Anche “L’Espresso” nel numero di questa settimana richiama l’attenzione sull’incubo del mattone che riguarda il Colle dell’Infinito. La settimana scorsa Cronache Maceratesi aveva sottolineato quanto sta accadendo nella città di Recanati dove i luoghi leopardiani rischiano di essere corrotti da nuove costruzioni (leggi l’articolo). «L’ultimo allarme paesaggistico – scrive Marco Benedettelli, giornalista del noto settimanale – viene dalle indiscrezioni sul nuovo piano regolatore generale da 130 mila metri cubi voluti dal sindaco Francesco Fiordomo del Pd. Un piano che rimette mano al vincolo del 1952, posto allora dalla Soprintendenza sul versante ovest della città proprio a tutela del paesaggio leopardiano per antonomasia. Il vincolo, rafforzato nel 2003, decadde appunto dopo il ricorso del privato che voleva costruire sulla collina dell’Infinito, e ora quel precedente potrebbe generare un effetto a catena a cui il nuovo piano non pare porre rimedio. Anzi: i proprietari potranno ottenere il cambio di destinazione d’uso in caso di ristrutturazione a fini ricettivi. Una deregulation degli agriturismi che prevede un cono protetto corrispondente al paesaggio leopardiano, questo sì, ma suddiviso in quattro fasce. Con possibilità, cioè, di aumenti di cubatura crescenti dallo zero fino al 35 per cento a seconda della zona».
Sulle pagine de “L’Espresso” si parla anche di un parcheggio pubblico di circa 50 posti che il Comune ha deciso di realizzare in un terreno di proprietà del Centro Nazionale Studi Leopardiani: «Per farlo – scrive ancora Benedettelli – il Comune ha avviato un esproprio nel dicembre scorso, scatenando le ire dell’ex sindaco e presidente del Cnsl Fabio Corvatta che ha presentato richiesta di sospensiva al Tar delle Marche. Una sospsensiva non tanto per salvaguardare il terreno da speculazioni quanto perchè l’esproprio causerebbe un danno economico al Centro che non potrebbe gestire i ricavi dei futuri posti auto a pagamento. La richiesta di sospensiva è stata rigettata per questioni formali, il Comune andrà comunque avanti.
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Fuori di testa
un fior d’omo
Ma i politici del PD (sindaci, consiglieri regionali, presidenti delle provincie) non erano in primo piano per la salvaguardia del paesaggio ??????????????????
A parole e in campagna elettorale si, ma poi una volta eletto e al potere LA FACCIA CAMBIA !!!!!!!
IL VERO DNA DEL POLITICO ITALIANO