Da sinistra Franco Amicucci, Roberto D’Alimonte, Mario Morgoni e Umberto Piersanti
di Marco Ribechi
Riforma costituzionale, parte la campagna a favore del Sì. L’associazione “Adesso Marche”, che vede tra i suoi sostenitori il senatore Mario Morgoni, annuncia all’hotel Cosmopolitan di Civitanova la nascita dei primi comitati incaricati di sostenere e rafforzare la linea del premier Matteo Renzi (leggi l’articolo). «I comitati sono un punto di partenza per coinvolgere le persone esterne al partito – spiega Morgoni – non è un’azione in contrasto con le sfere del Pd ma al contrario è complementare. A Macerata e Civitanova sono già state scelte le referenti che sono rispettivamente Nora Sarti e Annie Seri. La prossima tappa sarà Loro Piceno in provincia invece domani faremo un incontro ad Ancona».
Roberto D’Alimonte e Mario Morgoni
Il referendum di ottobre, data ancora da definirsi, segnerà un passo epocale nella storia dell’Italia moderna delineando nuovi scenari politici. «E’ un momento di svolta, per questo è necessario dare nuova linfa alla politica, coinvolgendo il più possibile i cittadini anche in vista di una futura crescita del partito – continua Morgoni – è evidente infatti il distaccamento di una parte della società dalle vicende amministrative. In caso di vittoria del no sarebbe un disastro perchè ne gioverebbero solamente Salvini, Grillo e Meloni. Non concepisco quindi come Anpi e Cgil possano schierarsi dallo stesso lato della destra xenofoba, razzista e fascista che ora ha riscoperto i valori della costituzione continuando però a calpestarli quotidianamente».
Il pubblico all’assemblea di Civitanova
A sostenere i comitati “AdessoSì” anche il politologo Roberto D’Alimonte oggi a Civitanova per partecipare all’incontro aperto al pubblico con i comitati già esistenti. «Il paese ha bisogno di un sistema istituzionale che garantisca più governabilità senza sacrificare la rappresentatività – spiega D’Alimonte – La combinazione della riforma costituzionale unita a quella elettorale può dare questo risultato». Uno degli attuali pericoli però è che il voto sia percepito come una fiducia a Renzi piuttosto che come un cambiamento fondamentale nella vita politica del Paese: «Si stanno perdendo di vista i contenuti per accentrare tutto il dibattito sulla figura di Renzi – continua il politologo – Forse è una politicizzazione necessaria per coinvolgere di più i cittadini. L’affluenza è molto importante perchè si parla di un cambiamento epocale. Certo che mobilitando più persone si rischia anche la vittoria del No che sarebbe un flagello per l’Italia ma d’altronde Renzi è abituato alle scommesse, tutta la sua carriera politica è basata sul rischio». La riforma prevede che il partito vincente abbia automaticamente la maggioranza assoluta dei seggi, questo per aumentare la governabilità del paese. «Chi vince si aggiudica 340 seggi – continua D’Alimonte – e l’opposizione si spartisce i restanti 278 con uno sbarramento al 3 per cento. Se dovesse vincere il No si delineerebbe uno scenario preoccupante. L’Italicum passerebbe alla Camera dal primo luglio ma non al Senato. A questo punto il governo cadrebbe e si dovrebbe andare alle elezioni in un Paese senza governo e con una legge elettorale parziale. Finiremmo nel caos».
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Anche i buoi chiamano gli asini cornuti.
Se vince il NO sarà il caos.
Tradotto: “Se vince il NO probabilmente Renzi va a casa e nel nostro partito sarà il CAOS.”
Povere bestie, poi magari dovrete cercarvi un lavoro serio.
A Loro Piceno andateci per il vino cotto, non per sparare fantozzate pazzesche. Quella poi di una crescita .futura del partito si che è epocale. Mi dite come fate a crescere se all’interno della vostra “rappresentanza” praticate il cannibalismo. Quelli che non scappano via per manifesta intolleranza a Renzi, renziani ( che sono ancora peggio perché disposti a tutto pur di mantenere la poltrona e quando dico tutto voglio dire ” TUTTO ” ), rimangono pazientemente in attesa di una vostra rovinosa caduta per darvi il benservito. Chissà che l’esito delle vicinissime elezioni comunali, non sia la prima staffilata.
Quelli che voteranno si, prima di tutto andranno all’inferno perché solo loro ci credono. E’ tutta gentaglia che non ha mai saputo cosa significa vivere del proprio sacrificio.
https://www.youtube.com/watch?v=kPWfa3gKUpg
Mi sto già pregustando il divertimento di una LUNGA campagna elettorale che si protrarrà sino a questa fantomatica data di ottobre. ..
Ne sentiremo delle belle dove i vari guru della politica potranno blablare di tutto ed il contrario di tutto…
Da parte mia un’idea me lo sono fatta, ma ho ancora tempo per studiare..
Votate NO e vediamo se faranno ciò che hanno dichiarato Renzi E Boschi
Se vince in No il governo cadrebbe, e sarebbe anche ora, visto che nessuno lo ha votato, e si dovrà andare alle elezioni…E se gli italiani non sono rincoglioniti del tutto vi faranno fuori
Poveretti! non riescono più neanche a radunare 20 ascoltatori, figuriamoci se la gente crede a quello che dicono. Se vince il si sarà una vera tragedia, visto che le province, come il senato, non ci si capirà più niente: In provincia come al senato, ci saranno maggioranze variabili in continuazione, in ogni elezione comunale e regionale cambieranno le maggioranze e quindi le maggioranze a sua volta, di province e senato; tale confusione si aggiungerà a quella già esistente.
Poverini! Fanno proprio pena.
Da tutti i commenti non emerge una critica o obiezione di merito alla riforma. Solo un desolante esercizio di furia distruttiva rivolta a Renzi e al PD. Se gli argomenti del no sono questi il livello e’ francamente tragicomico e testimonia in modo evidente di quanto l’ ignoranza, la superficialità e la propensione all’ insulto abbiano contribuito ad impoverire la qualità del confronto ma anche della stessa vita politica nel nostro paese. ” Denigrate, denigrate, qualcosa resterà ” .
Colgo l’invito del Senatore Mario Morgoni per entrare nel merito della proposta di modifica della Costituzione.Spero che lo faccia anche lui.
Art.70 della Costituzione OGGI :”La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere”.
Proposta di modifica
Art. 10.
1. L’articolo 70 della Costituzione è sostituito dalla seguente articolato
«Art. 70. — La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui all’articolo 71, per le leggi che determinano l’ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, per quella che determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l’ufficio di senatore di cui all’articolo 65, primo comma, e per le leggi di cui agli articoli 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo comma. Le stesse leggi, ciascuna con oggetto proprio, possono essere abrogate, modificate o derogate solo in forma espressa e da leggi approvate a norma del presente comma.
Le altre leggi sono approvate dalla Camera dei deputati.
Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo.
Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva.
Qualora il Senato della Repubblica non disponga di procedere all’esame o sia inutilmente decorso il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in via definitiva, la legge può essere promulgata.
L’esame del Senato della Repubblica per le leggi che danno attuazione all’articolo 117, quarto comma, è disposto nel termine di dieci giorni dalla data di trasmissione. Per i medesimi disegni di legge, la Camera dei deputati può non conformarsi alle modificazioni proposte dal Senato della Repubblica a maggioranza assoluta dei suoi componenti, solo pronunciandosi nella votazione finale a maggioranza assoluta dei propri componenti.
I disegni di legge di cui all’articolo 81, quarto comma, approvati dalla Camera dei deputati, sono esaminati dal Senato della Repubblica, che può deliberare proposte di modificazione entro quindici giorni dalla data della trasmissione.
I Presidenti delle Camere decidono, d’intesa tra loro, le eventuali questioni di competenza, sollevate secondo le norme dei rispettivi regolamenti.
Il Senato della Repubblica può, secondo quanto previsto dal proprio regolamento, svolgere attività conoscitive, nonché formulare osservazioni su atti o documenti all’esame della Camera dei deputati».
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Scusi Senatore ma chi ha scritto questa sequela di parle in perfetto burocratese? E’ del tutto evidente che il Senato resta e legifererà,è del tutto evidente che i costi della struttura del Senato resteranno è del tutto evidente che l’unico risultato nella malaugurata ipotesi di vittoria del SI l’unico effetto è quello di escludere i cittadini dalla elezione del Senato.Ma se il Senato è un doppione perche Lei non ha avanzato una proposta di legge per eleminarlo ,cancellarlo?
Inconcepibile che ancora si continua a dire ” fascisti” a chi non la pensa come voi. Quelle espressioni mi fanno ricredere sulla mia intenzione di votare sì …..