di Manuel Seri*
“Per chi voterai” è la domanda più frequente che mi rivolgono le persone per la strada con una espressione fra il disorientato e l’indeciso. Bella domanda!
Quel che si sente in giro non aiuta certo a capire e a farsi un’idea: i tanti proclami e le tante promesse (anche le più suggestive) danno la sensazione dell’ennesima fregatura perché ognuno di noi, tutti i giorni, continua a scontrarsi con i problemi quotidiani … e sono dolori per tutti.
L’appuntamento con l’urna è però ormai vicino e bisogna decidersi, anche se la tentazione di non andare è particolarmente forte …, ma non si può lasciare ad altri il compito di scegliere mettendo la testa sotto la sabbia e lasciando fuori i “didietro” per poi protestare per ciò che non ci piacerà.
E allora mi assumo le mie responsabilità di elettore e rispondo alla impegnativa domanda: “per chi voterai?”.
Voterò per chi restituirà dignità alla mia Professione di avvocato tributarista a cui sono state tolte le più importanti prerogative difensive e negata la possibilità di confidare nella Giustizia: sono stufo di dover rispondere ai miei clienti che debbono portarmi i “pezzi di carta” giusti per opporre ciò che l’Agenzia delle Entrate può imputare per legge sul presupposto che il Contribuente è un evasore fino a prova contraria; sono stufo di dover fare il procacciatore di gettito per gli Uffici finanziari perché non posso più confidare sull’equilibrio e l’imparzialità della Magistratura di legittimità che da anni ormai tende a favorire il Fisco per assicurare gettito allo Stato (da cui vengono attinte anche le risorse necessarie per pagare i lauti stipendi dei Giudici di Cassazione).
Voterò per chi restituirà dignità agli ammalati a cui viene negata di fatto la possibilità di accedere ai necessari accertamenti diagnostici: sono stufo di sentirmi ripetere dal CUP che bisogna attendere vari mesi (anche quando servirebbero subito), a meno che non scelga di andare a pagamento o non abbia la fortuna di conoscere Qualcuno che può agevolarmi.
Voterò per chi premierà l’operosità delle Persone intraprendenti (lavoratori autonomi, imprenditori, commercianti, …): sono stufo delle numerose complicazioni inutili di ogni genere che ogni giorno impegnano una parte importante del mio tempo, mi distraggono dal lavoro, mi disorientano, mi irritano e mi tolgono a poco a poco la voglia e la passione per qualcosa a cui ho dedicato la mia vita.
Voterò per chi assicurerà un’attenzione speciale, propositiva e risolutiva ai problemi recessivi che stanno demoralizzando ed incattivendo la maggior parte della Gente impegnata a testa bassa per tirare avanti nonostante gli assurdi sperperi di danaro pubblico ed i proclami sui tagli alle spese improduttive rimasti sempre solo sulla carta: sono stufo di chi non paga il mio lavoro perché non dispone più di liquidità, di chi ha buone idee ma non può realizzarle perché nessuno gli presta i soldi, di chi deve fare da banca ai propri clienti perché le banche non fanno le banche verso di loro, di chi spreca inopinatamente il danaro pubblico prelevato dalle tasche di chi lavora e si impegna anche oltre le proprie forze, di chi si atteggia ad eccellenza intellettuale e adotta soluzioni degne di un semplice contabile, di chi vive nell’agio più sfrenato e pretende di conoscere e di risolvere i problemi della Gente normale che spesso non sa neppure come arrivare alla fine del mese.
Voterò per chi non promette incentivi, ma saprà realizzare un radicale sfoltimento normativo ed una vera semplificazione burocratico-amministrativa, liberando le Persone intraprendenti dall’oppressione/ossessione fiscale derivante dall’utilizzo indiscriminato ed incontrollato di pericolosissimi strumenti accertativi a disposizione degli Operatori del Fisco che li usano per raggiungere i budget annuali imposti dai vertici dell’Agenzia delle Entrate e per usufruire dei trattamenti economici incentivanti col sangue dei Contribuenti.
E se non troverò nessuno che soddisferà queste mie aspettative … voterò per chi brandisce il “forcone” della rivolta civile perché la fiducia che fino ad oggi ho malriposto nei vari politicanti in cui ho creduto si è definitivamente esaurita e la rabbia accumulata negli anni per essermi duramente impegnato nel tentativo di dare sempre il meglio si esprimerà in un voto di protesta che “a buon intenditor …” dovrebbe servire almeno per indurre chi ha dato fino ad oggi ampia dimostrazione di incapacità politica e di governo a procurarsi un biglietto di sola andata verso casa.
* Avv. Manuel Seri
Presidente del Movimento in difesa dei Lavoratori Autonomi
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@caro amico Manuel, dove è il candidato, il partito che tu auspichi? Io non lo trovo!
Non lo trovi perchè non c’è!!!
non c’è mai stato, da quando la nostra amata Italia è una repubblica.
e visto che anche questa volta hanno fatto in maniera di farci scegliere gli stessi di sempre, non ci sarà mai.
le mie origine contadine mi fanno ricordare la risposta, un pò volgare ma molto significativa, che un vecchio contadino disse una volta a chi gli chiedeva per chi votava.
rispose che non sarebbe andato a votare perchè tanto : “sono li c*** quelli che cambiano i c*** sono sempre i nostri”
io andrò a votare ma sicuramente, destra o sinistra, come il buon contadino ben sapeva per noi sarà come sempre un’inc…ta.
Tanto per farsi un’idea più precisa e regolarsi di conseguenza: prima di passare ai “forconisti” potrebbe il Dott. Seri dirci verso chi ha “mal riposto” la Sua fiducia in passato ?
Inoltre, può dirci se apprezzerà chi si impegna a non fare più condoni fiscali e a non sostenere la tesi secondo cui “chi evade le tasse ha ragione perché se ne pagano troppe?”
x Rivoluzione Civile!!!!!!!!!!!!!!!
Ergo?
Ottimo articolo e utili riflessioni. Anch’io voterò e non ho dubbi!
@Saben: alla notizia che fanno il condono tombale, io che ho pagato fino all’ultimo centesimo (è una bufala che i professionisti non pagano, qualcuno si…ma la maggiornaza paga eccome!) mi è venuto in mente Robespierre!
Già, votiamo tutti per chi cavalca senza ritegno lo scontento sociale e alimenta la protesta.
Tanto di se e come potrà essere governato il Paese non ce ne può fregare di meno, no?
Guardi avv. Seri che se pensa che le cose non possano andare peggio di come sono andate fino ad ora, lavoro autonomo compreso, si sbaglia.
Al peggio non c’è mai limite.
Gentile Avvocato Seri
dal suo articolo posso arguire, visto che non la conosco , che lei è una persona che vive con impegno e trasporto il suo lavoro, che vorrebbe fare la sua parte e giustamente è insoddisfatto perchè non riesce a farlo come vorrebbe. Ed è quindi giusto che chieda attenzione per tutto questo. Dal suo articolo però ho anche l’impressione che forse lei sia troppo concentrato sul suo lavoro e direi, ma potrebbe essere una forzatura lo riconosco, anche su stesso, cosi da perdere un pò di vista la condizione generale del nostro paese. Crede davvero che la dignità degli avvocati tributaristi sia una delle nostre priorità ? Che dire di quella degli operai in cassa integrazione , dei giovani precari o dei disoccuppati più anziani ? E’ giusto reclamare semplicità e correttezza della pubblica amministrazione ma un appello pubblico come il suo avrebbe meritato almeno un passaggio sulla correttezza fiscale di tante dichiarazioni . O NO? Per quanto riguarda poi i forconi lasci perdere , non sono la soluzione , lo sa bene , non lo sono mai stati e nel caso gli avvocati tributaristi non avrebbero molto da guadagnarci a ben pensare.
@Moby Dick come hai ragione! Non metto mai manine..ma questa volta la metto VERDE!
Dal suo punto di vista specifico professionale vede e constata le storture e quanto ci sia da cambiare e saprebbe anche come, oltre che quello che in generale tocca tutti, come la sanità, l’istruzione, la vita sociale, ecco ognuno nel suo campo, dall’operaio al manager sa bene cosa non và, sa bene chi sta pagando questa crisi maledetta, ha avuto il tempo di capire l’origine e gli ostacoli che ci rendono immobili, succubi, supini, sarebbe ora di dire la nostra, uno spiraglio c’è….
@ Mario Iesari
Quando un professionista esercita con passione e onesta’ (vale per chirurghi, ingegneri ecc.) e trova un sistema inefficiente che danneggia il cittadino indipendentemente dalle capacita’ proprie, accusa un disagio mortificante perché l’interesse per l’assistito e’ prioritario. Credo che sia questo il concetto: a fare le spese di una giustizia, scuola, medicina ….inefficiente e’ il cittadino.
A Manuel Seri posso solo augurare che, con le sue capacita’ riconosciute da tutti, si ribelli al sistema malato proponendosi in prima persona …magari alle prossime comunali.
Rispondo al Sig. Sauro Benedetti (Saben):
ho sempre simpatizzato, anche se mai militato, per la destra e da quando è sceso in campo l’On. Berlusconi ho espresso il mio consenso elettorale per il Suo schieramento di centro-destra; inutile di re che ne sono rimasto molto deluso, come dimostrano i miei numerosi interventi critici su “soslavoratoriautonomi.blogspot.it” del Movimento in Difesa dei Lavoratori Autonomi e su “chicaco-blog” dell’Istituto Bruno Leoni;
personalmente non sono affatto favorevole ai “condoni” che, oltretutto, penalizzano profondamente il mio lavoro (sospendono l’attività processuale, trasformano il mio ruolo di operatore del diritto e difensore dei Contribuenti in semplice compilatore di moduli di condono che non producono nessuna remunerazione apprezzabile); non nascondo tuttavia che mi sono spesso trovato ad approfittare dei passati condoni per definire posizioni estremamente penalizzanti di Contribuenti che non avevano evaso, ma erano incappati in errori o situazioni anche involontarie estremamente penalizzanti e processualmente rischiose da coltivare;
l’eccesso di tassazone non giustifica affatto l’evasione che è e resta comunque un comportamento da perseguire; bisogna però uscire dalla logica prevaricatoria che ha informato l’attuale normativa sull’accertamento tributario la quale si basa sulla “presunzione di evasione fino a prova contraria”, limita la difesa dei Contribuenti ai soli “pezzi di carta” giusti (è vietata la prova testimoniale) e consente di poter ricostruire materia imponibile anche esagerata in danno dei Contribuenti sulla base di presunzioni legali troppo spesso impossibili da contrastare (il discorso a questo punto si farebbe molto complicato, ma non mi sono mai sottratto dall’onere di informare e denunciare questa situazione in tutte le occasioni in cui ho potuto scrivere o relazionare in convcegni, seminari e simili).
La ringrazio per aver commentato il mio intervento e spero di non averLa annoiata troppo con la mia risposta.
Egregio Avv. Seri, visto che è così gentile da prestarsi al dialogo, ancorché si appresti ad imbracciare il forcone, mi consenta due domande.
Perché secondo lei il sistema fiscale italiano, che lei ritiene intollerabilmente vessatorio, è soprattutto inefficiente, visto che ha consentito negli anni e consente tuttora un’evasione fiscale che non ha eguali nel mondo occidentale?
A quali forze politiche, sempre secondo lei, va riconosciuto il “merito” maggiore nell’averci condotto ad una tale situazione divenuta ormai intollerabile e in rappresentanza di quali interessi esse hanno ritenuto di amministrare in questo modo vergognoso la materia fiscale?
Nel ringraziarla anticipatamente della risposta che vorrà cortesemente darmi, la saluto cordialmente.
Gentile Moby Dick il “merito” maggiore nell’averci condotto ad una tale situazione divenuta ormai intollerabile va equamente ripartito tra PDL e PD che in questi ultimi 20 anni hanno distrutto in simbiosi l’Italia. Quindi questa volta votiamo tutti Movimento 5 Stelle!!!!
Mi dispiace, lo ritengo un rimedio peggiore del male.
E poi a Grillo preferisco Crozza.
se esistesse UN PERSONAGGIO SIMILE…..lo voteremmo TUTTI senza problemi…..purtroppo NON ESISTE……e quindi ci dobbiamo ADATTARE a ciò che OFFRE LA PIAZZA
Io penso che noi cittadini dobbiamo fare per quanto possibile un salto di coinvolgimento e di responsabilizzazione. Marchiori dice che il professionista frustrato dal sistema si preoccupa dei suoi clienti. I professionisti sono parte del sistema (questo certo non si può negare) si facciano quindi avanti per modificare il sistema a vantaggio dei molti e non dei pochi (ogni riferimento non è casuale). c’è chi dice “se ci fosse un personaggio simile… ma non c’è” . Io penso , basta con l’affidarsi al salvatorre della patria . Nessuno è al di sopra di ogni sospetto e di ogni vanità . Quello che è importante è che esista il modo per selezionare i migliori e poi che se qualcosa non va come si vorrebbe non abbiamo problema a cambiare . Non ne abbiamo abbastanza di esempi ? Anche solo negli ultimi decenni. E a proposito di ultimi decenni la musica che si sente suonare è “sono tutti uguali responsabilità pari” E no ! ma se uno ha governato 10 degli ultimi 12 anni come si fa a pensare che le responsabilità siano pari . A cosa serve allora prendere o non prendere i voti ed essere o non essere maggioranza ? Se le cose non vanno a Macerata la responsabilità maggiore giustamente è di chi ha governato in questa citta. Se le cose non vanno in Italia la responsabilità maggiore è di chi ha governato in Italia. Altrimenti si alzano sempre polveroni che finiranno domani per coprire anche quelli che oggi pensano di potersi avvantaggiare
Rimaniamo ai numeri nudi e crudi. Il 95% delle dichiarazione dei redditi sono sotto i 40K Eur. Il restante 5% è rappresentato per l’80% da lavoratori dipendenti. Ma siamo sicuri che i lavoratori autonomi sono oppressi dal fisco?
Sig. @Seri,
non posso che apprezzare la Sua onestà intellettuale e ringraziarLa per l’attenzione posta alle mie domande.
Da ciò che leggo (non conoscendoLa personalmente), deduco che Lei è un professionista che si occupa in particolare di quella parte del sistema fiscale che riguarda prevalentemente i contribuenti con attività economiche autonome. Dunque, non dubito che il Suo articolo parta dalla conoscenza diretta ( e professionale) di un sistema ritenuto “vessatorio” ( per semplificare al massimo).
Tuttavia immagino che la Sua competenza possa essere estesa anche all’ “insieme” del sistema fiscale italiano. Allora, se me lo consente, ne approfitto per farLe alcune domande sperando di non recarLe disturbo:
1) secondo la Sua esperienza come mai in Italia c’è il più alto tasso di evasione fiscale d’Europa ( mi pare si possa dire che c’è sempre stato anche quando pressione fiscale, oggi obiettivamente esagerata, era perfettamente in linea con la media europea)? E come mai secondo Lei il fisco è “costretto” a fare “processi alle intenzioni ” soprattutto ai contribuenti che non pagano le tasse alla fonte come i lavoratori dipendenti e i pensionati ( sia chiaro: volenti o nolenti – e ammetto che se potessero, forse “nolenti”)?
2)Lei cosa pensa della “tracciabilità” dei pagamenti mediante l’uso di strumenti elettronici anche per transazioni di modesta entità ( magari solo per un certo periodo – utile a “rimettere un po’ in linea la situazione) ?
3) cosa ne pensa delle innumerevoli S.r.L. o altri tipi di Società (non tutte ovviamente) usate quasi esclusivamente per “intestare” benefit e beni vari ( auto di grossa cilindrata, barche, immobili ecc. ecc.) del suo “socio di maggioranza” nonché “scaricare una serie di “passività” magari di altre attività dello stesso “socio di maggioranza”? Lo ritiene un problema questo? E se lo considera un problema , riterrebbe giusto tassare con una patrimoniale il valore dei beni “intestati” a queste società anche se dovessero risultare formalmente “in perdita” ?
4) Lei riterrebbe utile ripristinare il reato penale del falso in bilancio anche per impedire ( o rendere più difficile con un “deterrente” probabilmente più efficace della situazione attuale) di costituire “provviste in nero” “esentasse” destinate oltretutto anche a potenziali scopi corruttivi ?
5) a prescindere dall’entità della pressione fiscale ( che in Italia potrebbe e dovrebbe essere in ogni caso ridotta ) e da una netta e necessaria distinzione tra errori formali nelle dichiarazione dei redditi ed “evasione conclamata e sostanziale”, Lei considera eccessivamente severo il sistema “repressivo” americano nei confronti di chi è “pescato” a svolgere attività “sconosciute al fisco oppure semplicemente a non pagare le tasse dovute ( cioè molti anni di carcere senza “benefici” e/o confisca immediata dei beni) ?
Infine, Lei ha scritto un articolo dove si pone delle domande da elettore, oltre che da professionista del settore. Mi permetto di chiederLe cosa ne pensa delle “promesse ” ( e della loro concreta realizzabilità senza conseguenze successive sui contribuenti/cittadini) di mirabolanti “benefici fiscali e restituzioni” da parte delle forze politiche in campo.
Scrive Saben: ” a prescindere dall’entità della pressione fiscale ( che in Italia potrebbe e dovrebbe essere in ogni caso ridotta “.
Ma se io fossi un lavoratore autonomo non vorrei che l’Irpef scendesse. Come visto dai numeri scritti sopra ben poche partite IVA arrivano agli scaglioni più alti. Di una riduzione al 33% come proposta da Berlusconi ne usufruirebbero boiardi di stato, parlamentari, pensionati come Amato o Sentinelli che ha una pensione di 1 milione di euro l’anno. E aumenterebbe il “mio debito pubblico”. In questo modo con l’aliquota al 43% almeno la metà di quei soldi “rubati” rientrano.
Personalmente è piaciuta molto l’idea di Bisio, o di votare dei parlamentari stranieri, o di astenerci tutti e far votare direttamente i norvegesi per conto nostro. 🙂
Rispondo al Sig. Mario Iesari.
Intanto La ringrazio per aver letto il mio intervento e per avermi segnalato alune lacune. Lei ha ragione infatti quando lamenta che non ho toccato vari altri argomenti importanti di interesse generale, ma ragioni di contenimento del testo spesso impongono delle scelte che inducono a concentrare l’attenzione su alcue questioni piuttosto che su altre che pure sarebbero altrettanto degne; ognuno è comunque portatore di problematiche specifiche e, riferendo alcune riflessioni su mie aspettative o su mie esigenze, inevitabilmente ho citato ciò che mi coinvolge più direttamente.
Tuttavia, quando lamento gravi limitazioni alle mie prerogative di Avvocato tributarista esprimo un disagio che è soprattutto dei miei Clienti che si rivolgono ad un operatore del diritto per domandare Giustizia e si sentono rispondere che, in certe situazioni, la Giustizia non può essere assicurata; risulta dunque violata la mia dignità professionale, ma lo è altrettanto quella del Cittadino che s trova nella condizione di doversi difendere e che purtroppo non può farlo e dunque diventa un problema di interesse generale, sia pure nell’ambito della materia tributaria.
Certo che deve essere tutelata anche la dignità di tanti lavoratori rimasti disoccupati o dei tanti giovani ancora inoccupat, ma la questione è ricompresa (sia pure in modo non esplcito) nel punto in cui scrivo che <<… voterò per chi assicurerà un’attenzione speciale, propositiva e risolutiva ai problemi recessivi che stanno demoralizzando ed incattivendo la maggior parte della Gente …>> perché è evidente che la grave e progressiva crisi economica attuale produce effetti devastanti sulle opportunità di lavoro a qualnque livello e di qualunque genere e che debbono perciò essere rimosse tutte quelle misure, anche di recenre adozione, che di fatto penalizzano prorpio la ripresa (ad esempio, molte regole restrittive della riforma Fornero, le limitazioni all’utilizzo del danaro contante, la caccia alla Gente che spende, …); in teoria potrebbero essere considerate anche misure giuste o utili, ma di certo non quando la situazione economica è gravemente sofferente come ora.
Per quanto riguarda l’auspicabile correttezza fiscale a cui dovremmo tutti uniformarci, chi può non essere d’accordo? Un conto però è educare il Cittadino al rispetto delle regole anche fisali, altro è enfatizzare il problema dell’evasione tributaria indicando cifre da capogiro che nessuno sa come vengono determinate, che tendono ad aumentare anche quando l’economia va a rotoli, che servono soltanto per illudere sulla risolutività della lotta all’evasione e soprattutto che legittimano in danno dei Contribuenti sistemi accertativi che definire medevali è un gentile eufemismo.
Spero di aver chiarito meglio il mio pensiero, che peraltro era stato già molto correttamente integreptato dal Sig. Andrea Merchiori (che ringrazio per l’apprezzamento), e di aver, almeno parte, dissolto i Suoi dubbi, dopodiché sulla utlità o meno dei “forconi” ognuno ha la propria idea direttamente proporzionale alla indignazione che prova.
Rispond al Sig. Moby Dick.
Sul livello di evasione fiscale del nostro Paese esprimo tutte le mie fondate perplessità, sia perché non è mai stato adottato un criterio affidabile per stimarlo quantitativamente, sia perché non è compatibile con la grave, preogressiva e pluriennale recessione economica, sia perché dal 2006 sono state introdotte misure sempre più intrusive ed efficaci per stanare gli evasori con risultati non entusiasmanti e, per quanto riguarda la mia esperienza professionale, spesso travolgenti per i malcapitati Contribuenti che si sono visti accertare maggiori imponibili da capogiro scoprendosi ricchi anche quando navigavano tra i debiti o conducevano una vita pressoché normale. La mia sensazione è che l’enfasi riservata all’evasione tributaria in Italia serva più che altro come un alibi per favorire l’introduzione di misure sempre più gravi e vessatorie nei confronti dei Contribuenti illudendoli che serva a stanare i “finti poveri” (magari qualcuno lo beccano pure, ma troppo spesso sono i “finti ricchi” a rimetterci le penne!).
Le forze politiche coinvlte nel deterioramento del sistema tributario italiano sono ahimé tutte eqgualmente responsabile: lo hanno dimostrato sia i Governi di centro-sinistra (con il duo Visco-Bersani negli anni 2006-2007), sia i Governi di centro-destra (con Tremonti ed altri) che, dovendo assicurarsi un gettito tributario sempre maggiore per sostenere le ingenti spese dello Stato hanno sempre trovato il sistema di aumentare la pressione fiscale e, cosa ancor più grave, aggravare il rischio fiscale a cui sono esposti i Contribuenti; nessuno però ha mai voluto occuoarsi della riduzione del fabbisogno eliminando le enormi sacche di sprechi che verifichiamo quotidianamente.
Spero di essere riuscito a rispondere alle Sue domande e La ringrazio per avermi dedicato la Sua attenzione.
La credibilità internazionale riconquistata dall’Italia grazie a Monti e al suo governo verrà quasi certamente persa alle prossime elezioni, dove vincerà la partitocrazia. Grazie al sistema proporzionale non si riuscirà a formare un governo, i mercati reagiranno terrorizzati, e ci puniranno pesantemente. Decine e decine di anni di sperperi ci faranno passare una settimana tra le più nere della storia d’Italia. Verremo umiliati e derisi da mezzo mondo solo perchè non abbiamo introdotto in Italia una legge elettorale maggioritaria come nei paesi anglosassoni.
concordo @francucci
infatti non c’è cosa più iniqua che eliminare ( o comprimere ) la “progressività” dell’IRPEF (non ha caso la proposta proviene in primo luogo da un “superricco”). Cioè: non si pone il problema di come cambiare e rendere equo ( contribuire in modo “proporzionale” alla propria capacità di guadagno) il sistema fiscale per far pagere tutti e di meno, ma “come” ridurre le tasse a quelli che dovrebbero pagare di più o addirittura semplicemente pagare ( dato che ora molti non le pagano affatto o le pagano “in misura ridotta” grazie alla miriade di “leggine” che permettono di “eludere legalmente” il fisco).
Il bello ( o il brutto ) è che l’ipotesi di una % ( magari “bassina”) di tasse ” UGUALE PER TUTTI” è considerata allettante da moltissimi . Compresi, purtroppo, molti di quelli che ci rimetterebbero per primi in termini di equità e “proporzionalità”.
Ma quasto è il livello di “approfondimento e consapevolezza civica” dell’italiano medio. E ciò spiega molte cose sull,’ “andazzo”, a tutti i livelli, del nostro Paese.
Gentile avv. Seri, nel ringraziarla dell’attenzione, mi permetto di sottolineare che, come sono sicuro lei ben sa, in Italia ci sono due principali fonti di dati statistici sull’evasione fiscale. La prima sono studi basati su questionari e interviste a campioni di cittadini, come quelli condotti Dall’EURE. Questi studi ci dicono, per esempio, che per alcune categorie il tasso di evasione arriva intorno all’80% (rapporto EURES 2007).
La seconda fonte di dati sono stime condotte dall’ISTAT e dall’Ufficio Studi dell’Agenzia delle Entrate, integrando dati amministrativi sulle dichiarazioni Irap con dati statistici sulla contabilità nazionale. Tali studidicono che l’evasione raggiunge circa il 18% del PIL.
Del resto, nel solo 2012 la Guardia di Finanza ha stimato una sottrazione di 41 miliardi di euro al Fisco e per avere la prova che i dati sull’evasione stimata non siano un’iperbole fantasiosa, basta consultare i dati diffusi dal Ministero dell’Economia riferiti alle dichiarazioni dei redditi per l’anno 2010, che sono francamente scandalosi (http://economia.panorama.it/Redditi-in-Italia-gli-imprenditori-dichiarano-meno-dei-dipendenti). Da essi risulta, infatti, tra l’altro, che: a) gli imprenditori guadagnano mediamente meno degli impiegati alle loro dipendenze e poco più dei pensionati; b) che soltanto un italiano su due dichiara redditi superiori a 15.000 euro l’anno; c) che soltanto 30.000 soggetti di imposta denunciano redditi superiori a 300.000 euro l’anno.
Quanto alle responsabilità politiche, penso che al duo Visco-Bersani, che, come lei ben precisa, ha “imperversato” per un biennio e che pur qualcosa di serio ha fatto per contrastare l’evasione fiscale (tracciabilità dei pagamenti, in primis), possa addebitarsi tutte le colpe del mondo, ma non certo quella di aver avuto una responsabilità nell’amministrazione fiscale pari a quella della coppia eversivo-condonista Berlusconi-Tremonti.
Questa idea che Visco ( e pure Bersani va…) è responsabile “come altri” dell’evasione e della “iniquità” fiscale nella nostra Italietta la dice lunga sull’onestà intellettuale di chi lo pensa ( e lo esplicita). Mi pare non si possa aggiungere altro.
Rispondo al Sig. Sauro Benedetti (Saben), commento del 21.02.2013, h. 18:09.
Ormai ho iniziato questo colloquio e dunque non posso più sottrarmi al confronto, nonostante cominci ad essere gravoso in termini di tempo che, ahimé, non ho; sarebbe molto più interessante e proficuo se si creasse l’occasione per un dibattito de visu, magari organizzato da Cronache Maceratesi, in cui si possano affrontare certi temi complessi in modo divulgativo e nel contempo dare spazio ad interventi e richieste di chiarimenti; conoscere argomenti attinenti al tema fiscale è fondamentale per tutti i Cittadini, dopodiché Ognuno può farsi la Sua opinione consapevole. Mi accingo pertanto a rispondere alle Sue precise richieste, sperando di poterLe dare soddisfazione nella sintesi del mezzo scritto.
1) Sulla questione del livello della evasione fiscale rinvio alla risposta già resa al Sig. Mobi Dick il 21.02.2013 alle ore 21:45, anche se purtroppo non ha soddisfatto le Sue aspettative; comunque un dato è certo: sono vari anni che viene propagandata una sottrazione di materia impibile di 250-270 miliardi di Euro per un ipotetica evasione di 150-180 miliardi di euro nonostante il crollo progresivo dei consumi, l’andamento negativo del pil e l’incredibile intensificazione della lotta all’evasione anche utlizzando strumenti di una intrusività tale da fare invidia ai regimi totalitari (bisognerebbe conoscerli e viverli per poterne comprendere la portata); il ché rendono oggettivamente irreali le stime proposte, per le quali nessuno mai ha nascosto l’obiettiva aleatorietà ed imprecisione.
2) Sono d’accordo per la “tracciatura” dei pagamenti, ma non sul divieto o sul tetto così basso all’utilizzo del danaro contante; da un lato, perché in un momento di così grave recessione economica è deleterio e dannoso introdurre limitazioni alla circolazione del danaro con l’effetto di deprimere i consumi e (per chi dispone di somme ingenti) la fuga verso l’estero con ogni conseguente impoverimento del Paese; dall’altro, perché prefersico interventi che favoriscano la scelta verso l’utilizzo dei pagamenti cd. “tracciati” attraverso la minimizzazione delle commissioni a carico delle parti (pagatore e beneficiario) e magari anche il riconoscimento di deduzioni commisurate alle spese tracciate nella determinazione del reddito imponibile; nella sostanza, preferirei un sistema che incentivasse la tracciabilità piuttosto che reprimesse chi non la pratica.
3) La questione dell’interposizione di schermi societari per tentare di ottenere risparmi fiscali ingiusti rientra nel campo dell’accertamento dei comportamenti elusivi o evasivi che possono essere scovati e perseguiti con le normali attività di verifica; sono tuttavia contrario a normative volte a penalizzare indiscriminatamente le cd. “società di comodo” che non realizzano una redditività prestabilita forfetariamente o le “società in perdita sistematica” perché esiste il principio generale della capacità contributiva (art. 53 c. 1 Cost.) che deve essere tutelato nei confronti di qualunque soggetto giuridico contibuente; tali situazioni ben potrebbero costituire un presupposto sufficiente per inserire il soggetto nella programmazione delle attività di verifica e di controllo.
4) Il “falso in bilancio” lo reputo un illecito grave equiparabile ad un reato di truffa perpetrato attraverso un’attività economica organizzata in forma di impresa collettiva e come tale deve avere una sua rielvanza penale autonoma; occorre peraltro trovare meccanismi adatti ad impedire che anche violazioni lievi o ccomunque opinabili possano essere strumentalmente utilizzate dai Soci per denunciare gli Amministratori per evitare che un istituto giusto possa trasformarsi in una opoportunità ingiusta o pericolosa che potrebbe avere gravissime ripercussioni sull’interesse economico-patrimoniale degli altri Soci e perfino dei dipendenti e degli altri collaboratori; l’argomento è dunque molto delicato, ma esige una soluzione adeguata, ponderata e ben delimitata.
5) Il sistema repressivo riguardante i comportamenti fiscamente scorretti dovrebbe essere direttamente proporzionale alla semplicità delle regole: tanto più chiare ed inequivoche sono le regole da rispettare, tanto più incisiva deve essere la sanzione amministrativa e penale; nel nostro Paese abbiamo invece, da un lato, un ordinamento giuridico tributario di una complessità ed ambiguità straordinarie che rendono quasi impossibile il rispetto delle regole anche ai più virtuosi con un dispendio di risorse economiche ed intellettuali veramente incredibile e, dall’altro, un sistema represssivo con sanzioni amministrative esagerate (dal 100-120$ al 200-240% dei tributi presunti evasi) ed anche sanzioni penali particolarmente insidiose (da un anno e mezzo a sei anni nei casi più gravi di frode tributaria; da uno a tre anni negli altri casi di semplice infedeltà) che, per chi è esposto al rischio di commettere anche altri reati (ambientali, urbanistici, incidenti sul lavoro, …) possono costituire un problema molto serio e non sempre chi si trova in questo tipo di situazioni può essere considerato alla stregua di un “delinquente”.
6) Di promesse elettorali ne ho sentite veramente tante e spesso ci ho anche creduto, ma ahimé troppo spesso sono rimasto deluso; ho credito in una impostazione tendenzialmente liberista e mi sono tritrovato a dove subire misure da stato di polizia; ho creduto in una impostazione tendenzialmente premiale per chi lavora ed ha buona volontà e mi sono ritrovato a subire una penalizzazioni e prevaricazioni amministrative, burocratiche, fiscali che hanno ostacolato ed ostacolano tuttora l’esrcizio della mia professione; ho creduto in politici che mi hanno illuso di creare le condizioni per poter rinvigorire la voglia e la passione per il mio lavoro e mi sono ritrovato a dover subire il peso di non poter svolgere la mia professione con le oprerogative che mi competerebbero nell’esercitare il mio “ministero” di difensore e a soggiacere ad un dovere di aggiornamento forsennato per rincorrere le contuine modifiche normative tale da sotrrarmi completamente il tempo per me stesso e per la mia Famiglia. A parte tutto questo (mi scusi per lo sfogo, ma non ne posso veramente più!), la mia esperienza mi insegna che in materia tributaria tutte le volte che lo Stato ha concesso qualcosa a qualcuno, se lo è ripreso moltiplicato da qualcun’altro o dallo stesso fruitore del beneficio in un momento successivo e dunque …
Queste sono le mie personalissime opinioni, molte delle quali, in maniera anche più elaborata e completa, può trovarle nei miei interventi sul “soslavoratoriautonomi.blogspot.com” del Movimento in Difesa dei Lavoratori Autonomi o sul “chicago-blog” dell’Istituto Bruno Leoni; spero di essere riuscito a trasmetterLe il mio pensiero o comunque a sollecitare una Sua riflessione sugli argomenti trattati e grazie ancora per l’attenzione che mi ha riservato.
Caro avvocato Seri, ho tutto il rispetto per la sua professione, ma lei deve capire che non è il solo a non poterne più di come funziona il nostro sistema fiscale.
In particolare, coloro che, essendo lavoratori dipendenti, non possono evadere il fisco perché gli viene prelevato alla fonte, non ne possono più di vedere che per il fisco tra i lavoratori autonomi ricchi praticamente non esistono.
Secondo, infatti, i dati dell’Agenzia delle entrate relativi alle denunce delle persone fisiche per l’anno d’imposta 2008 hanno dichiarato al Fisco più di 150 mila euro soltanto 149.323 persone, cioè lo 0,3% del totale (circa 41,7 milioni di contribuenti), ovvero 3 contribuenti su mille.
Ma quello che è più paradossale è che sono nell’86% dei casi dipendenti o pensionati, soggetti cioè che non hanno possibilità di evadere.
Gli altri 20.045 sono o lavoratori autonomi o contribuenti che hanno solo redditi da terreni e fabbricati o partecipazione e rappresentano appena lo 0,04% di tutti i contribuenti.
Questi sono i dati oggettivi delle dichiarazione dei redditi, non congetture statistiche o ricerche a campione.
E non dimostrerebbero che in Italia c’è un’evasione fiscale di massa dalle proporzioni intollerabili?
O pensa, avvocato, che le case e le auto di lusso di cui l’Italia abbonda se le possano permettere soltanto i lavoratori dipendenti?
Per inciso, siamo il secondo mercato al mondo per vendite di Lamborghini e Ferrari, il terzo di esportazione per Mercedes e Bmw e il quarto per le Porsche. E nel 2008 in Italia si sono vendute 620 Ferrari, 151 Lamborghini, 180 mila fra Mercedes, Bmw, Audi e un totale di 206 mila auto dal prezzo medio di 103 mila euro. Auto che, stante alle dichiarazioni dei redditi relative a quell’anno, quasi nessuno si sarebbe potuto permettere, soprattutto tra i lavoratori autonomi.
Insomma, in un momento di crisi le difficoltà ci sono per tutti e tutti coloro che sono in difficoltà meriterebbero di essere aiutati.
Ma non può essere dimenticato che larga parte di questa crisi è stata indotta dall’evasione fiscale sulla quale molti imprenditori e lavoratori autonomi (disonesti) hanno costruito le loro fortune economiche a danno dei lavoratori dipendenti e degli altri contribuenti onesti.
E quest’andazzo deve cessare.