Parla il 18enne accoltellato
alle Quattro Porte
“Sono stato molto fortunato”

MACERATA - Carlo Scarponi racconta quei momenti di terrore dopo l'aggressione subìta da Ibrahim Mohammed Abdou El Gharib: "Un centimetro più sotto e mi avrebbe reciso la carotide". Il 20enne egiziano, intanto, è stato condannato a 14 mesi da scontare ai domiciliari

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Carlo Scarponi

Carlo Scarponi

di Filippo Ciccarelli

Che Carlo Scarponi sia un ragazzo simpatico lo si capisce dal tono della voce allegro e cordiale, nonostante la nottataccia che ha trascorso al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Macerata: dei tre giovanissimi che si trovavano nel locale “Le Quattro Porte” colpiti dai fendenti di Ibrahim Mohammed Abdou El Gharib, 20enne egiziano pregiudicato, è infatti quello che ha subito le conseguenze più gravi (leggi l’articolo). In mattinata il Tribunale di Macerata ha confermato l’arresto e c’è stata la condanna per l’autore degli accoltellamenti a 14 mesi di reclusione, da scontarsi ai domiciliari: non è escluso, tuttavia, che le vittime decidano di adire le vie legali per tutelarsi dopo la tragedia sfiorata. La serata di Carlo, 18 anni, studente all’ultimo anno al Liceo Classico di Macerata appassionato di calcio e tifoso “orgoglioso” della Roma stava per concludersi; ma gli eventi hanno preso una piega inaspettata rispetto ai propositi di divertimento, come lui stesso ci racconta.

Carlo, cos’è successo ieri notte durante la festa alle Quattro Porte?
“Premetto che non avevo mai visto quel ragazzo. Sono di Macerata, ma non lo conoscevo: ricordo che stavo parlando con i miei amici nella saletta fumatori: stavamo decidendo come tornare a casa. In quel momento si è avvicinato il mio aggressore, insieme ad un amico che lo sorreggeva perché penso che fosse ubriaco. Lui pensava che ce l’avessi con lui, che lo stessi guardando, ma io gli ho detto di no, che stavo parlando con i miei amici. Nonostante tutto ha insistito e mi ha preso per il collo, voleva trascinarmi dall’altra parte del locale: io ho cercato di fare resistenza e allora lui ha tirato fuori il coltello e mi ha colpito alla gola”.

carlo_scarponi (2)Dove ti ha colpito esattamente?
“Appena sotto la mandibola. Sono stato molto fortunato, i dottori mi hanno detto che se mi avesse preso appena un centimetro più giù avrebbe reciso la carotide, ho rischiato davvero grosso”.

Poi cosa è successo?
“Quel ragazzo ha continuato a colpire a casaccio, prendendo altre due persone che erano nel locale. Anche se non erano nel mio gruppo conosco i due che ha colpito. I miei amici intanto mi hanno portato subito al Pronto Soccorso, dove mi hanno curato subito, mi hanno ricucito e me la sono cavata con 20 giorni di prognosi”.

C’erano state discussioni in precedenza, anche all’esterno del locale?
“Io non ho visto nessuna rissa o discussione, quando sono arrivato stavano aprendo l’ingresso e sono entrato subito. Sono rimasto con i miei amici e non avevo notato niente di strano”.

Che hanno detto i tuoi amici dopo essere venuti a conoscenza dell’episodio?
“Si sono spaventati parecchio perché si tratta di una cosa seria. Io alla fine ho pensato più al fatto che mi fossi salvato, ripeto, sono stato molto fortunato. Chi mi conosce sa che sono un tipo pacifico, tranquillo, per cui erano stupiti dell’accaduto. Ero andato alla festa giusto per divertirmi un po’, non pensavo nemmeno di uscire ieri sera. La morale che ho imparato è che se sono indeciso tra uscire e rimanere a casa,  la prossima volta resto a casa!”.

Il coltello sequestrato dalla polizia

Il coltello sequestrato dalla polizia



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