di Claudio Ricci
La proposta delle liste civiche di Macerata sulla missione salvataggio dell’ospedale cittadino, da portare a termine con una delegazione guidata in Regione dal sindaco Romano Carancini (leggi l’articolo) ha già avuto i suoi effetti. Se da una parte, però, il gruppo Pensare Macerata ha garantito un appoggio alla manovra quasi incondizionato (leggi l’articolo), dall’altra, il sindaco dribbla la marcatura politica, accogliendo la proposta positivamente ma rigettando di fatto il modus operandi.
«L’iniziativa dei gruppi consiliari Macerata è nel Cuore, Lista Ballesi e Comitato Anna Menghi è di per sè lodevole – commenta il primo cittadino – perchè mossa da uno spirito di lavoro comune. Tuttavia credo che il percorso da fare sia sostanzialmente diverso e vada perseguito attraverso i canali isituzionali». Non è una sorpresa visto che lo stesso Carancini nell’ultimo consiglio comunale aveva auspicato che l’assise tutta,m assolvendo alla sua funzione istituzionale, si facesse portavoce della battaglia per la salvaguardia del polo maceratese, in attesa che i vertici della sanità locale e regionale fornissero chiarimenti dopo l’ultima tormentata conferenza di area vasta (leggi l’articolo).
«In primo luogo chiederò – dichiara Carancini – un incontro a brevissimo termine con il direttore dell’Area Vasta Gigliucci, il dirigente del servizio Salute regionale Piero Ciccarelli e il direttore dell’Asur Genga. Poi alla conferenza di Area Vasta convocata per il 20 ottobre, da sindaco prima e da presidente della conferenza poi, svolgerò osservazioni fortemente critiche rispetto alla proposta delle Reti Cliniche». Un piano già delineato dunque quello di Carancini, che sul proprio cammino incontra però le obiezioni dei primi cittadini della provincia. Prime su tutte quelle dei sindaci di San Severino e Civitanova, Cesare Martini e Tommaso Corvatta, che hanno tacciato l’arrocco sanitario di Carancini di provincialismo, ricordando che quella delle Reti Cliniche non era per lui una proposta sconosciuta.
«Certo che ne ero a conoscenza, come lo eravamo tutti – risponde Carancini – ma fino a prova contraria ciò che si definisce proposta non è una decisione stabilita. Tanto che alla scorsa conferenza prima e all’ultimo consiglio comunale poi ho ribadito le mie opposizioni in merito. Ciò che mi sorprende sono le esternazioni del Pd civitanovese e di Corvatta (leggi l’articolo), che alla conferenza dell’Area Vasta dello scorso 30 luglio, dopo aver ascoltato la proposta delle reti cliniche, lasciò l’aula dicendo che quel progetto non gli stava bene e che avrebbe affrontato la questione nei luoghi istituzionali deputati. A questo punto, o Corvatta è di memoria corta, oppure nel frattempo, beneficiando di canali privilegiati e non trasparenti, ha avuto rassicurazioni rispetto alle sue richieste. Io penso che è più provinciale chi si alza dalla sedia e non è disposto a discutere di certi temi nelle sedi opportune che non chi si batte per farlo. Questo chiarimento rispetto alle mie posizioni è doveroso in una prospettiva che ad ogni modo rimane di totale collaborazione rispetto al progetto di sanità diffusa dell’Area Vasta. Ricordo infatti che fui il primo sindaco del territorio a collaborare con l’allora direttore Ciccarelli perchè il piano venisse elaborato nel migliore dei modi».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
S’ode il rumore di arrampicata sugli specchi…
.
Uno sponsor l’avrebber rifiutato perchè inadeguatio…
Il sindaco ha esaurito le persone con cui litigare nella sua città e ha deciso di ‘allargarsi’ fuori le mura!
Dal punto di vista logistico penso che la posizione geografica di Macerata, al di sopra di tutti i campanilismi, sia indiscutibile e questo è un vantaggio per tutta la popolazione la sua centralità va a favore dei civitanovesi e dei vissani. Immaginate un abitante di Visso che deve usufruire di una prestazione di otorinolaringogliatria o un abitante di Civitanova per oculistica . Questa è logica e razionalità la politica è ,(purtroppo) in questo caso, clientelismo e interessi personali. Loro… I politici se hanno bisogno di prestazioni mediche trovano tutte le porte aperte in tempo reale. noi… Cittadini paganti dobbiamo aspettare mesi e mesi.
Come dire: cane non mangia cane.
Ci fu un tempo in cui – tutti d’accordo – si vollero chiudere i piccoli ospedali efficienti come quello di Corridonia per accentrare tutto a Macerata. Oggi si farebbe un cammino inverso, decentrando alcuni reparti. Tutto è ondivago, come la politica. Che ne dice il M5S che presto si presenterà per governare Macerata e l’Italia?
Sindaco Carancini, si meraviglia di Corvatta? Qui a Civitanova tolti assessori e consiglieri di maggioranza più qualche tornacontista saremo in 39.000 ad essere stupefatti dal tipo di mastice usato per rimanere incollato alla poltrona di primo cittadino. Comunque se per una santa causa si volesse fare un gemellaggio tra pistacoppi e pesciaroli per dare una svolta diversa alle politiche così incomprensibili e del capoluogo e di Civitanova, sarebbe cosa buona e giusta. Aggiungo che almeno i Maceratesi, attualmente sono più fortunati. Mi sembra di aver capito che le nuove elezioni amministrative non dovrebbero essere lontane.