Il Park Sì nell’ora di punta
L’affluenza alle 11,30 circa
di Claudio Ricci
“Quanto serve il Park Sì a Macerata?”. La domanda si sente sempre più spesso, sia per strada che nei dibattiti organizzati a destra e a sinistra, in vista della prossima discussione in Consiglio comunale per decidere se riscattare anticipatamente dal privato Saba la gestione del parcheggio di via Mugnoz al costo di 1,6- 2 milioni di euro. Quanto e come il mega parcheggio al coperto viene utilizzato dai maceratesi e da chi arriva in città?
Il parcheggio Garibaldi alle 11 del mattino
Per scoprirlo è necessario verificare quante auto accoglie la struttura nel corso della giornata e quanti automobilisti scelgono invece di lasciare la propria vettura negli altri parcheggi vicini al centro storico: Fonte Maggiore, Garibaldi e l’area adiacente ai giardini Diaz, utilizzabile in parte e solo da chi è munito di permesso.
Alle 11 circa Macerata è in fermento. Scuole, uffici e negozi sono nel pieno dell’attività. La gran parte della mobilità urbana si concentra nel picco che va da questo orario fino alle 3 del pomeriggio. Entrando nel Park Sì – dove solo uno dei due piani esistenti è aperto – si ha subito l’impressione che non sia difficile trovare un parcheggio. Almeno il 15 % dei posti auto (in tutto 393 di cui 8 riservati ai disabili) è disponibile. Non si può dire altrettanto delle altre zone.
In molti lasciano l’auto in via Fonte Maggiore dove la sosta non si paga ma si rischiano multe
Via Due Fonti di mattina
Sfogo privilegiato della sosta maceratese è l’area a nord del centro storico. Da Fonte maggiore, dove non mancano i temerari che sfidano i divieti e le implacabili penne della polizia municipale, fino all’area sottostante ai parcheggi Garibaldi l’impresa di trovare un piccolo angolo per la propria auto è impossibile. Lo stesso vale per i giardini Diaz. Anche qui le auto dotate di permesso sono solo la minima parte.
Sosta ai giardini Diaz prima di mezzogiorno
Alcuni lasciano il veicolo anche sulle isole del traffico consapevoli del rischio di trovare lo spiacevole bollettino attaccato al parabrezza. Eppure la tariffa oraria del Park Sì (aperto dalle 7 alle 21 ma non nei giorni festivi) di 1,20 euro all’ora non è diversa da quella delle altre strisce blu della città. L’unica differenza è che qui si paga fino alla decima ora di sosta per un massimo giornaliero di 12 euro (dopodichè la sosta è gratuita e il pagamento riparte dal giorno successivo). Non sono previste pause pomeridiane (13 – 15) come avviene invece per il resto dei parcheggi gestiti da Apm.
Il Park Sì alle 16, 30
Di conseguenza per le soste lunghe, si preferisce un parcheggio più clemente con il portafoglio, se non addirittura un’area libera anche se molto lontana dal centro storico, come “l’oasi” di via Due Fonti sotto ai parcheggi Garibaldi. Lo scenario, almeno per ciò che riguarda il Park Sì cambia decisamente nel pomeriggio. Mentre nelle altre zone il volume di auto in sosta rimane più o meno invariato (con una leggera diminuzione), nella struttura di via Mugnoz il calo è drastico.
Alle 16,30 circa i posti auto disponibili sono più del 50%. A quest’ora si entra e si parcheggia con facilità anche vicino alla cassa dove in mattinata è invece molto difficile trovare posto. Diminuisciono anche i veicoli nello spiazzo dei giardini Diaz. Ma rimangono piuttosto affollati i parcheggi Garibaldi e via Fonte Maggiore dove presumibilmente le auto vengono lasciate per tutta la giornata.
Dopo le 20 il Park Sì è praticamente deserto. Alle 21 la struttura chiude e ormai anche chi deve recuperare la propria vettura lo ha già fatto precedentemente. Rimangono le auto degli abbonati o di chi le lascia in sosta per la notte. Anche nel resto delle aree di sosta cittadine il volume scende di molto anche se si preferisce lasciare l’auto di notte allo scoperto dei parcheggi Garibaldi o di via Fonte Maggiore piuttosto che ricominciare a pagare il ticket al Park Sì a partire dalle 7 del mattino. Di fatto il parcheggio coperto attualmente non sfrutta le sue potenzialità neanche nelle fasce orarie più calde della giornata.
I giardini Diaz alle 16, 30
Costi elevati e pagamenti per l’intero corso della giornata non incentivano gli automobilisti a scegliere una struttura che, data anche la posizione ( e la segnaletica atta ad indicarla) sembra essere fuori mano e scomoda da raggiungere. L’accesso al centro storico è comunque confortevole. Dal parcheggio, tramite due ascensori si accede facilmente a via Crescimbeni, a due passi da piazza della Libertà. Per tornare alla domanda iniziale: ad oggi l’utilità del Park Sì sembra essere commisurata al tempo e al motivo della sosta. Per commissioni, acquisti e pranzi lampo in centro la struttura è l’ideale. Non si può dire lo stesso per una sosta che duri più di 3 ore. A quel punto è meglio cercare fortuna altrove.
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Serve veramente? Grazie a Dio a Macerata non si parcheggia in seconda o addirittura in terza fila come a Roma, MIlano ecc. Con un po’ di pazienza un posto lo si trova sempre. C’è già e quindi va sfruttato ma spenderci sopra 1,6 o 2 Milioni di € lascia perplessi
Parcheggio strategico, ma gestito male, tenuto peggio, e caro come un’ aragosta…..
Per forza la gente non lo usa!!!
Spero lo prenda l’ APM.
Non dite nulla dei posti per le due ruote e delle telecamere per la videosorveglianza.
Invece bisogna parlarne, carissimo Aldo, la videosorveglianza è priorità 1, su tutto il paese. con tutto quello che sta succedendo oggi, io credo che sia la cosa migliore, in particolare presso i centri commerciali, non si può fare più la spesa con tranquillità, in particolare quando ci sono donne e bambini da soli.
Per Vita. Non era una raccomandazione, ma una constatazione. Era meglio il punto interrogativo, è vero.
@ Fabrizio Principi
In un altro articolo, ad una precisa domanda dell’Avv. Bommarito, un esimio (ed esperto in economia aziendale!!!!) esponente della maggioranza ha mirabilmente traccheggiato, si è trincerato dietro pallide scuse (per la serie: era sul programma), ha fatto delle stupende capriole all’indietro….
….. ma NON ha mai chiaramente detto (ma nemmeno accennato per sbaglio) al posto dell’APM io, come privato utilizzando miei soldi farei questa operazione economica
Quindi, io da non esperto e profano, mi chiedo: ma se privatamente uno i propri soldi non li butterebbe dalla finestra, in quanto scellerata operazione, perchè invece con i soldi pubblici difende (alla azzeccagrabugli di manzoniana memoria) questa operazione???
Quindi, e concludo, al contrario di lei spero che NON lo prenda l’APM
Per il Parcheggio Diaz la segnaletica è invisibile
Il prezzo è lo stesso del parcheggio lungo le mura di tramontana
In teoria il ParkSi, prezzi a parte ,è utilissimo ma inutilizzato,però si preferisce rischiare la multa in altre zone che evidentemente non è cara quanto il costo del parcheggio.Mah!Forse sarà il caso di usare meglio l’auto ed anche il cervello.
Per Poloni. In effetti se si rivedessero le tariffe al ribasso in modo tale da far crescere la domanda si potrebbe ‘sfruttare’ di più il parcheggio.
Finalmente si legge un rapporto, anche se prevalentemente fotografico, sulle abitudini di coloro che si devono recare nel Centro Storico. Abbiamo mai valutato quanti pendolari con l’auto privata arrivano ogni giorno in centro e quali sono le loro scelte di parcheggio. Ci sarà una ragione perché la zona nord e’ preferita? Non sarebbe utile approfondire con indagini questi comportamenti?
Nient’altro che aride cifre, eppure scommetto che quello dei due piani che non è aperto è un lacerto ancora inesplorato, e che esiste un consistente nucleo autoctono di miti e leggende relativi ad entità misteriose che vi albergherebbero, probabile quindi che l’acuto interesse all’acquisizione del ParkSì non sia legato solo al suo valore speleologico ma anche alla presenza di rarità zoomitologiche quali potrebbero essere ad esempio il minotauro o lo yeti.
Ma a che vi serve il Park Sì? Avete inventato la doppia fila in parcheggio in terza fila.
Per Micucci. Se i V.U. elevassero SISTEMATICAMENTE le contravvenzioni per divieto di sosta e simili l’uso dei parcheggi, gratuiti o a pagamento, si intensificherebbe. Insomma il deterrente c’è, ma dove stanno i V.U.?