Provinciali: Pasqui con Pettinari,
Capponi con Formica

VERSO LE ELEZIONI - Tutto si deciderà in questi giorni con la riunione delle liste. Da una parte i sindaci della montagna con il primo cittadino di Camerino che esprime la sua posizione personale: "Propendo per il presidente uscente anche se mi riservo di valutare". Dall'altra la civica di centrodestra che potrebbe astenersi e votare solo per il Consiglio. Capponi: "Vedo un unico candidato sindaco e spero che possa recuperare la collaborazione tra amministrazioni"
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ELEZIONI PETTINARI FORMICA

VOTO PONDERATO – La suddivisione dei comuni in fasce per abitanti attribuisce pesi diversi al voto dei consiglieri

 

di Claudio Ricci

Si avvicina l’appuntamento con le provinciali del 28 agosto e le 4 liste in campo tirano le somme. In vista della sfida che vedrà contrapposti il presidente uscente Antonio Pettinari e il sindaco di Colmurano Ornella Formica è tempo di summit anche per le altre due formazioni in campo. Da una parte i sindaci della montagna che sosteranno uniti la consiliatura del primo cittadino di Camerino Gianluca Pasqui e dall’altra la civica di centrodestra guidata dai primi cittadini di Cingoli, Filippo Saltamartini e di Potenza Picena, Francesco Acquaroli. Entrambi gli schieramenti si riuniranno in questi giorni per decidere la linea per le elezioni che chiameranno alle urne 726 tra sindaci e consiglieri. Ma attenzione il voto è ponderato e se un consigliere di Macerata o Civitanova vale 490, uno di Muccia pesa solo 34,28 punti. In mezzo una gamma di pesi specifici calcolati sul numero degli abitanti di ogni comune.

Gianluca Pasqui

Gianluca Pasqui

«A titolo personale propendo per Pettinari – rivela Pasqui – E’ stato vicino alla città dando contributi importanti per le scuole (circa 1 milione di euro per il completamento del plesso) e ogni volta che ci ho parlato si è reso disponibile. Anche se mi riservo di valutare bene. Voglio capire in che misura i candidati vorranno dare al territorio montano ed essere vicini alla nostra gente. Ci sono servizi da mantenere e altri da potenziare. La linea è prendere comunque una decisione unitaria con gli altri sindaci. Ho accettato di candidarmi con grande piacere e onore pur sapendo che c’è una difficoltà reale a far scattare il seggio dato il quorum da raggiungere. Il mio appello va non solo agli amministratori dell’ex unione montana ma di tutta la provincia visto che il progetto della lista parte sì dalla montagna ma ha una visione d’insieme del territorio ».

Capponi_Foto LB (1)Se il “Vota Antonio” si fa strada tra i sindaci della montagna riconoscenti al presidente uscente per una serie di opere sbloccate proprio di recente (soprattutto strade e scuole), dall’altra parte Formica gode di un inusuale quanto atteso appoggio. Da Treia il grande escluso dalla competizione Franco Capponi fa outing e svela: «Vedo un solo candidato sindaco. Spero sia lei a poter recuperare la collaborazione tra amministratori persa in questi anni in provincia. Avrei preferito che ci fosse stata maggiore partecipazione dei sindaci a determinare una strategia unitaria. Ritengo sia stato un errore politicizzare le elezioni dato che proprio la riforma indica una maggiore collaborazione tra amministrazioni e territori». Quindi dice la sua sull’esclusione, per ritardo nei tempi di presentazione, della lista che lo vedeva in lizza per il consiglio provinciale (leggi l’articolo). «Fino alla domenica c’è stata la disfida del bracciale e non ho pensato alle provinciali – racconta Capponi – Lunedì ci siamo sentiti con un po’ di sindaci. Era lo stesso tentativo fatto dalla lista della montagna, con un sindaco che si metteva a disposizione per fare il consigliere. E’ stato molto desolante che siano stati dei personaggi, che non hanno più nulla da dire, a denunciare il minuto di ritardo. E’ una cosa penosa. Altre province di tutta Italia hanno fatto altro dimostrando grande unità. Purtroppo il territorio ha perso proprio questo ampio respiro, come dimostra anche la negazione dei fondi Iti a Macerata che non ha chiesto collaborazione agli altri territori per il bando».

Intanto gli altri amministratori di destra pensano al da farsi. Tre le strade da percorrere: l’astensione, per far venire allo scoperto i presunti voti del Pd a Pettinari (e su questo le voci si fanno sempre più insistenti) che getterebbero benzina sul fuoco interno del partito; il voto al presidente uscente, forte dei pronostici tutti a proprio favore; e nella più remota quanto improbabile delle ipotesi la convergenza sulla candidata Formica.

 


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