I rifiuti organici raccolti nel 2014 in provincia di Macerata sono troppi rispetto a quanto il Cosmari è autorizzato a raccogliere. Per scongiurare l’emergenza che si verrebbe a creare, a livello ambientale e sanitario, se il Consorzio obbligatorio per lo smaltimento dei rifiuti interrompesse il servizio di raccolta della frazione organica per sopraggiunti limiti, il presidente della Provincia Antonio Pettinari ha firmato un’ordinanza di necessità e urgenza che autorizza il Cosmari a raccogliere, per il 2014, 57 mila tonnellate di rifiuti organici rispetto al quantitativo autorizzato di 49 mila.
Alla metà di novembre, infatti, anche a seguito dell’avvio nel 2014 delle operazioni di raccolta porta a porta in diversi comuni del territorio, alcuni dei quali demograficamente rilevanti, come Macerata e Cingoli, il Cosmari ha pressoché raggiunto il quantitativo massimo della frazione organica ammissibile all’impianto di trattamento stabilito dall’autorizzazione regionale, e una deroga si rende inevitabile. Anche perché, ad oggi, il procedimento amministrativo di competenza della Provincia per l’espressione del giudizio di compatibilità ambientale (Via) e per il rinnovo dell’Aia regionale, in cui il Cosmari ha richiesto un ampliamento della quantità di organico, è in itinere, appeso alla decisione del Consiglio dei Ministri per effetto del parere negativo espresso dalla Fondazione Giustiniani Bandini (leggi l’articolo).
«Siamo al paradosso – fa rilevare Pettinari – contenti, da un lato, per l’aumento continuo della differenziata, che pone la nostra provincia ai vertici nazionali, e preoccupati, dall’altro, per i problemi conseguenti relativi allo stoccaggio. Mi sono assunto la responsabilità di questa decisione, dopo aver verificato ogni possibile soluzione, a livello tecnico e legale, con i settori interessati dell’Amministrazione provinciale; della questione ho anche parlato personalmente, nei giorni scorsi, col Prefetto». L’ordinanza, che ha raccolto i pareri favorevoli di Arpam e Asur, permetterà, dunque, al Cosmari di continuare a raccogliere l’organico fino al 31 dicembre. Dal 1° gennaio si ritorna alla normale autorizzazione.
Il presidente del Cosmari Daniele Sparvoli, da parte sua, accusa la burocrazia italiana e attribuisce la responsabilità dello sforamento che potrebbe creare un’emergenza rifiuti, ad un italico ritardo riguardo le questioni autorizzative.«I rifiuti organici – spiega – vengono smaltiti nella discarica di Cingoli, niente di più errato, infatti l’organico viene da sempre trattato nell’impianto di compostaggio in località Piane di Chienti. Il Cosmari da diversi anni incrementa sul territorio la raccolta differenziata ed in questa ottica anche quella della frazione organica. Questo è un dato qualificante per la nostra provincia, non è certamente un fatto negativo. L’impianto di compostaggio è autorizzato a trattare ogni anno 49.400 tonnellate di rifiuti organici ed essendosi nel frattempo attrezzato impiantisticamente, già da due anni questo consorzio, all’interno del rinnovo della autorizzazione AIA, ha richiesto un incremento delle potenzialità dell’impianto a 70.000 tonnellate/anno e se la nuova autorizzazione non è stata ancora rilasciata per le note vicende non è certamente colpa del Cosmari. Il dato di fatto è che nell’ultimo periodo, grazie proprio all’aumento della raccolta differenziata che oggi arriva a toccare il 75% in provincia, si sono incrementati tutti i rifiuti avviabili al riciclo ed il consorzio si è da tempo preparato a ciò, sia come impiantistica che come richiesta di autorizzazione al trattamento dei suddetti rifiuti, ivi compresi quelli organici. Non è la questione della raccolta porta a porta a Macerata ad aver causato il problema in quanto già lo scorso anno lo stesso si era verificato, ma un italico ritardo circa le questioni autorizzative».
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Ma non volevano farci il biogas, visto che il Co.SMA.Ri. deve per statuto estrarre energia dai rifiuti ?
Controproposta: perché non sviluppare micro-impianti di prossimità (es. condominiali) così magari i cittadini consumano meno gas (che pagano) autoproducendoselo ?
ricicliamo pettinari!!!!
Voi siete la politica, voi siete la burocrazia. Non rompeteci le palle con altre palle! Se ancora siete in giro non è perchè siamo stupidi, è che non si sa da dove cominciare.
x Ravich: il Cosmari finora ha dato ampia dimostrazione di come si estraggono le puzze. Per quanto riguarda i micro impianti condominiali penso che al tuo confronto Giulio Verne era un dilettante.
D’accordo con Ravich se si pensasse ai digestori domestici o di quartiere, si eviterebbero anche due giorni di ritiro del differenziato e una notevole riduzione di costi detto in tasse rifiuti. ed una maggior ricchezza distribuita in gas metano per diversi usi in rete… é ora di ssmetterla di pensare che i digestori fanno puzze, fanno puzze quando le cose non sono fatte bene… quando sono fatte bene come in tutto il resto del mondo tranne in Italia, di questi problemi non se ne hanno…. ma com’è che dobbiamo sempre far ridere?
http://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/criteri-progettuali/digestori-domestici-rifiuti-produzione-biogas-546/
sono disponibile a pagare le tasse per migliorare un investimento non per peggiorare e nonostante tutto costruire nuove discariche.
Ancora una volta l’esempio viene dai paesi scandinavi: la foto in basso mostra un autobus a biogas della città di Malmö, in Svezia. Qui la digestione domestica è parziale: dei predigestori condominiali (allo stile di quelli proposti da Pasteur!) accumulano e prefermentano i resti da cucina triturati. La digestione vera e propria avviene nel digestore municipale. Niente cassettoni dell’immondizia nelle strade, niente puzze, minori costi di raccolta differenziata, maggiore qualità del digestato da avviare all’agricoltura, minore carico organico per gli impianti fognari e sopratutto… i risparmi conseguiti si traducono in riduzione di tasse per il cittadino, ed aumento della qualità di vita. Posso confermare che lo scarico degli autobus a biometano è decisamente meno fastidioso di quelli a gasolio.
http://www.architetturaecosostenibile.it/green-life/curiosita-ecosostenibili/biogas-domestico-digestore-747/
Digestori ? Ma scherziamo? C’è una guerra mondiale in atto contro i “digestori” (boooni, non sto parlando della porcata ragionale del biogas che è servito ad arricchire qualche affarista e forse qualche politico eh…).
Immaginate se il Cosmari dice: “facciamo un digestore municipale a Macerata, Civitanova, Recanati, Tolentino, Corridonia, Potenza Picena, S, Severino” per esempio… Cosa accadrebbe ? Quante liste locali “dei cittadini” produrrebbe ? Ci sarebbe spazio per una discussione e una decisione ponderata ?
Non bastano per desistere da certe idee, le “sollevazioni” e i possibili “moti popolari” minacciati, nonché le liste Civiche pronte alle elezioni, alla sola idea di fare un digestore provinciale ( visto che Moalmoe ha lo stesso numero di abitanti della provincia di Macerata) proprio nell’apposito sito pensato per trattare i rifiuti, cioè il COSMARI ?
Per forza, se parla tanto de crisi e non magnemo le scorzze delle patate, delle melarance e tante atre cose. Magnemoce pure le rischie e l’osse coscì Pettinari non sfora,
Scusa Pinco, dici cose giuste ma irrealizzabili in italia, almeno per come siamo messi oggi. La Svezia e’ un paese ricco, con una densita’ abitativa ridicola rispetto alla nostra e con un clima appena appena differente dal nostro, tralasciando 50 anni di malapolitica che non hanno avuto. Morale: confrontiamoci con stati a noi piu vicini, altrimenti sono seghe mentali e inutili esercizi di saccenza.
E meno male che Antonio c’è, ma ci rendiamo conto in che guai ci saremmo trovati tutti, anche solo per questo problema che s’è invece potuto tranquillamente risolvere con una firmetta del Presidente, se le Province fossero state abolite per davvero?!
Comincerei dal riciclare te e tutta la cricca.
In cambio di una montagna di letame, sempre vantaggioso come baratto…