I rappresentati di Forza Italia
Il senatore Remigio Ceroni
di Marco Ribechi
(foto di Federico De Marco)
Ospedale di Civitanova: il senatore Remigio Ceroni attacca il presidente della Regione Luca Ceriscioli. «Prima di pensare a chiudere i presidi – dice Ceroni – elegga l’assessore alla Sanità e rifaccia il piano sanitario. La sanità è al primo posto negli interessi del cittadino e siamo molto preoccupati per quello che sta accadendo nelle Marche». Il senatore, sostenuto nel suo intervento da Barbara Cacciolari e dal consigliere comunale Giovanni Corallini, ha criticato l’operato della Regione su tutti i fronti: «La razionalizzazione delle risorse deve essere fatta offrendo delle alternative – continua Ceroni – Non si può lasciare sguarnita tutta la parte montana, bisogna tenere conto dei principi di distanza e di densità. Nelle Marche ci sono 3mila medici e mille e 800 funzionari amministrativi. Servono dottori e infermieri, non passacarte messi lì per fare dei favori. L’ospedale di Civitanova non si tocca».
Barbara Cacciolari
In linea con Ceroni anche Barbara Cacciolari già candidata con Forza Italia per il consiglio regionale: «Alcuni ospedali sono necessari per l’entroterra – dice Cacciolari – Ci battiamo sul territorio con i cittadini che ormai tutelano la salute più dei sindaci stessi. A San Severino il comitato ha raccolto in pochi giorni 22mila firme per fare ricorso al Tar e ottenere la sospensiva. Lo stesso è successo a Fabriano e Osimo. Vogliamo un piano sanitario che rispetti la salute dei cittadini, non solo una politica di riduzione dei costi». A chiudere Giovanni Corallini, consigliere comunale civitanovese: «Il problema della sanità non è di formazione del personale ma di attese – spiega Corallini – Se uno non vuole ricorrere alla sanità privata è costretto a passare giornate in coda. E’ importante che il pronto soccorso sia efficiente, potenziare i reparti fornire più personale. Ho paura che questo ospedale unico sia l’ennesimo sperpero di soldi pubblici».
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MARCHE NORD, L’ASSESSORE CESETTI CONFERMA CHE I SOLDI CI SONO – Mentre il Maceratese si divide per l’ospedale unico, in Regione arriva la conferma della disponibilità di fondi per Marche Nord. Questa mattina l’assessore regionale al Bilancio Fabrizio Cesetti ha detto che i soldi per l’ospedale unico di Marche Nord ci sono. L’ha fatto in risposta a Mirco Carloni, vicepresidente della commissione Affari istituzionali, che stamattina aveva chiesto a Cesetti di chiarire le parole del governatore Luca Ceriscioli che «durante l’ultimo consiglio comunale di Fano ha detto che la Regione aveva trovato i soldi per realizzare il nuovo ospedale di Marche Nord – dice Carloni in una nota – Durante la seduta l’assessore al bilancio Cesetti ha aggiunto che, oltre al mutuo di scopo, ci potrebbero essere le risorse necessarie anche nel bilancio regionale visto che l’investimento andrebbe spalmato in più anni. Vedremo – conclude Carloni – se dalle parole si passerà ai fatti. Oggi non esistono più alibi ed è arrivato il momento di dare risposte concrete. Questo clima di sfiducia verso Marche Nord porta a un continuo incremento della mobilità passiva».
Giovanni Corallini
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Per una volta, proviamo a lasciare da parte la politica. Che siano i Maceratesi (Provincia tutta ), con le armi ritenute più opportune a lottare contro Cerisciuoli e le Politiche del Pd. Si organizzino viaggi ad Ancona quando la sua presenza sia possibilmente certa al Palazzo della Regione dove chi partecipa non deve sentirsi vincolato da nessun partito. Qualcosa mi dice che la maggior parte dei partecipanti, verranno dalle file del Pd. Anche perché dicono di essere il maggior Partito Italiano. Qui c’è un solo uomo e un manipolo di ” poltronisti ” ad appoggiarlo. Isoliamoli e ostacoliamo tutto quello che propongono. In pochi mesi che hanno dato il cambio a Spacca, abbiamo visto che cosa dicono e che cosa vogliono. Tutto il contrario di quello che chiede il cittadino, quello che lavora, quello che è disoccupato, quello che non può permettersi di curarsi a pagamento ecc. ecc. Qui abbiamo a che fare con super pagati che se ne potrebbero anche fregar di tutto pur di tenersi per cinque anni il posticione. Già, fidarsi delle persone è sempre complesso, dei politici solo se hai qualcosa da offrire o se ti capita molto raramente di incontrarti con una persona sincera. Visti i resoconti provenienti dal nostro consiglio regionale, ho creduto di ravvisare una certa complicità a mantenere il posto. Del resto lo farei anch’io che devo mettere assieme il pranzo con la cena.