di Laura Boccanera
(foto Luigi Gasparroni)
E’ piazza XX Settembre, il cuore della città, il luogo scelto sia da Tommaso Corvatta sia da Fabrizio Ciarapica per salutare Civitanova e dare l’appuntamento a domenica 25 giugno quando sarà il voto a dire chi sarà il nuovo sindaco della città.
Alle 19 comincia Fabrizio Ciarapica sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega nord, Vince Civitanova, Obiettivo Civitanova, Noi con Ciarapica e con l’innesto dopo il primo turno di Insieme per Civitanova. Con lui a chiudere il comizio alcuni sindaci di centrodestra della Regione: Guido Castelli da Ascoli, Francesco Acquaroli da Potenza Picena, Filippo Saltamartini da Cingoli e poi il coordinatore regionale della Lega Luca Paolini e il consigliere regionale di FdI Elena Leonardi. Tra il pubblico anche l’ex assessore ai servizi sociali di Corvatta Antonella Sglavo. “C’è un’enorme necessità a Civitanova di persone per bene e capaci che rimettano in piedi la credibilità della politica – sottolinea Castelli – le Marche necessitano di una città forte che dica la propria anche in Regione”. “L’importanza del voto di Civitanova va anche al di fuori di Civitanova che deve scegliere se essere governata da ideologie o dagli interessi dei cittadini”. A chiudere il comizio Fabrizio Ciarapica che ricorda il programma: “ci sono 32 pagine in cui parliamo di imprese, lavoro, famiglia, scuola. Il mio avversario non parla di programmi, ci sono 6 pagine di cui 3 in cui dicono quello che hanno fatto. Non viene mai menzionata la parola scuola ad esempio. Poi l’accordo con Ghio solo un pastrocchio per spartire poltrone”.
A distanza di un paio d’ore sul palco, preceduto dalla danza dell’associazione culturale Spazio hip hop sale sul palco Tommaso Corvatta. Dietro di lui tutti i rappresentanti delle liste che lo sostengono: Pd, Udc, Sinistra unita, La nuova città, Futuro in comune e le liste di Stefano Ghio Civitanova cambia, Civitanova vera, Cantiere lavori. “Qui c’è la voglia di guardare avanti, di impegnarsi, la voglia di progettare e ci crediamo, qui siamo in tanti. Non abbiamo voglia di chiuderci, di avere paura, di alzare muri, li abbiamo abbattuti noi i muri, questa città è 5 anni che respira – ha detto Corvatta – Fra mille difficoltà ha ricominciato a vivere e se ne sono accorti tutti. Siamo il baricentro della ripresa. C’è invece chi in questo periodo ha speculato sulla paura degli altri e ci ha speculato. Non si governa con la paura, si impera, con la paura si fanno sudditi, con la speranza si fanno cittadini”. A chiudere la serata in musica celtica dei Tran Celtic al suono di “God save Silenzi”.
Nel tardo pomeriggio Giulio Silenzi in una diretta Facebook ha elencato le differenze fra destra e sinistra e annunciato un esposto al garante delle comunicazioni nei confronti della Rai per la violazione della par condicio per la messa in onda oggi del servizio relativo al comizio di Giorgia Meloni.
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Silenzi, falli in piazza i tuoi comizi non su facebook, così non spenderai una lira, certo non tua per la musica popolare che arriverà direttamente dal pubblico.