Cinzia Maroni con il critico musicale Angelo Foletto (a destra) e il regista Leo Muscato (a sinistra)
di Erika Mariniello
Si chiude con l’incontro intitolato “Un toscano a Parigi” la seconda settimana degli Aperitivi Culturali, l’iniziativa di grande successo che come da tradizione anima gli Antichi Forni durante il Festival dell’Opera Lirica. In molti questa mattina hanno ascoltato le parole del critico musicale di Repubblica Angelo Foletto e di Leo Muscato, regista della Bohéme, in scena questa sera per la prima e in replica l’uno e il sette agosto. Parigi da una parte e l’allestimento moderno dell’opera dall’altra: questi i temi cardine dell’incontro che ha interessato il pubblico. Argomenti sapientemente approfonditi dal critico musicale di Repubblica, volto noto degli Aperitivi Culturali che ha analizzato quanto ci sia di parigino nel lavoro di Puccini, toccando anche il tema dell’importanza della simpatia dei personaggi e della nostalgia che prova lo spettatore nel rivivere la giovinezza che si respira nella rappresentazione. Simpatia e nostalgia del presente spunti anche della riflessione di Muscato che ha spiegato le scelte dell’allestimento scenico. «Ieri sera stavo bevendo una birra in piazza Mazzini e ho incontrato un giovane che verrà questa sera all’opera e avendo visto delle foto dell’anteprima mi ha chiesto perché avessi scelto un’ambientazione contemporanea – ha spiegato Muscato -. Una domanda interessante, la risposta sta in un’analisi attenta di quello che voleva trasmettere Puccini. Con scene che si ispirano al periodo rivoluzionario del ’68 abbiamo deciso di rimanere fedeli alla scelta di raccontare nel 1896 (anno in cui venne messa in scena l’opera) l’epoca della Parigi recente del 1830 (anno in cui è ambientata)».
Appuntamento a venerdì, sabato e domenica prossima, sempre alle 12 con altri tre aperitivi in programma. Si parte il 31 luglio con il filosofo Umberto Curi che parlerà del rapporto tra due libertini famosi: Don Giovanni e il Duca di Mantova e di come il tema della seduzione sia stato interpretato, ad un secolo di distanza, da Mozart e da Verdi. Sabato 1 agosto è la volta del giovane filosofo Alessandro Alfieri. Il titolo del suo aperitivo Illusioni perdute è ricalcato sull’omonimo romanzo di Balzac in un parallelo tra le traversie del giovane letterato Lucien in cerca del successo a Parigi e le tribolazioni dei giovani bohemien di Puccini. Domenica 2 agosto si parla di codici d’onore con Paola Magnarelli e Valerio Spigarelli.
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