Da sinistra: il radiologo e segretario aziendale dell’ospedale di Macerata Marco Capponi, il segretario regionale del Cimo Luciano Moretti e il segretario aziendale dell’ospedale di Civitanova Enrico De Conciliis
Luciano Moretti impugna una delle denunce presentate all’Ispettorato del lavoro di Macerata
di Federica Nardi
(foto di Lucrezia Benfatto)
Orari di lavoro impossibili per un personale ridotto che arranca dietro alle richieste dei pazienti. Questo alla base delle denunce presentate all’Ispettorato del lavoro di Macerata contro il direttore dell’Area vasta 3 Alessandro Maccioni da alcuni iscritti del Cimo, il sindacato dei medici ospedalieri che nelle Marche conta più di 700 iscritti. Le denunce sono tre in tutto, due presentate all’inizio del mese e una proprio stamattina, prima di un incontro dove il segretario regionale del Cimo Luciano Moretti ha smentito con parole di fuoco l’ottimismo dimostrato a più riprese dalla direzione dell’Av3 e dai vertici regionali del Partito democratico sulla sanità marchigiana. La violazione contestata all’Area vasta riguarda la legge europea sull’orario di lavoro che è applicata anche in Italia e gli accordi per la pronta disponibilità del personale della sanità, cioè quando e come medici e infermieri sono reperibili. Norme che, in assenza di personale, negli ospedali del Maceratese non verrebbero rispettate da anni, creando disagio a lavoratori e pazienti. Ma l’Area vasta non ha personalità giuridica, per cui le denunce ricadrebbero direttamente sull’Asur, guidata da Alessandro Marini.
Da sinistra Marco Capponi e Luciano Moretti
L’ispettorato del lavoro ha fissato un primo tentativo di conciliazione per il 14 giugno. Ma il sindacato non demorde: «Nel Maceratese molti ospedali non sono a norma, non si rispetta l’orario di lavoro e i medici sono costretti a viaggiare per tutta l’Area vasta. Come quelli di Civitanova che vanno a fare le guardie a Recanati. Alessandro Maccioni e Fabrizio Trobbiani (responsabile dell’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Av3, ndr) hanno ricevuto la nostra relazione sui turni di lavoro sbagliati il 20 aprile di quest’anno ma non c’è stato nessun cambiamento. Per questo abbiamo accompagnato i nostri iscritti a denunciare – dice Moretti – Il problema è sia per chi lavora sia per i pazienti che subiscono sulla loro pelle i tagli di soldi e personale. Nell’Area vasta 3 si inaugurano i servizi senza personale. Come Emodinamica, o il Centro ictus che a Macerata è garantito solo da un neurologo e da un letto (mentre dovrebbero esserne due) nel reparto di Rianimazione. Un letto che quindi viene tenuto libero, su sette disponibili». Alcune delle situazioni più a rischio secondo il sindacato sono «a Camerino, dove mancano la guardia notturna e la guardia radiologica, a Macerata dove il medico di notte a seconda del caso è un medico o un chirurgo, a Civitanova dove manca la guardia radiologica».
Marco Capponi
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