di Alessandro Trevisani
Ricorso Coneroblu sul Burchio, la decisione del Tar slitta in estate, la società non chiede la sospensiva della decisione presa dal Consiglio comunale che di fatto bocciò il progetto del mega resort. L’azienda si è rivolta al tribunale amministrativo contro il comune di Porto Recanati che aveva annullato, il 21 novembre scorso, la variante al piano regolatore sull’area del Burchio mettendo la parola fine al progetto mega resort a 5 stelle. La giunta dell’ex sindaco Rosalba Ubaldi aveva destinato ad area turistico ricettiva i 34 ettari della società anconetana che progettava di costruire il mega resort. La giunta Montali aveva annullato gli atti per vizi formali e sostanziali, ravvisando la carenza dell’interesse pubblico nelle scelte della precedente amministrazione. Da qui il ricorso al Tar della Coneroblu che oggi non ha chiesto la sospensiva.
L’avvocato Luciano Pantanetti, che insieme al legale Andrea Calzolaio rappresenta la Coneroblu, preferisce non rilasciare dichiarazioni. Dopo l’udienza di oggi è stato tutto rinviato di 4 mesi e mezzo, nei quali i giudici potranno studiare le carte e meditare sulla richiesta di indennizzo della società immobiliare, che lamenta 2 milioni e rotti di spese e la “incompetenza del segretario comunale a sottoscrivere l’atto di avvio del procedimento” di annullamento in autotutela – come si definisce l’annullamento di atti propri da parte di un ente – della delibera che conteneva la variante del Burchio. Quel poco che si sa della richiesta della Coneroblu lo si evince dalla delibera con cui la Giunta comunale ha deciso di resistere in giudizio e nominare l’avvocato Andrea Berti. La stessa Rosalba Ubaldi, capogruppo di Grande Futuro per Porto Recanati, aveva lamentato, giorni fa, la mancata consegna delle 51 pagine del ricorso da parte degli uffici comunali, ridotte a una paginetta di riassunto.
In serata il comune di Porto Recanati ha diramato un comunicato. “Le istanze cautelari proposte dai ricorrenti – si legge – volte ad ottenere dal Tar un provvedimento che ordinasse al Comune il riesame dei propri atti, non sono state accolte. Alla luce di questo primo passaggio processuale, questa amministrazione rimane pienamente convinta della legittimità dei propri atti di riesame di una vicenda procedimentale costellata da sin troppe ‘anomalie’, l’ultima delle quali emersa da una visura effettuata presso i pubblici registri immobiliari, dalla quale è risultato che la società Coneroblu srl, già diversi mesi prima di presentare l’istanza di variante al Comune (e quindi molto tempo prima di firmare l’accordo procedimentale), aveva già disposto dei diritti edificatori che sarebbero dovuti sorgere dall’approvazione della variante”. Quindi, scrive il Comune “è certo che tutte le spese sostenute dalla società non potranno oggi essere presentate come un danno provocato dalle scelte della nuova amministrazione”.
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