La voragine che si è aperta al Colle dell’Infinito (leggi l’articolo) mette in allarme il comune di Recanati. Il sindaco Francesco Fiordomo si appella al ministro Dario Franceschini e chiede subito un consolidamento con un progetto che costerà 4milioni di euro. «Il Colle non scoppia di salute ed ha bisogno di essere consolidato e successivamente rigenerato con un progetto che riguarda la vegetazione, l’illuminazione – dice il primo cittadino – abbiamo redatto un progetto, elaborato dal nostro ufficio tecnico, senza spendere più di 100 mila euro per piani, progetti e scartoffie rimasti nei cassetti come è avvenuto in passato quando amministratori e tecnici lungimiranti piantavano palme ai piedi del Colle. Un progetto c’è, l’urgenza di intervenire anche. Mancano le risorse che chiaramente il Comune non ha a disposizione. Servono più di 4 milioni di euro per il consolidamento e 2 per la riqualificazione del Colle dell’Infinito». Fiordomo continua dicendo: «Mi appello al ministro Franceschini, già sollecitato nei mesi scorsi, ai parlamentari marchigiani, al Fai, al mondo accademico, ai media, alla loro sensibilità ed a quella di privati cittadini, affinché si reperiscano le risorse economiche necessarie. E’ tempo di agire, di passare dalle parole e dai proclami ai fatti. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Altri ? ». Il sindaco spiega che la bomba d’acqua ha provocato l’apertura di una voragine di alcuni metri lungo la circonvallazione che costeggia l’Ermo Colle. «Siamo a pochi metri da dove Giacomo si affacciava due secoli fa – dice Fiordomo – sappiamo da sempre che quel versante è fragile, che la zona è franosa e non è stata mai oggetto di interventi di prevenzione o di consolidamento. Alcuni si sono soffermati su un casolare diroccato che rischia di cadere da un momento all’altro impedendo con una polemica esagerata che il proprietario lo restaurasse (la vicenda della famiglia Dalla Casapiccola leggi l’articolo). Sono state innescate altre polemicucce paesane per un bar o per un mattone che si è staccato. Adesso siamo al dunque, alla questione vera: il Colle non scoppia di salute».
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