Colle dell’Infinito,
deciderà il Consiglio di Stato

Borletti Buitoni: Sia un esempio nazionale

RECANATI - Una sentenza del Tar ha bocciato il parere negativo della Sovrintendenza sul progetto di recupero proposto da Anna Maria Dalla Casapiccola, ma il Ministero ha annunciato il ricorso. La proprietà. "Nessun aumento di cubatura"

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Ilaria Borletti Buitoni

di Alessandra Pierini

«Il Colle dell’Infinito deve essere esempio, e lo è già, di come da una parte le organizzazioni locali e dall’altra le istituzioni possono proteggere e tutelare un luogo fondamentale per ciò che rappresenta, non solo per le Marche ma per l’Italia intera». E’ quanto dichiara Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del Governo Letta ed ex presidente del Fai commentando l’annosa vicenda che riguarda il piano di recupero del casolare di proprietà di Anna Maria Dalla Casapiccola che si trova proprio sul Colle dell’Infinito sul versante detto “Valle del Passero Solitario.
Nonostante le rassicurazioni da parte dell’amministrazione comunale di Recanati e della proprietà, l’attenzione sui luoghi leopardiani è sempre al massimo e, a riaccendere gli animi, in realtà mai sopiti, è stata la sentenza del Tar Marche che ha bocciato il parere negativo espresso dalla Sovrintendenza sul progetto di recupero proposto e in conseguenza del quale il Sovrintendente Stefano Gizzi e la Direttrice Regionale Lorenza Mochi Onori hanno proposto all’Avvocatura di Stato un ricorso al Consiglio di Stato sul quale si sta lavorando intensamente.
«Deve essere chiaro – commenta Ilaria Borletti Buitoni – che dall’inizio dell’iter il Ministero ha sempre dato parere negativo, forse avremmo dovuto motivarlo meglio e contiamo di farlo davanti al Consiglio di Stato. Direzione regionale e Sovrintendenza stanno infatti lavorando congiuntamente ». Il sottosegretario sottolinea anche le difficoltà che incontra in Italia chi si occupa di tutela: «In Italia la materia paesaggistica è difficilissima  perché esiste un forte contrasto tra urbanistica e paesaggistica. Il Ministero ha dei mezzi limitatissimi e il controllo del territorio richiede capacità operativa che non abbiamo per assenza di risorse, anche umane. Credo fermamente nelle organizzazioni sul territorio che devono far rete con le istituzioni per essere sentinella sul territorio».
Il ricorso del Consiglio di Stato è l’ultimo atto di una vicenda che si trascina dal 2003 e potrebbe essere il momento definitivo.

 

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L’avvocato Alessandra Piccinini

LA PROPRIETA’: “NESSUN AUMENTO DI CUBATURA” – Sul presunto aumento di cubatura previsto dal progetto di recupero del casolare che preoccupa l’opinione pubblica e molti recanatesi, Anna Maria Dalla Casapiccola, attraverso il suo legale Alessandra Piccinini, rassicura: «Il progetto in questione non contempla alcun “aumento di cubatura”, tanto meno “massiccio”, né alcuno “sbancamento”, trattandosi, invece, di una semplice ristrutturazione (con parziale redistribuzione) di volumi esistenti, dei quali si prevede addirittura una leggera riduzione passando da una cubatura iniziale di 1012,52 mc ad una cubatura finale di 1007,21 mc. Il progetto, inoltre, ha ricevuto il parere favorevole di tutti gli altri enti che l’hanno esaminato, compresi il Comune e la Provincia. E’ chiaro, d’altra parte, che il vincolo di tutela delle aree prossime al colle dell’infinito (apposto nel ‘55) è un vincolo che ha la funzione di tutelare una visuale panoramica. La realizzazione del progetto non pregiudica in nessun modo il panorama. Anzi, è proprio il paesaggio circostante il casolare, attualmente in stato di forte degrado, a beneficiare di una riqualificazione».
L’avvocato Piccinini è molto critica nei confronti della Sovrintendenza: «l parere negativo della Soprintendenza si basava su una mera presa di posizione relativa in parte a questioni rispetto alle quali la Soprintendenza non ha alcuna competenza e, in parte, come pure riconosciuto dal TAR, su questioni meramente speculative (“motivazioni apparenti”). Per queste ragioni il TAR ha addirittura condannato la Soprintendenza al rimborso delle spese del giudizio. Tra l’altro la signora Dalla Casapiccola ha chiesto diverse volte di potersi confrontare con la Sovrintendenza ma non ha avuto risposte. La Signora Dalla Casapiccola si era dichiarata disponibile anche a rilasciare una fidejussione personale (che non è per legge dovuta né necessaria in questi casi) a garanzia della bontà del risultato finale. Ma anche su tale punto non abbiamo ricevuto alcuna risposta concreta. ».

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Il Colle dell’Infinito

GLI SVILUPPI RECENTI DELL’ANNOSA VICENDA – Nel luglio 2012 è stato approvato dal Consiglio Comunale un Piano regolatore che prevede la possibilità di perequazione da parte dei proprietari di volumi esistenti sulla Valle del Passero Solitario. Questo ha scongiurato il rischio di aumento dei volumi che il PRG del ’97 permetteva. L’area è ritornata anche a essere a destinazione agricola anziché rimanere “parco pubblico”. L’amministrazione ha più volte evidenziato come le novità introdotte fossero finalizzate alla tutela del Colle.  Sono rimasti però implicitamente permessi gli accorpamenti di volumi e le variazioni di forme, colori degli immobili e nuovi elementi di variazione  quali seminterrati, parcheggi, asfaltature e fotovoltaico. A questo punto Anna Maria Dalla Casapiccola ha presentato il suo piano di recupero al quale la Sovrintendenza si è opposta con un parere negativo. I privati hanno deciso di ricorrere al Tar che nella sentenza depositata il 6 giugno 2013 definisce «fondate, con carattere assorbente, le censure di difetto di motivazione e travisamento dedotte con gli articolati motivi di ricorso” e inoltre afferma che “nel caso specifico è stata invece fornita una motivazione innanzitutto carente di elementi per correlare i profili strutturali dell’edificio» e inoltre «la motivazione si presenta del tutto generica e sostanzialmente apparente, poiché non individua, da una parte, quali siano le effettive caratteristiche del paesaggio tutelato che si intende salvaguardare e, dall’altra, quali siano le effettive caratteristiche del progetto che si porrebbero in contrasto con le prime».

 

 

 

 



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