Carancini dribbla le civiche
e affonda: “Il provinciale è Corvatta”

SANITA' - Il sindaco di Macerata non condivide il piano di andare in Regione a presentare istanza in favore dell'ospedale e lancia la sua linea d'azione: " Prima vertice con i direttori Gigliucci, Genga e Ciccarelli e poi dura opposizione alla conferenza di Area Vasta". La risposta al primo cittadino di Civitanova: " E' il primo a non accettare la proposta di Reti Cliniche e oggi stranamente la approva. Forse ha ottenuto rassicurazioni non ufficiali"

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Il sindaco di Macerata, Romano Carancini

Il sindaco di Macerata, Romano Carancini

di Claudio Ricci

La proposta delle liste civiche di Macerata sulla missione salvataggio dell’ospedale cittadino, da portare a termine con una delegazione guidata in Regione dal sindaco Romano Carancini (leggi l’articolo) ha già avuto i suoi effetti. Se da una parte, però, il gruppo Pensare Macerata ha garantito un appoggio alla manovra quasi incondizionato (leggi l’articolo), dall’altra, il sindaco dribbla la marcatura politica, accogliendo la proposta positivamente ma rigettando di fatto il modus operandi.

D'Alessandro_Menghi_Nascimbeni (2)«L’iniziativa dei gruppi consiliari Macerata è nel Cuore, Lista Ballesi e Comitato Anna Menghi è di per sè lodevole – commenta il primo cittadino – perchè mossa da uno spirito di lavoro comune. Tuttavia credo che il percorso da fare sia sostanzialmente diverso e vada perseguito attraverso i canali isituzionali». Non è una sorpresa visto che lo stesso Carancini  nell’ultimo consiglio comunale aveva auspicato che l’assise tutta,m assolvendo alla sua funzione istituzionale, si facesse portavoce della battaglia per la salvaguardia del polo maceratese, in attesa che i vertici della sanità locale e regionale fornissero chiarimenti dopo l’ultima tormentata conferenza di area vasta (leggi l’articolo).

Tommaso Claudio Corvatta, sindaco di Civitanova

Tommaso Claudio Corvatta, sindaco di Civitanova

«In primo luogo chiederò – dichiara Carancini –  un incontro a brevissimo termine con il direttore dell’Area Vasta Gigliucci, il dirigente del servizio Salute regionale Piero Ciccarelli e il direttore dell’Asur Genga. Poi alla conferenza di Area Vasta convocata per il  20 ottobre, da sindaco prima e da presidente della conferenza poi, svolgerò osservazioni fortemente critiche rispetto alla proposta delle Reti Cliniche». Un piano già delineato dunque quello di Carancini, che sul proprio cammino incontra però le obiezioni dei primi cittadini della provincia. Prime su tutte quelle dei sindaci di San Severino e Civitanova, Cesare Martini e Tommaso Corvatta, che hanno tacciato l’arrocco sanitario di Carancini  di provincialismo, ricordando che quella delle Reti Cliniche non era per lui una proposta sconosciuta. 

Piero Ciccarelli e Gianni Genga

Piero Ciccarelli e Gianni Genga

«Certo che ne ero a conoscenza, come lo eravamo tutti – risponde Carancini – ma fino a prova contraria ciò che si definisce proposta non è una decisione stabilita. Tanto che alla scorsa conferenza prima e all’ultimo consiglio comunale poi ho ribadito le mie opposizioni in merito. Ciò che mi sorprende sono le esternazioni del Pd civitanovese e di Corvatta (leggi l’articolo), che alla conferenza dell’Area Vasta dello scorso 30 luglio, dopo aver ascoltato la proposta delle reti cliniche, lasciò l’aula dicendo che quel progetto non gli stava bene e che avrebbe affrontato la questione nei luoghi istituzionali deputati. A questo punto, o Corvatta è di memoria corta, oppure nel frattempo, beneficiando di canali privilegiati e non trasparenti, ha avuto rassicurazioni rispetto alle sue richieste. Io penso che è più provinciale chi si alza dalla sedia e non è disposto a discutere di certi temi nelle sedi opportune che non chi si batte per farlo. Questo chiarimento rispetto alle mie posizioni è doveroso in una prospettiva che ad ogni modo rimane di totale collaborazione rispetto al progetto di sanità diffusa dell’Area Vasta. Ricordo infatti che fui il primo sindaco del territorio a collaborare con l’allora direttore Ciccarelli perchè il piano venisse elaborato nel migliore dei modi».

 

 

 

 



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