Referendum, il “No” dell’Anpi:
“Riforma scempio della Costituzione”

MACERATA - L'associazione dei partigiani ha organizzato un banchetto per opporsi ai cambiamenti del governo Renzi. Il presidente provinciale Marconi risponde al senatore Morgoni: "La nostra scelta è frutto di un processo democratico. Le proposte del Pd annullano la sovranità popolare"

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Il banchetto dell’Anpi a Macerata

 

di Marco Ribechi

Referendum costituzionale, l’Anpi scende in piazza. E’ partita in tutta la penisola la raccolta firme dell’associazione nazionale partigiani d’Italia per dire no a quello che è stato definito “lo scempio della Costituzione”. Non piace la riforma proposta dal governo Renzi, considerata “come un duro colpo alla sovranità popolare”. A Macerata la sede provinciale dell’Anpi, presieduta da Lorenzo Marconi, ha allestito un banchetto informativo all’incrocio tra via Gramsci e corso Matteotti, proprio di fianco al palazzo comunale. Il presidente risponde alle dure parole dell’onorevole Mario Morgoni che proprio ieri a Civitanova aveva accusato l’associazione dei partigiani di fare il gioco della “destra razzista, xenofoba e fascista che calpesta quotidianamente la Costituzione (leggi l’articolo)”.

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Lorenzo MArconi con un membro dell’Anpi

«La posizione dell’Anpi è chiara e trasparente – spiega Marconi – perchè è stata decisa in un’assemblea tramite un processo democratico. Nessuno può dire alla nostra associazione come votare se non i nostri stessi soci. Riteniamo che l’Italicum sia una legge elettorale sbagliata che con un premio di maggioranza enorme altera l’esito del voto senza consentire ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti». L’Anpi si batte da sempre proprio sul tema dell’integrità della Costituzione, considerata una garanzia di democrazia. «La legge Renzi-Boschi insieme all’Italicum deformano la Costituzione – continua Marconi – Non riduce i costi della politica, non migliora la qualità dell’iter legislativo e consegna il governo a una minoranza. Concordiamo che il bicameralismo considerato perfetto ha bisogno di correzioni ma le leggi sottoposte a referendum vanno in una direzione contraria all’efficienza parlamentare e alla rappresentatività del popolo. Per questo l’Anpi continuerà a sostenere il No e a scendere in piazza per informare i cittadini».

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