la minoranza è libera di sbraitare, urlare, dimostrare le fallacia ( Inattendibilità, sul piano logico o morale; incongruenza, falsità) della maggioranza che anche di fronte a scelte scellerate, va dritta per la sua strada, le ottiene e buonanotte al suonatore. Questa non è democrazia ma oligarchia dove il governo è dei pochi e che lo esercitano solo a favore di se stessi. A Macerata poi si potrebbe parlare addirittura di dittatura che ci fa pure la rima, visto e considerato che tutto quello che decide Carancini prima o poi diventa legge. Peccato che non c’è la monarchia con Re Carancini che l’avrebbe trasformata in tirannide. Io non capisco come questi consigli non si concludano come è di prassi concludere le partite tra romanisti, laziali e napoletani.
Ma che volete Maceratesi del cavolo! Li avete votati, pocciateveli. Invece di chicchierare in quell’aula sorda e grigia, TANTO NON CONTATE UN CAXXO, fate esposti alla Magistratura.
Per gli avversari le leggi si applicano…
Per gli amici si interpretano….