Britten, Mendelssohn e Shakespeare per i Sogni di Micheli

MACERATA OPERA FESTIVAL - Il direttore artistico presenta il suo spettacolo e fa un primo bilancio sulla stagione in corso, anche con un pizzico di autocritica. Troppo trionfalistici, invece, i toni del sindaco Carancini

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Romano Carancini, Francesco Micheli e Carmela Remigio

 

di Maria Stefania Gelsomini

(Segue servizio video)

L’odierna conferenza stampa di presentazione dello spettacolo Sogni di una notte di mezza estate (privilegio unico, che non era toccato in precedenza né al Nabucco, né al Trovatore, né al Piccolo spazzacamino, né al Concerto per Gigli), in programma per giovedì 8 agosto allo Sferisterio, è stata anche il pretesto per tirare – ormai in vista del terzo weekend del Festival – un primo bilancio sull’andamento della stagione lirica, tra auto-celebrazioni e qualche velato mea culpa dello stesso Francesco Micheli: “ci possono anche essere degli errori ma non è la perfezione, sono la professionalità e l’impegno ad essere importanti”.

Ma questo sarà il debutto come regista a Macerata di Micheli, che amando così tanto la ricerca e le contaminazioni, ha ideato uno spettacolo in cui si fondono canto, recitazione e nuove tecnologie, tradizione e novità. E che ha scelto di affidare a se stesso la regia un po’ perché essendo un suo progetto – come aveva già dichiarato nell’intervista di qualche tempo fa – era il modo migliore per tutelarlo, e un po’ perché non c’era un euro per pagare qualcun altro. Il Direttore artistico ribadisce per prima cosa la propria convinzione di essere riuscito ad attuare i due propositi che si era prefisso: far sì che l’opera tornasse a includere la popolazione e la società civile che la sostiene, e far sì che un mondo così ricco di tradizione come l’opera non rinunciasse a guardare avanti sperimentando nuove forme: “l’opera torna a far parlare di sé. La città l’ho vista traboccare di partecipazione e di entusiasmo: 60 mila persone venute per l’opera”. Il riferimento, ovvio, è alla Notte dell’opera. Ora, il fatto che le migliaia di persone che hanno invaso la città fossero interessate principalmente all’opera e non a salsicce e birra è un po’ difficile da credere, visto quello che è successo quella sera e sentiti i numerosi commenti di tanti maceratesi nei giorni successivi. A questo proposito Micheli ammette che per il futuro bisogna migliorare, non dando soltanto un tema alla Notte dell’opera, ma facendo sì che il suo perno sia l’opera. Il passo da salotto della lirica a cucina delle braciole può essere tragicamente breve, e soprattutto rischioso per un’immagine di prestigio e di qualità artistica che lo Sferisterio si è costruito nell’ultimo mezzo secolo di storia. Se il muro dello Sferisterio è stato abbattuto e l’opera è finalmente uscita fuori, dentro cosa è rimasto?

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Lella Costa e Paola Taddei

Il Direttore artistico torna anche sul caso Mastromarino: per la prima non se l’è sentita di sostituire, anche per le poche prove dovute al maltempo, il baritono che già dagli assiemi aveva dato segni di cedimento per la sua salute o per questioni anagrafiche (ma il comunicato ufficiale della sua sostituzione non parlava di improvvisa indisposizione?).

Assolutamente trionfalistici i toni del sindaco Carancini, che parla di una “chiusura in bellezza per una stagione che continua ad avere apprezzamenti in crescendo”, con 2250 spettatori all’ultima recita di Trovatore (serata che ha registrato il maggior numero di presenze sinora) e di “un’accelerazione incredibile” per le ultime due recite di Nabucco “con una compagnia di canto di gran livello. Dopo l’emozione della prima, l’ingresso di Luca Salsi ha contribuito a far esplodere il valore dello spettacolo, riconosciuto complessivamente anche dalla critica”, aggiunge il sindaco mettendo in risalto le recensioni uscite su Repubblica, Corriere della Sera e Sole 24 ore e dimenticando quelle negative.

“Abbiamo cercato di guardare avanti anche mettendoci in gioco – prosegue il Sindaco –, a partire dal tema Muri e divisioni e dal modo in cui il tema è stato trattato. Dialogare con l’opera in maniera non scontata può far esporre a dei rischi ma è la strada che ci piace di più”. Non potevano mancare un suo aforisma sulla Notte dell’opera (“la cultura non auto-referenziata ma alla portata di tutti”) e i ringraziamenti per la loro preziosa collaborazione a due partner maceratesi d’eccellenza come l’Accademia di Belle Arti (presente anche la direttrice Paola Taddei) e il coro dei Pueri Cantores. Mentre l’assessore provinciale alla pubblica istruzione e alla famiglia Leonardo Lippi ha sottolineato per l’ennesima volta l’importanza del coinvolgimento in questo progetto del territorio.

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Paola Taddei, Leonardo Lippi e Romano Carancini

Tornando allo spettacolo di giovedì, con Sogni “si chiude il cerchio” prosegue Micheli, quello di allargare il repertorio, di fare un teatro musicale che guarda all’infanzia e alla pedagogia, di lavorare sulla drammaturgia considerando i testi non come sacri e inviolabili ma come mezzi di comunicazione. In questo spettacolo si fanno dialogare le parole di Shakespeare con le musiche di Mendelssohn e di Britten (nelle parti musicate e cantate). La voce narrante sarà quella di Lella Costa, al suo debutto allo Sferisterio, che interverrà anche in alcuni brani di canto in inglese e che si è detta emozionata di salire su un palco di una bellezza e importanza straordinarie. Presente alla conferenza stampa anche il soprano Carmela Remigio, già protagonista negli anni scorsi sui palcoscenici dello Sferisterio e del Lauro Rossi, entusiasta di prestare la sua voce per un progetto così particolare. Micheli ha anche voluto ringraziare i diversi soggetti che hanno dialogato in maniera costruttiva per la messa in scena del suo spettacolo, dall’Accademia che ha curato l’impianto scenografico e prodotto il video iniziale, ai Cento Consorti che hanno offerto un sostegno economico e promozionale, a Pellegrini Garden di Civitanova che ha messo a disposizione le sue serre per creare la scenografia (un’autentica foresta a grandezza naturale), all’azienda Tombolini che firma i costumi. L’orchestra sarà diretta dal giovane maestro americano Christopher Franklin, gli altri interpreti accanto a Lella Costa (Puck) e Carmela Remigio (Helena) sono Gabriella Sborgi (Hermia) già Fenena in Nabucco, il soprano turco Pervin Chakar (Titania), il tenore macedone Blagoj Nacoski (Lisandro), il baritono greco Haris Andrianos (Demetrio) e il basso-baritono ascolano Andrea Concetti (Bottom). Biglietti da 5 a 60 euro. Per ogni biglietto intero acquistato è possibile acquistare un secondo biglietto al prezzo di 1 euro per un giovane spettatore fino a 14 anni.

(Foto di Lucrezia Benfatto)

 

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