Vestirsi ha i suoi tempi. Lo sanno bene i 306 dipendenti maceratesi che si sono rivolti al Tribunale per il riconoscimento in busta paga dei tempi di vestizione. Più di mezzo milione di euro pari a circa 2mila euro a testa. Il 10 ottobre scorso hanno presentato le loro motivazioni a Palazzo di Giustizia di Macerata con un ricorso. A firmarlo sono stati i dipendenti dell’Asur Marche (Area Vasta 3). Chiedono il riconoscimento, all’interno dell’orario di lavoro, del tempo di vestizione con un pregresso di 5 anni. Il ricorso, uno dei più imponenti mai presentati in ambito nazionale per numero di ricorrenti, è stato notificato alla direzione generale dell’Asur il 10 novembre scorso. L’udienza è stata fissata dal giudice Giovanni Iannelli per il 2 luglio 2015. «Dall’ottobre del 2013 la Cisl funzione pubblica ha tentato di affrontare la questione cercando una mediazione con la direzione aziendale – sostiene il segretario regionale Sistino Tamagnini – Purtroppo i nostri ripetuti tentativi sono stati vani e non hanno prodotto alcun esito». L’azienda, stando alla Cisl, si è sempre sottratta ad un confronto concreto e ha liquidato il sindacato dichiarando che «Remunerare retroattivamente tutti i dipendenti interessati dalle operazioni di vestizione e svestizione comporterebbe un aggravio economico oggi non sostenibile dal bilancio aziendale». In alternativa ha ventilato la possibilità di riconoscere ai lavoratori un orario aggiuntivo da recuperare. «Una proposta provocatoria e beffarda – commenta Tamagnini – specie considerando le migliaia di ore di lavoro aggiuntive maturate dai dipendenti Asur, non solo in Area Vasta 3, che con enormi difficoltà stiamo cercando di far smaltire». Improponibile per la Cisl anche il secondo tentativo della direzione, consistente nel “barattare” il riconoscimento di una parte del tempo di vestizione – previsto obbligatoriamente dalla legge per tutti i dipendenti – con quello del tempo per il “passaggio delle consegne”, non previsto da alcuna norma e riguardante solo il personale infermieristico. «Con grande amarezza prendiamo atto dell’esito negativo della negoziazione che come sindacato abbiamo faticosamente tentato di realizzare su questo tema – conclude Tamagnini – scontrandoci con l’atteggiamento intransigente e provocatorio della direzione aziendale». Per questo i lavoratori, dopo aver consultato la Rsu Cisl dell’Area Vasta 3, hanno ritenuto di non aver altra scelta che quella di ricorrere alla giustizia ordinaria. Ora non resta che attendere i tempi di svolgimento del ricorso e il giudizio del Tribunale. Sarà il giudice a stabilire quanti minuti il dipendente deve impiegare per vestirsi e il relativo rimborso non pagato fino ad ora se lo riterrà giusto. Al momento un regolamento fatto a partire dal 2013 prevede un tempo massimo di vestizione pari a 12 minuti.
(Mar.Ve.)
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devono solo vergognarsi…loro e chi li sostiene…
Pensate uno straniero che legge questa notizia cosa può pensare del ns Paese. Pensate cosa ne potrebbe pensare un disoccupato con famiglia numerosa a carico. Pensate tutti i disperati cosa potrebbero pensare…
I dipendenti pubblici unici non toccati dalla crisi continuano ad essere gli unici a lamentarsi e ha chiedere sempre di più! Io proporrei art 18 modificato per tutti per par condicio visto che il danno e’ fatto condividiamo!! Concordo sul fatto che le responsabilità sono molte, il lavoro e’ logorante, lo stipendio scarso, i turni massacranti ma questi sono gli stessi problemi che hanno i lavoratori “privati” e le p.iva che hanno tutele ben più basse di chi lavora per lo “stato”!
Proporrei un’eguaglianza poi forse qualche statale ( molti lavorano anche più del dovuto) capirà di vivere una situazione privilegiata! Io ne sono il testimone, in quanto dipendenti privato e marito di una dipendente pubblica che ancora pensa ad acquistare i pantaloni nuovi e non capisce le mie ansie! Buona sera
Non ho parole !!! !!!! !!!!!
A noi ci fanno andare a casa con i panni da lavoro e tornare sempre con abiti da lavoro , quanto € ?
a fatigà nudi…………..li mannavo!
Ma se quelli di macerata timbrano il cartellino all’ingresso…salgono in reparto ….in abiti “borghesi”….vanno nel cucinino …si prendono il caffè….chiacchierano….poi….chi fuma esce dall’uscita di sicurezza e si fa tranquillamente una fumata…e dopo con calma si avvia nello stanzino e si cambia…e con calma incomincia il proprio lavoro…..sono solo io che ho visto queste cose?????
Una volta, diversi anni fa, la vestizione e la svestizione non erà contemplata nella marchetta………
Io spero solo che il 50% degli statali vengano licenziati così magari la smettono di lamentarsi e cominciano a lavorare seriamente. Xché sentire sta gente unitamente ai maestri e professori lamentarsi quando hanno diritti acquisiti intoccabili come lo stipendio a prescindere dai risultati, l’impossibilità ad essere licenziati non capisco cosa vogliono. Se pensate di essere sfruttati licenziatevi ed andate nel privato…. Poi vedrete che goduria
Sono allucinato! Questi signori ( appoggiati dal sindacato ) non sanno cosa significa lavorare ” sotto padrò ” ne’ cosa significa non avere un lavoro. Questa è vera e propria mancanza di rispetto verso il prossimo in difficoltà. VERGOGNA!!!
Incredibile. Ma sti signori lo sanno cosa c’é fuori???
Dirigenti con premi da 40mila euro (non li guadagno in un anno), infermieri/e che per vestirsi vogliono essere pagati. Che ambientino! Speriamo che non richiedano denaro anche per il tempo di spogliarsi e rivestirsi durante “quelle strane occasioni” che capitano specialmente negli orari notturni.
Vergognarsi di cosa!! E’ una normativa nel contratto del dipendente privato e pubblico. E,siccome anche gli operai hanno richiesto il riconoscimento del tempo di vestizione, perche’ non puo’ richiederlo anche il dipendente pubblico???
Rosangela Malaccari, mi sembra evidente il motivo per cui vergognarsi. Se lei non lo vede probabilmente lavora nel pubblico e desidera difendere lo status. Ma non si preoccupi di questo passo andrete tutti a casa xché lo statalismo è una piaga di questo paese.
io ve mannavo in manovia….do lu padrò vole che se ria almeno 10 minuti prima de sona la campanella e questo sia all ingresso delle 8 che quello delle 14 totale 20 minuti al giorno regalati…..fate i conti 20 minuti per 5 anni ……………..@@@@@@@@@ io ve mannavo a caccia la breccia jo chienti
SIETE LA CASTA SIETE LA CASTA , E NOI NON POSSIAMO NON VOGLIAMO PIÙ’ MANTENERVI . FATE MOLTA ATTENZIONE TERRIBILE E’ L’IRA DEI MANSUETI. V E R G O G N A
I nomi. Vogliamo conoscere sto gran lavoratori …. Che magari durante l’orario ufficiale si girano i pollici, o vanno a fare la spesa, o di peggio
Se gli statali (tranne qualche piccola e rara eccezione) dovessero rimborsare il tempo impiegato per le varie pause caffè e commissioni personali effettuate durante il servizio e “lavorassero” 40 ore settimanali anzichè le 36 attuali, avremmo risolto il problema del debito pubblico!!!!!!
La mattina si dovrebbero specchiare bene e guardarsi meglio intorno.
Rosangela licenziati se non ti va il trattamento economico.
Non sostenibile dal bilancio attuale???? Invece dare premi arretrati ai dirigenti 20 mila € dichiarati si????? Esistono quindi lavoratori di serie a e B???? Buona riflessione!!!!!!
La richiesta è offensiva non solo nei confronti di chi non ha lavoro, ma dell’intera comunità. L’appoggio di un sindacato, QUEL SINDACATO, non solo è demagogia ma avalla la richiesta di chi, sbagliando, chiede il ridimensionamento dei sindacati. VERGOGNA.
per me possono andare tutti a casa…
Nel privato, generalmente, 3 persone in ufficio riescono a fare lo stesso identico lavoro che, nel pubblico, abbisogna di 5 o 6 persone.
Rosangela vai a lavorare!
se si conteggiasse il tempo che necessiterebbe a questi signori ( con la s molto minuscola ) per rivestirsi di dignità , allora si che si sfonderebbe il bilancio delle ASUR ….
Roba da matti …
Ma il problema è sempre lo stesso…
I sindacati quando venivano approvate queste norme dove stavanoooooooo !!!!!!
Ma certo!!!…perché non si fanno rimborsare anche il tempo che vanno a pisciare e ca……!!! Questi li manderei a lavorare in fonderia!!!
e fanno bene….sono 7 anni che non rinnovano il contratto che diventeranno almeno 8,sono stati persi migliaia di euro in mancati rinnovi contrattuali,fanno bene a chiedere tutto quello che possono.
D’altronde i dirigenti si dividono 45000 euro di premio produzione dopo averne presi altri 100 per tenere l’ospedale in quelle condizioni,quindi non ci vedo niente di male a rivendicare tutti i diritti possibili.
Se c’è la crisi ci deve essere per tutti.
Io dico solo una cosa, la colpa è solo di quel sindacato che ha proposto il ricorso.Perché a chiunque pubblico o privato venga detto che c’è possibilità di avere dei soldi si tiri indietro.
Certo che paragonare un operaio ad un dipendente pubblico ci vuole proprio una bella faccia… E non quella anteriore… Vergognatevi….. Ha ragione Gianfranco…. In sei x fare quello che nel privato si fa in tre….. Siete dei parassiti !!!!!!
Il signor Giammario vuole conoscere i nomi. Bene, le dico il mio. Mi chiamo Mimmo e da 17 anni lavoro al pronto soccorso. Responsabilità sempre più pressanti, lavoro ininterrotto anche di notte e per tutta la notte, stipendio inadeguato, poca riconoscenza da parte degli utenti che non riescono a capire che noi siamo solo l’interfaccia di un sistema malfunzionante, insulti continui e qualche volta anche percosse, dirigenza inesistente e mi fermo qui. Mi creda non ho nulla contro di lei, e non cambierò idea per il suo commento. Non smetterò mai di tener fede ai miei doveri e combatterò sempre per pretendere i miei diritti.
potrebbero compensare questi minuti con il tempo al bar per il caffè, o con le chiacchiere con altra gente/collega, o con la pausa sigaretta, o con la boccata d’aria. Penso che ognuno di noi VEDE il comportamento di queste persone. Per non parlare della scortesia con la quale dietro agli sportelli ti rispondono. Non vi basta già i privilegi che avete?? certo che ci si attacca proprio a tutto pure di avere altri soldi.
Di questo passo la sanità sarà presto privatizzata come il resto degli uffici pubblici. Poi provate a far causa ai privati, sai quanti licenziamenti ci saranno !!!! Siamo in questa situazione perché ci sono 2 Italie , quella pubblica protetta, pagata e piena di benefici di ogni tipo, e l’Italia di serie B fatta da gente che si fa il mazzo senza diritti e con stipendi da fame.
Debbo, purtroppo, convenire che i dipendenti pubblici si comportano come i nostri politici. Vedono che l’opinione pubblica è nettamente contro di loro ed i loro privilegi acquisiti (e non meritati) e continuano a pretendere, a volere, ad accaparrarsi diritti ormai inesistenti, si mettono contro il loro datore di lavoro e vengono comunque tutelati (provino a farlo nel privato…..).
Io spero che facciano la stessa fine che faranno (da qui a poco) i politici regnanti.
Queste notizie scatenano sempre diatribe tra chi ancora vorrebbe avere più diritti e chi non ha nemmeno una sicurezza di uno stipendio a fine mese o di vedere soldi per un pagamento di un lavoro fatto mesi fa. E mi vengono a parlare di diritti…..già sono pieni di diritti i privilegi e rivendicano altri diritti. Forse non si rendono conto, di come vivono milioni di persone, altrimenti non parlerebbero cosi. O meglio si rendono conto perfettamente, ma tirano dritto dietro la loro situazione di persone fortunate che tanto non saranno mai cacciate dal loro posto di lavoro.
Poi circa i lavori dei dip stat. ce posto e posto, chi nella sanità chi nella regione chi nelle province, o in tanti altri enti; ogni posto ha una situazione a se, ma la sostanza della sicurezza del posto fisso, della pensione, delle garanzie delle ferie pagate, dei rimborsi per qualsiasi cosa (missioni, corsi, alberghi, ecc) li avranno sempre e ce l’hanno tutti; dal portinaio dell’ospedale, al capoufficio, al dirigente, all’infermiera, al semplice impiegato. Beati loro. Però non fate i piagnucoloni. Se l’80% dei commenti vi da contro, ci sarà pure un motivo.
Condivido il pieno il El Dindo
La colpa è solo del sindacato che difende posizioni inaccettabili!!!!
Sono un medico non della provincia di Macerata, ma gli infermieri e medici sempre in numero minore spesso non fanno solo l’orario di lavoro contrattuale ma quando c’è bisogno a parte rarissimi casi trottano come cavalli, da noi nessun ha mai pensato al tempo di vestizione ,consegne.Ma per queste cose finisce che fai trenta quaranta minuti in più per turno non retribuiti, ora la situazione si fà sempre più difficile non ci sono soldi e non si sostituisce chi se ne và e la situazione negli ospedali è sempre più difficile non solo per chi ci lavora ma sopratutto da chi ha bisogno di assistenza e cure. I dipendenti che si occupano dei pazienti non vanno al bar, e non possono essere chiamati pubblico impiego, anche negli ospedali gli impiegati escono in perfetto orario la scartoffie aspettano il giorno dopo! Ora che si chieda un pagamento non so se sia giusto in questo periodo in cui l?Italia è messa economicamente così male ma addirittura gli insulti dei lettori di CM secondo la mia opinione sono fuori luogo.
HANNO FATTO BENE!! VISTO L’ANDAZZO, OGNUNO DEVE PENSARE PER SE!! I POLITICI NON RINUNCIANO AD UN CENTESIMO, I DIRIGENTI VENGO PREMIATI SU TUTTI I FRONTI E CHI “COMBATTE” QUOTIDIANAMENTE DEVE SUBIRE LE DECISIONI DI CERTI PERSONAGGI!! I FANNULLONI SONO OVUNQUE…..I COLPEVOLI DELLE DIFFERENZE TRA PUBBLICI E PRIVATI SONO I SINDACATI QUINDI PRIMA DI CONTESTARE CONTROLLATE SE STATE PAGANDO LA TESSERA DI QUALCHE SINDACATO. DI SOLITO QUANDO SI E’ IN OSPEDALE, SE CI SONO PROBLEMI, E’ L’INFERMIERE DI TURNO CHE PUO’ SALVARE LA VITA MENTRE E’ IL DOTTORE DI TURNO CHE PUO’ CREARE PROBLEMI QUINDI CREDO CHE QUESTA “GUERRA” VA FATTA AI DIRIGENTI E AI POLITICI CIOE’ A COLORO CHE TUTTO FANNO MENO CHE PENSARE A CHI LAVORA E A CHI STA MALE!!
Trovo il titolo fuorviante e non so se “volutamente ” sommario.
Al di la della giustezza o meno delle rivendicazioni, francamente non comprendo tutto questo astio e livore nei confronti di una categoria di lavoratori tra i più “sfruttati” tra quelli del Pubblico Impiego . Bisognerebbe imparare ad approfondire le questioni e a non fare di ogni erba un fascio.
MI pare si possa dire che se si parla di “vestizione” non si tratta certamente di dipendenti che stanno dietro lo sportello o dei dirigenti che si sono “assegnati” 40.000 € di premi ( oltre tutto la denuncia di questo accaduto è venuta proprio dai Sindacati, altrimenti tutto sarebbe stato fatto alla “chetichella” ) .
Si tratta probabilmente di operatori sanitari che svolgono il loro lavoro in turni avvicendati a ciclo continuo ( sabato e domenica, nonché Natale, Capodanno, Pasqua, 1° maggio, Ferragosto inclusi ) 24 ore per 7 giorni alla settimana.
A queste persone che svolgono un lavoro indispensabile, è richiesto un impegno fisico e psichico sempre crescente a causa di una pessima organizzazione della Sanità ( dunque, “gli organizzatori”) e anche a causa del blocco parziale delle assunzioni ( per risparmiare) che oramai è in essere da diversi anni. Impegno che proprio per il delicato lavoro che svolgono non fanno mai mancare.
La stragrande maggioranza di questi operatori lavorano di brutto ( altro che “caccià la breccia jo Chienti”) proprio per sopperire ai gravissimi vuoti di organico ed essendo pure quelli che si trovano di fronte agli utenti, ai pazienti e ai parenti dei pazienti, sono anche quelli che si prendono gli insulti peggiori.
Certo le pecore nere sono ovunque ma non mi pare giusto generalizzare accusando una intera categoria. Un infermiere laureato prende circa 1600/1700 € al mese. Un OSS che toglie e pulisce pure la “cacca” ai nostri parenti ricoverati prende intorno ai 1300/1400€ . Non mi pare proprio un “bagonghi”.
@ saben
Ha perfettamente ragione: gli infermieri e gli OSS si fanno un mazzo incredibile, con orari spesso impossibili, tra mille difficoltà e mille problemi.
Credo che la “incazzatura” generalizzata non voleva “prendere di mira” queste figure professionali, ma coloro chenel pubblico, dietro una scrivania nemmeno con il solleone, sudano per il lavoro.
Però qui il sindacato forse sbaglia battaglia e rischia solo di ingenerare incomprensioni: il problema NON è la vestizione o la svestizione ma la cronica carenza di personale nella Sanità, ultimamente affianca ai troppi “premi produzione” (quale??) che, da più parti, vengolo elargiti ai vertici solo perchè semplicemente raggiungono gli obittivi prefissati (obiettivi le cui asticelle sono sempre molto basse!!!)
Probabilmente il Sindacato farebbe più gli interessi dei propri associati se riuscisse a migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri e degli OSS (la cui quasi totalità si fa un cu.. paino tutti i giorni) facendo leva sulla necessità di NUOVE assunzioni, magari dirottando/spostando i tanti premi di produzione dei dirigenti (a tutti i livelli) verso gli stipendi per i neo assunti..