Cesare Paciotti e Paola Paciotti
di Marina Verdenelli e Laura Boccanera
Cesare Paciotti, pronti al rilancio. In tre anni la storica azienda calzaturiera con sede a Civitanova verrà risanata. Nessun nuovo partner all’orizzonte, il marchio rimarrà nelle mani dei fratelli Cesare e Paola Paciotti. E’ questione di giorni e già prima di Natale sarà messo a punto il piano definitivo per riportare in alto il brand. «In tanti hanno provato a farsi avanti per avere in saldo un’azienda che vale molto di più – spiega il commercialista Pierluigi Alviggi, già amministratore della Cesare Paciotti e oggi tornato con delega sul concordato – ma abbiamo rifiutato. C’è stato anche un arabo ma l’azienda ripartirà dai Paciotti e basta». Niente esterni ma un ritorno al passato puntando sulle scarpe, il prodotto cult dei Paciotti. Smentite le voci sulla presenza di un investitore cinese. «Non c’è nessun cinese – puntualizza Alviggi – si sono fatte avanti tante cordate più o meno credibili ma erano interessate solo ad un acquisto vantaggioso e ad un smantellamento della produzione che i Paciotti non intendono fare». Per il delegato al concordato l’azienda in tre anni al massimo verrà risanata. A questo punterà il piano di rilancio che come prima cosa vedrà la chiusura di tutti i negozi a gestione diretta sparsi nel mondo ad eccezione di quattro. «Verranno mantenuti solo quelli a Parigi e Londra insieme a Roma e Milano. Gli altri, sedici in tutto, saranno di chi vorrà rilevarli e gestirli direttamente con il prodotto». Si ripartirà dalle scarpe e dall’abbigliamento.
L’azienda di Paciotti
Così la storica azienda calzaturiera sta cercando di riportare in alto il brand dopo la crisi dei mesi scorsi. Era l’inizio di gennaio del 2014 quando la notizia del concordato preventivo esplose come una bomba in città, ma anche in tutto il panorama nazionale (leggi l’articolo). Uno dei marchi più amati e noti del fashion system era in acque agitate. Un duro colpo per i dipendenti, ma soprattutto per fornitori e creditori, preoccupatissimi dalla misura finanziaria e dalle conseguenze del provvedimento. Il piano di rilancio doveva essere pronto per ottobre, un ritardo che si è accumulato, ma che ormai è in dirittura d’arrivo. A scuotere l’azienda fu il mancato introito di circa 6 milioni di euro con la necessità di rivedere indebitamenti finanziari e pagamenti ai fornitori, oltre che rimodulare completamente il marketing e l’economia del brand. Il tribunale nominò come commissari giudiziali Paola Rossi e Luca Mira. I dettagli del progetto si stanno definendo in questi giorni. «I professionisti sono al lavoro per mettere a punto un piano definito – spiega Fiorenzo Principi, avvocato dei Paciotti – Il progetto sarà poi sottoposto all’adunanza dei creditori che dovranno decidere se votarlo oppure no». La data per ora è fissata a dicembre.
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Ma il piano di risanamento non doveva essere presetnato in 2 mesi (https://www.cronachemaceratesi.it/2014/01/12/crisi-della-cesare-paciotti-due-mesi-per-il-progetto-di-risanamento/419614/)
Per il salvataggio quanto sarà la percentuale di accordo??
In sostanza, una notizia inesistente. I commissari giudiziali devono ancora concludere il loro lavoro, che consiste nel valutare la credibilitá del progetto di concordato presentato da Paciotti. L’adunanza dei creditori si terrá a dicembre, e sará lì che si deciderá, o meglio che i creditori decideranno, la sorte di questo concordato, approvandolo o meno, e con esso la sorte dell’azienda. E se lo approveranno i creditori, il tribunale potrá sempre rigettarlo se non lo reputerá credibile. Il rigetto del concordato aprirebbe di nuovo la possibilitá di fallimento. Quindi, in pratica, tutto ancora in alto mare, e non si capisce l’entusiasmo che trasuda dall’articolo.
Contento che l’azienda riparta dai fondatori e dalla base! Forza!!!
bravi non avete svenduto agli arabi ma avete “scomprato” dai vostri fornitori che in cambio di buona merce si ritroveranno in mano un pugno di mosche (concordato preventivo al 30%)
La ripresa ci sarà con i soldi dei creditori non sicuramente per merito suo, le leggi sono a favore di quelli che non pagano ma che sanno sprecare bene.
tutti bravi a fare così gli imprenditori, sulla pelle dei creditori
se la ditta riparte,riparte per tutti,creditori e dipendenti,forza!
Ma quale ripartenza!?!
Hanno già deciso di tagliare del personale e di dare in gestione la produzione delle scarpe… ma mica ve lo diranno mai…
Se arrivano a Natale sarà già un successone.
E cmq, stanno giocando con le palle dei creditori(fornitori)… complimenti.